![]() E' uno dei prodotti del made in Italy più conosciuti e apprezzati a livello internazionale, è la mozzarella di bufala campana, l’unica mozzarella in commercio ad aver ottenuto il riconoscimento europeo della DOP (denominazione di origine protetta). Scopriamola insieme. Quando viene messa in tavola, soprattutto nelle sue dimensioni più abbondanti, diventa immediatamente la regina indiscussa. Con il suo tipico colore bianco porcellana, la superficie liscia, la consistenza inizialmente elastica che va facendosi via via più fondente, cattura subito l'attenzione dei palati più fini. Quando si arriva finalmente al momento del taglio, poi, il siero che fuoriesce dichiara inequivocabilmente la sua identità. E' talmente ricca di gusto nella sua semplicità, che basta davvero poco per comporre un buon piatto a base di mozzarella di bufala campana: qualche foglia di basilico fresco, un filo d'olio extravergine d'oliva (io lo amo, ma c'è chi dice: assolutamente no!) e una fetta di buon pane è tutto ciò che serve per godere appieno di questo meraviglioso prodotto della nostra tradizione. L'aggiunta di un bel pomodoro maturo e... nasce la caprese, piatto semplice quanto prezioso, per me uno dei simboli dell'estate italiana. Oltre ad essere particolarmente saporita e versatile in cucina, la mozzarella di bufala campana è di facile digeribilità grazie al ridotto contenuto di lattosio e di colesterolo. Ottima fonte di proteine ad elevato valore biologico (con un moderato apporto di grassi!), fornisce calcio, fosforo, vitamine idrosolubili come la B1, B2, B3 e B6, vitamina E e zinco. Perchè si chiama "mozzarella"? Il termine “mozzarella” deriva dall'azione che dà origine al prodotto. Il verbo “mozzare” si usa per identificare l’operazione, ancora oggi praticata in tutti i caseifici, anticamente rigorosamente a mano oggi anche meccanicamente, che consiste nello staccare con gli indici e i pollici il pezzo di cagliata filata per formare le singole mozzarelle. La nostra esperienza al Caseificio Barlotti di Paestum Il caseificio Barlotti a Paestum, in provincia di Salerno, è una delle aziende agricole che fanno parte del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana ed è anche una delle più antiche realtà produttive della Piana del Sele. E' situata in un posto magico, tra i favolosi Templi di Paestum e la stupenda fascia di spiaggia sul Mar Mediterraneo. Io ho visitato questa azienda agricola di ritorno dalla vacanza al mare organizzata sulla costa cilentana e a mio avviso rappresenta una tappa irrinunciabile per chi visita questa zona. Appena arrivati abbiamo visitato l'allevamento e conosciuto le bufale, animali tenerissimi e molto pacifici. Poi abbiamo visto come vengono munte, come viene raccolto il latte e assistito alla lavorazione di questa preziosa materia prima, esclusivamente latte di bufala intero fresco, che come per magia si trasforma in mozzarelle, di varie forme e dimensioni. Ci sono infatti, oltre alla forma tondeggiante, che parte dai 10 grammi (perlina, ciliegina, bocconcino), diverse tipologie come nodini e trecce fino a un peso di 3 chilogrammi. Ma l'offerta di deliziosi prodotti a base di latte di bufala non si ferma all'amatissima mozzarella: c'è la ricotta, per esempio, e poi ancora la scamorza, il burro, lo yogurt e il gelato. Tutti questi prodotti sono acquistabili nel punto vendita presente all'interno dell'azienda agricola nella quale trova posto anche un eccezionale ristorante dove ci siamo fermati e abbiamo mangiato piatti squisiti. Tra tutte le bontà assaggiate non è semplice dire cosa mi abbia colpito di più, ma vi segnalo lo yogurt, ottimo anche per una merenda o una colazione se si è solo di passaggio, perchè è di una cremosità incredibile e potrete degustarlo come preferite, abbinando miele o vari tipi di confetture. Top. Un'esperienza memorabile quella all'Azienda agricola Barlotti, un posto di quiete e relax dove potrete toccare con mano e scoprire con i vostri occhi l'intero percorso produttivo, dalle origini remote e antichissime alle tecniche più moderne, per portare sulle nostre tavole prodotti di pura eccellenza. Contatti Azienda Agricola Barlotti Via Torre di Paestum 1, Capaccio Paestum SALERNO Tel. +39 0828 811146 Fax +39 0828 721047 Email caseificio > info@barlotti.it Per visite guidate > tour@barlotti.it
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![]() Il posticino ideale per una gustosa frittura di pesce in Liguria si chiama Siamo fritti e si trova a Lerici, delizioso borgo marinaro in provincia di La Spezia, amatissimo da poeti e scrittori come Lord Byron e Mary Shelley. La recensione Con la bella stagione cosa c'è di meglio che gustarsi un'ottima fritturina di pesce sugli scogli, in riva al mare? Se vi trovate in Liguria e avete il mio stesso desiderio, ecco il posto che fa per voi! Si trova a Lerici e si chiama... Siamo fritti! Si tratta di una piccola friggitoria take away gestita da due ragazze molto gentili ed è vicinissima al porticciolo di Lerici, su Largo Guglielmo Marconi. E' piccola sì, ma ricca di ottimo pesce fritto, a mio parere, in maniera impeccabile. La frittura risulta leggera, non è unta, la panatura raggiunge la giusta croccantezza ed è una gioia per gli occhi e per il palato. Baccalà, gamberoni, cozze, seppie, bianchetti, ma per chi volesse aggiungere altri sapori al proprio pasto o per chi non fosse amante di piatti a base di pesce, Siamo fritti offre molte valide alternative a base di verdure e formaggi, fritti naturalmente, e gustosissimi! E poi che dire delle palline di crema fritte? E delle crespelle? E del tortino di patate? Io, mentre scrivo, vorrei teletrasportarmi lì! Soprattutto perché io, nonostante qualche posticino per sedersi all'interno del locale ci sia, tutte queste prelibatezze amo gustarle sugli scogli poco lontani, proprio sul mare, ammirando il Golfo dei Poeti, creando una combinazione di profumi e sapori che, credetemi, non avrete più voglia di andar via... sarete totalmente immersi nella poesia: negli occhi un panorama mozzafiato e tra le mani i preziosi frutti che arrivano ogni mattina da quel meraviglioso mare infinito e luccicante di sole. Emozioni semplici e profondissime, come mangiare un cartoccio di fritto misto sugli scogli, in un giorno di sole di febbraio... Se poi non foste amanti degli scogli e voleste maggiore comodità, poco lontano dal locale ci sono delle panchine, vista mare ovviamente. Le distanze sono in entrambi i casi talmente ridotte che non rischierete di far raffreddare tutto, quindi non abbiate fretta e provateci! Ne vale la pena. I prezzi da Siamo fritti sono più che onesti e la qualità è altissima. Per me un'ottima esperienza e bellissimi sono i ricordi legati a Lerici, al suo mare, ai suoi scogli anche grazie al fritto misto di Siamo fritti. ![]() Imperdibile tappa ad Asti è la storica Pasticceria Giordanino dove sono nate le due torte tipiche della città: la Polentina delle tre Mandorle e la Torta del Palio. Siete mai stati ad Asti? Se sì, avrete sicuramente avuto modo di apprezzare la ricchezza enogastronomica tipica della zona; se non ci siete ancora stati non vi resta che organizzarvi quanto prima. Ci sono davvero tantissime cose da vedere e prodotti enogastronomici da degustare. In questo post approfondiamo due dolci tipici della città. Li abbiamo prima ammirati nelle bellissime vetrine dal sapore retrò della storica Pasticceria Giordanino, aperta nel 1912 da Giuseppe Giordanino e gestita oggi, da oltre trent'anni, da Nello Maggiora. Poi ovviamente li abbiamo assaggiati e... acquistati! In città, patria di Vittorio Alfieri, sono tantissimi i luoghi dedicati al grande scrittore e poeta. La Pasticceria Giordanino è una tappa imperdibile se visitate Asti e si trova proprio sul corso principale, Corso Alfieri appunto, al numero 254, impossibile non notarla. Il mio consiglio è di fermarvi da Giordanino per un buon caffè, accompagnato magari dalla deliziosa piccola pasticceria fresca in esposizione, per poi acquistare le belle torte da portare a casa. Non sono soltanto buone, ma anche molto ben confezionate: adoro la carta colorata che viene utilizzata e ancor di più le belle etichette con grafica vintage che vengono apposte sulla confezione. Io non riesco a buttarle via! POLENTINA DELLE TRE MANDORLE E' la più antica e originale specialità di Asti. Creata nel 1928 dalle sapienti mani del maestro pasticciere Giordanino, deve il suo successo al giusto mix di ingredienti semplici e di prima qualità: uova, zucchero, farina, burro, mandorle, maraschino Luxardo, uvetta sultanina. Si distingue dalle omonime specialità diffuse in Piemonte, come la Polenta d’Ivrea o la Polenta Dolce Biellese, per la sostituzione della farina di mais con un mix di farine di frumento e mandorle, con sui si impasta un dolce soffice, che richiama il Pan di Spagna, inzuppato nel liquore Maraschino, arricchito con l’uvetta e guarnito con granella di mandorle che, nell'aspetto, la rende per certi versi simile alla torta mimosa anche se è alla polenta, da cui deriva il nome, che si avvicina per colore e consistenza. TORTA DEL PALIO Dieci anni dopo la Polentina, nel 1938, il maestro pasticciere Giordanino diede vita a un altro dolce diventato simbolo della tradizione dolciaria astigiana, la Torta del Palio. Il Giordanino si lasciò ispirare da un dolce che le massaie anticamente preparavano in occasione della celebre Corsa del Palio di Asti e il risultato fu una morbida pasta margherita aromatizzata al liquore Amaretto e ricoperta di cioccolato. Viene confezionata ancora oggi secondo la ricetta originale del Giordanino, con ingredienti semplici e naturali: uova, zucchero, farina, miele, burro. Anche questa torta viene arricchita con liquore Luxardo e infine ricoperta con pepite di cioccolato fondente purissimo. In entrambi i dolci coloranti e conservanti sono assolutamente assenti. La presenza del liquore è molto netta, sconsigliati quindi soltanto se siete astemi. |