![]() Abbiamo scoperto pochi giorni fa un posticino molto carino dove gustare in semplicità del buon pesce. Si tratta di Pescherie Riunite in Via Carlo Botta, 4 a Milano (quartiere di Porta Romana) e adesso vi raccontiamo la nostra esperienza molto positiva in questo locale a metà strada tra la pescheria e il ristorante. A Milano, quando si tratta di cercare un posto dove andare a mangiare, c'è davvero l'imbarazzo della scelta. Dalla cucina regionale italiana a quella etnica, si può accontentare veramente chiunque. Certo per le tasche non è sempre una gioia, anzi. Non è però il caso del posto di cui vi parliamo oggi. Da Pescherie Riunite si mangia bene, si spende veramente il giusto e si torna a casa con il ricordo di una bella esperienza. Noi eravamo in quattro, siamo arrivati verso le 20.15 e la situazione era molto tranquilla. Alcuni tavoli già occupati, niente coda. Una informazione importante: da Pescherie Riunite non si può prenotare. L'unica eccezione viene fatta per i gruppi dalle dieci persone in su; in quel caso si può contattare la responsabile dei gruppi, della quale c'è il contatto sul sito www.pescherieriunite.it/ e scegliere cosa mangiare dal menu dedicato appunto ai gruppi numerosi. Appena arrivati si ha proprio la sensazione di essere in una pescheria: pesce esposto sul banco e... a voi la scelta! Potete scegliere il tipo di pesce che preferite da farvi cuocere come volete sul momento, oppure potete optare per i piatti dal menu. Se scegliete di farvelo cuocere sul momento, il prezzo ovviamente andrà in base al peso del pescato. Fatto questo, si passa alla cassa, dove potete scegliere cosa bere, pagare e accomodarvi nella saletta, ampia e ordinata, dal gusto marinaro. Nelle foto qui sotto alcuni dei piatti che abbiamo preso noi: spiedini di gamberi sgusciati alla griglia, hamburger con alici impanate e fritte, caponata di melanzane e ricotta al limone, poi spadellata di polpo con cipolle e topinambur. Abbiamo accompagnato il tutto con una mezza bottiglia di falanghina. Pescherie Riunite è un posto che ci sentiamo di promuovere a pieni voti per la velocità e la gentilezza nel servizio, per la qualità della materia prima e il gusto che si trova nei piatti e per l'atmosfera che si respira. Anche il portafoglio, trattandosi di piatti a base di pesce in centro a Milano, ringrazia. ORARI DI APERTURA: dal Martedì al Giovedì 12.00-15.00 / 19.00-22.30 Venerdì e Sabato 12.00-15.00 / 19.00-23.00 Domenica 12.00-15.00 / 19.00-22.30 CHIUSO IL LUNEDI’ Gli orari indicati sopra si riferiscono alle Pescherie Riunite di Via Carlo Botta n° 4, quello che abbiamo sperimentato noi. Pescherie Riunite è presente anche in altre due sedi: Corso Colombo n° 11 e Piazza Santa Maria del Suffragio n° 2. Per gli orari e altre info si rimanda al sito segnalato nel post.
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Ristorante EMBARCADERO A SALERNO, COME ESSERE SU UNA NAVE IN MEZZO AL MARE...in centro città4/1/2020 ![]() Abbiamo inaugurato il 2020 con un pranzo vista mare. Il cielo azzurrissimo, il sole splendente e la temperatura mite sono stati l'invito perfetto per sperimentare l'Embarcadero, ristorante di pesce e bar a Salerno, riaperto da qualche mese con una nuova gestione e un nuovo look. Vi raccontiamo la nostra esperienza qui. L'Embarcadero a Salerno, sul Lungomare Trieste, è uno storico locale della città. Caratterizzato da una bellissima terrazza, si adagia sul mare regalando ai suoi ospiti la sensazione di essere su una nave. Abbiamo pranzato qui il 2 gennaio. Eravamo in quattro e ci siamo presentati alle 14.15 senza prenotazione nella speranza che, vista l'ora, fosse possibile trovare comunque un tavolo. Il cameriere che ci ha accolto è stato gentilissimo e dopo una breve attesa ci ha fatto accomodare a un bel tavolo, ovviamente vista mare. Su quattro, abbiamo scelto tre primi, solo uno di noi ha scelto una insalata tiepida di pesce (tiepida, non fredda, c'è una bella differenza). Il menù è ricco, ovviamente la parte più interessante è quella dedicata ai piatti a base di pesce, addirittura c'è una pagina dedicata alle sole specialità a base di baccalà. Anche chi non ama il pesce, però, può trovare un buon piatto, il menù prevede una breve sezione dedicata al Menù di terra. I prezzi li vedrete solo sul menù esposto all'esterno del locale, proprio all'ingresso, non li ritroverete in quello offerto al tavolo. Nessuna sorpresa comunque, già prima di entrare si sa che non si sta per entrare in una trattoria con cibo buono e prezzi bassi, ma in un ristorante che gode di una posizione privilegiata e che, forte anche di questo, propone piatti molto curati nella presentazione, ricercati nei sapori e con prezzi che possiamo considerare alti per la media in città. I piatti scelti da noi sono: Bottoni ripieni di patate e baccalà con crema di zucca e caviale di aceto balsamico; Ravioli con ripieno agli scampi, asparagi e mandorle salate; Linguine aglio olio e peperoncino tartare di gambero rosso e fonduta di parmigiano; Insalatina di mare tiepida con verdurine croccanti. Abbiamo accompagnato il pranzo con una deliziosa Falanghina al calice. Per chiudere i dolci: Babà rivisitato con crema al limone profumato al basilico; Tortino al cioccolato e mandarino. Entrambi molto buoni, menzione speciale va però al tortino, davvero squisito e indovinato l'abbinamento con il mandarino che regala grande freschezza. Immancabile una foto sulla terrazza! Embarcadero non è solo ristorante, ma anche caffetteria, cocktail bar e luogo ideale per brunch e aperitivi, al chiuso o meglio ancora in terrazza. Torneremo sicuramente alla prossima visita in città. ![]() Quali sono i Calendari dell'Avvento con sorprese tutte da gustare, ideali per una piacevole pausa invernale? Ecco alcuni di quelli più amati a tema cioccolata e selezioni di tè e infusi, e birra. Abbiamo già parlato dei calendari dell'Avvento a tema Beauty, dalle confezioni eleganti e ricercate nel design per amanti di cosmesi, profumi e cura del corpo. Parliamo ora di quelli che invece risultano perfetti per veri golosi (a tema cioccolata) e per gli appassionati di infusi, tisane, tè nei più svariati gusti. Un'idea regalo per aspettare il Natale che per questo 2019 è possibile rintracciare in diverse aziende, che hanno voluto proporre le proprie selezioni, una per ogni giorno del mese fino al 24 dicembre. Calendario dell'Avvento Milka Uno scatolo in cartone nel tipico colore viola, con 24 caselline da aprire, al cui interno è possibile trovare 24 gustose sorprese assortite della Milka. Per un totale di 200 g e a un prezzo modico, è ideale per gli amanti del cioccolato al latte e indicato anche per i più piccini. Calendario dell'Avvento Kinder Nella stessa direzione del precedente si muove anche Ferrero con il suo marchio Kinder, tanto amato dai bambini (ma non solo). A un prezzo molto conveniente, il Calendario dell'Avvento Kinder contiene 24 dolci sorprese assortite tra Kinder Cereali Mini, Kinder Cioccolato Mini, Kinder Cioccolato figure e Kinder Bueno Mini. Calendario dell'Avvento M&M's & Friends Alcuni degli snack preferiti in formato ridotto: aprendo ogni giorno una casella di cartone, si potrà assaporare la dolcezza delle 24 sorprese. Il calendario dell'Avvento contiene nello specifico M&M's peanut, choco, Mars, Snickers, Bounty e Twix. Prezzo sempre al di sotto dei 15 euro. Calendario dell'Avvento Lindt Di fascia di poco più alta, il calendario dell'Avvento della Lindt. Stesso formato, con scatola di forma rettangolare in cartone con 24 caselle apribili, questo prodotto contiene un assortimento di mini figure al cioccolato al latte di renne dorate, Babbi Natale, cioccolatini di forma rettangolare con disegno di alberello, e due gusti di Lindor, il classico rosso e quello bianco. Calendario dell'Avvento Ikea Forse qualcuno non se lo aspettava, ma anche la nota azienda svedese ha prodotto il suo calendario dell'Avvento. Scatolo molto semplice e lineare, con colorazioni bianche, rosse e blu, contiene un assortimento di 24 cioccolatini. In ogni calendario si trovano due buoni d’acquisto Ikea: il primo del valore di 5 euro, il secondo con un valore minimo di 5 euro ma, con un po’ di fortuna, può valere fino a 1000 euro. Calendario dell'Avvento Pompadour Per gli amanti degli infusi, il calendario dell'Avvento Pompadour ne contiene 24 selezionati a base di frutta, erbe e spezie. Acquistabile online sul sito ufficiale del marchio, il calendario è stato realizzato con i disegni dei bimbi sostenuti da SOS Villaggi dei Bambini (www.sositalia.it), organizzazione che si impegna a sostenere bambini e ragazzi che non possono contare sulla presenza della loro famiglia. Calendario dell'Avvento Demmers Teehaus Si acquista online e costa poco meno di 40 euro il calendario dell'Avvento Demmers Teehaus. Per veri intenditori di tè, ce ne sono 24 tra le diverse specialità: tè nero, verde, fruttato e infusi alle erbe molto aromatici. Un viaggio tra i sapori e le sensazioni olfattive dal mondo. La grafica, su sfondo bianco, presenta per ogni giorno una teiera con forma e colore diversi. Calendario dell'Avvento Theresianer
Per gli amanti della birra, a un costo di poco meno di 70 euro, il nuovo calendario dell'Avvento firmato Theresianer comprende le birre del marchio in formato 0.33 l e numerosi gadget. In vendita sul sito ufficiale del marchio triestino oppure su Amazon. Un'idea regalo di sicuro molto originale. ![]() Abbiamo scoperto solo oggi, nel corso della settimana dedicata ai festeggiamenti per i suoi cinquant'anni di attività, una deliziosa e storica pasticceria milanese. Si chiama Clivati 1969, si trova in Viale Coni Zugna (zona Navigli) e adesso vi raccontiamo la nostra esperienza tra le sue mongolfiere blu. L'abbiamo incrociata per caso. Ci eravamo appena detti: andiamo a casa e prepariamo una bella moka! Non avevamo tanta voglia dell'espresso da bar, ma poi siamo stati letteralmente catturati dalle sue vetrine e dagli arredi e la voglia di caffè e pasticcini si è fatta quasi incontrollabile. Ci sono state tre cose che ci hanno colpito immediatamente: il bancone di legno e marmo che accoglie all'ingresso, come un'isola sulla quale approdare, una vetrina piena di bottiglie di Vermuth tutte in fila con le loro belle etichette, ma soprattutto, le mongolfiere che riempiono le pareti. Non c'è che dire, Clivati 1969 è un posto invitante e accogliente, dove si respira ancora l'atmosfera della pasticceria storica, ma con raffinati tocchi contemporanei. Noi ci siamo limitati a un buon caffè accompagnato da pasticceria mignon (una mini cheesecake e due bignè, uno al cioccolato e uno allo zabaione, tutti molto buoni), ma da Clivati è possibile fare colazione e pranzo, trascorrere l'ora del tè fino all'aperitivo che, il mercoledì e il venerdì, si sorseggia al ritmo della musica jazz live. E via andare, facendosi trasportare come da una mongolfiera in posti lontanissimi... La storia di Clivati 1969: come una fenice che rinasce dalle proprie ceneri La bellezza del locale e il fatto di aver scoperto che sia qui da ben cinquant'anni ci ha spinto a indagare un po' la sua storia e le sue origini. Abbiamo scoperto che Clivati, nata appunto nel 1969, prese il posto di un'altra piccola pasticceria preesistente. Il fondatore fu Angelo Clivati, del quale oggi conserva ancora il nome nonostante nel 2007 sia passata al timone la famiglia Giampietro. Era più piccola di come appare oggi. Negli anni Clivati 1969 ha aumentato non soltanto la propria superficie ma anche la propria offerta. La cosa che ci ha colpito molto è stata che, come una fenice, Clivati 1969 abbia trovato la forza di rinnovarsi e arricchire la propria offerta proprio dopo un brutto incendio che la colpì nella notte di Natale del 2016. In poco più di un anno, risorta dalle proprie ceneri, è tornata più bella, più aggiornata e più ricca di prima. Cosa puoi trovare da Clivati 1969? La pasticceria fresca, i biscotti, le creme spalmabili e le marmellate, i panettoni e le colombe restano il fiore all'occhiello e il core business, ma oggi Clivati, che è aperta dalle 7 del mattino fino alle 22.30, no stop, non è soltanto pasticceria artigianale di qualità e caffetteria, ma anche torrefazione e vermuteria (40 e più le etichette italiane di Vermuth a disposizione dei clienti!). Inoltre, a tutti i servizi offerti nella bella sede di Viale Coni Zugna, sono stati affiancati la creazione di una app per smartphone e tablet e una piattaforma di e-commerce per allargare i confini e aumentare la diffusione del brand. CONTATTI Viale Coni Zugna, 57 20144 Milano Tel: +39 02 8322591 Email: info@pasticceriaclivati.it Orari di apertura: Dal Lunedì alla Domenica 7.00 - 22.30 Clivati 1969 è anche su Instagram @clivati_1969 e su Facebook @pasticceriaclivati ![]() Se state cercando una pizza leggera e gustosa fatta con materie prime selezionate e autentiche, sappiamo cosa consigliarvi. Abbiamo provato proprio ieri, grazie a una cara amica, DaZero_pizza e territorio, in una delle due sedi di Milano, precisamente quella che si trova a Brera, in Via dell'Orso, 4. Il progetto DaZero nasce dall'idea di tre ragazzi cilentani (Paolo De Simone, Giuseppe Boccia e Carmine Mainenti) appassionati di cucina che nel 2014 hanno deciso unire le forze e le rispettive esperienze per dare vita a un progetto che potesse raccontare il loro territorio d'origine, il Cilento, attraverso una delle sue ricchezze più grandi: il patrimonio gastronomico. È così che cinque anni fa il desiderio di far conoscere una pizza d'eccellenza fatta con prodotti tipici di qualità attentamente selezionati e presidi Slow Food diventa realtà. Veniamo alle materie prime: provengono tutte da filiera corta; il grano utilizzato per le farine, per esempio, ingrediente fondamentale per la preparazione delle pizze, è tutto coltivato in loco. Tra l'altro DaZero sono stati i primi a utilizzare una particolare mozzarella tipica della zona e poco conosciuta nel resto d'Italia, "mozzarella nella mortella". Si tratta di un prodotto dalla storia molto antica che prende il nome dal mirto, nelle cui foglie gli allevatori avvolgevano le mozzarelle per trasportarle. Ecco che la pizza DaZero parla davvero la lingua del suo Territorio, diffonde i colori, i sapori e i profumi della Costa Cilentana. La nostra esperienza DaZero Prima cosa su tutte: PRENOTATE! Quando siamo arrivati ieri, per la prima volta, siamo rimasti piuttosto colpiti dalla coda all'ingresso, ma per fortuna la nostra amica, cilentana nonché affezionata cliente, aveva prenotato. Nonostante ciò, abbiamo atteso una ventina di minuti prima di accomodarci al tavolo. Abbiamo iniziato con un antipasto, Viaggio nel Cilento, un'ottima scelta per assaporare la molteplicità di sapori tipici di quella terra. La proposta non è sempre identica, dipende dalla disponibilità della materia prima, ma il viaggio tra i sapori del Cilento è sempre garantito. Noi ieri abbiamo trovato la mitica pizza fritta preparata con il cacioricotta di capra cilentana (presidio slow food), dell'ottimo prosciutto crudo, del caciocavallo non stagionato, carciofi bianchi di Pertosa, peperoni gustosissimi e verza con olive salella ammaccate. Veniamo alle pizze. Sul nostro tavolo avevamo: Pizza dell'Alleanza, Fior di formaggi, Crudaiola e Primula Palinuri, ultima novità proposta nel menù pensata come dedica alla terra cilentana per celebrare i 5 anni di DaZero (con pesto di rucola, mozzarella d bufala, cacioricotta di capra cilentana, pomodorino giallo, basilico e olio evo). In generale, oltre alle proposte classiche c'è davvero una grande varietà di pizze uniche e tutte molto invitanti. Per concludere, abbiamo preso un cannolo cilentano (ripieno di crema gialla) a testa per accompagnare un buon caffè. Unica pecca nel servizio: non siamo stati informati, quando abbiamo ordinato, dell'assenza di uno degli ingredienti più particolari proposti, la mozzarella nella mortella di cui sopra. Ecco, dal nostro punto di vista, se manca un ingrediente così importante e così caratterizzante (e può capitare che finisca, ci mancherebbe), i clienti andrebbero informati della cosa al momento dell'ordinazione. Detto questo, il servizio è in generale migliorabile, ma si mangia così bene che la nostra esperienza rimane molto positiva e ci sentiamo di promuovere a pieni voti DaZero per la qualità della materia prima scelta e per come viene elaborata nel piatto. Contatti di tutte le sedi: Vallo della Lucania: via A. Rubino, 1/13 | lun-sab 12:30-15:00 tutte le sere 19:30-00:00 Tel. 0974 717387 Torino: via S. Domenico, 33 | tutti i giorni 12:30-14:30 19.00-00.00 Tel. 011 18923652 Milano: via Bernardino Luini, 9 | tutti i giorni 12.30-14:30 19:00-00:00 Tel. 02 83529189 Milano: via dell’Orso ,4 | tutti i giorni 12:30-14:30 19.00-00.00 Tel. 02 83419934 Matera: via Madonna delle Virtù, 12 | gio - dom 12:30-15:00 tutte le sere 19:30 - 00:00 | Tel. 0835 1652369 info@cominciadazero.com | dazero@arubapec.it ![]() Voglia di sapori etnici, piatti profumati e atmosfere calde e accoglienti? A Milano c'è un posto che fa proprio al caso vostro, si chiama Dawali, ristorante libanese autentico tra i più buoni della città. Abbiamo provato questo ristorante per la prima volta un paio di mesi fa e abbiamo subito deciso di tornarci. Questo potrebbe bastare a farvi capire in pochi secondi che ci è davvero piaciuto, ma vogliamo darvi un'idea più precisa di ciò che abbiamo trovato da Dawali. La professionalità, la cordialità e i sorrisi delle persone che ci lavorano, quasi tutti libanesi, sono i primi tre aspetti che ci teniamo a sottolineare. Poi, ovviamente, c'è la qualità dei piatti proposti e la tavola che, dopo l'ordinazione, si trasformerà in breve tempo in una tavolozza ricca, quasi strabordante, di colori caldi e profumi invitanti. Noi eravamo in quattro e, essendo la prima volta per tutti in un ristorante libanese, abbiamo optato per il menù degustazione, in modo da poterci fare un'idea complessiva e imparare a dare forme e colori ai nomi scritti sul menù. Ecco cosa prevede il Menù Dawali: Assortimento di *mezzeh (selezione di antipasti per la maggior parte di consistenza cremosa) caldi e freddi: Hummus (puré di ceci e salsa di sesamo), Labne bittum (formaggio, menta e aglio), Muthabbal (puré di melanzane e salsa di sesamo), Chanklish (formaggio, verdura mista e timo), Warak Inab (involtini in foglie di vite, riso, cipolla e pomodoro), Harra (peperoni in umido con pomodori, cipolla e salsa piccante), Salsa “Tajin” (salsa di sesamo, cipolla, coriandolo, limone), Loubie bi Zeit (fagiolini, pomodoro e cannella), Moussaka (melanzane, ceci, pomodori, cipolla cotta al forno), Fatteh bil lahme e due varietà di involtini fritti. Fattush (insalata mista con pane libanese croccante) Piatto di carne: Tawouk e Kafta (2 spiedini a persona) accompagnati da riso bianco Caffè (a scelta: espresso classico, caffè bianco, caffè libanese) Consiglio piatti extra: Aggiungete al menù degustazione una porzione di Falafel! Consiglio per i dolci (che, ci tengo a sottolinearlo, meritano attenzione): se siete in quattro, come nel nostro caso, sceglietene al massimo due e poi dividete. Le porzioni sono abbondanti e i sapori decisi, un dolce a testa rischia di essere davvero troppo. Consiglio per il caffè: per una sera abbandonate il classico espresso e optate per un caffè libanese, servito in maniera deliziosa, è sicuramente troppo lungo per gli standard italiani, ma ha una nota piacevolissima di cardamomo che lo rende unico. Per il menù degustazione bisogna essere minimo 2 persone e la spesa è di 25,00 € a testa, bevande escluse. Per rimanere in tema, suggerisco vino o birra libanesi, ma non mancano vini italiani e birre classiche. Vegani e vegetariani troveranno due menù degustazione ad hoc (20,00 €). Se vi piace la danza del ventre, prenotate un tavolo per il sabato sera! (in ogni caso, prenotate!) Orari: Lunedì- Venerdì: 12.00 – 14.30 19.00 – 23.00 Sabato: 19.00 – 23.00 Chiuso la domenica Di seguito i contatti: 02 84895668 ; info@dawali.it ![]() Sapete qual è il dolce tipico di San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo? Il biscotto di San Pellegrino della Pasticceria Bigio. Storia, curiosità e ricetta. Dopo un weekend trascorso a San Pellegrino Terme, località davvero incantevole sia dal punto di vista naturalistico sia per quanto riguarda i servizi offerti, non potevamo non parlare di una vera chicca gastronomica del posto. Dolciaria, nello specifico. Un biscotto dalla lunga storia, che rappresenta uno dei dolci più caratteristici del territorio lombardo. Si chiama Biscotto di San Pellegrino, legato indissolubilmente alla storia della Pasticceria Bigio. Storia del Biscotto di San Pellegrino (di Bigio) L'invenzione del Biscotto tipico di San Pellegrino si deve a Luigi "Bigio" Giacomo Milesi. E fin dal 1934 se ne continua la produzione con la stessa originaria ricetta, con una precisa procedura artigianale, nel medesimo luogo. Luigi Milesi, trasferitosi a San Pellegrino nei primi anni del Novecento, apre il primo laboratorio in Piazza Marconi e dà il via alla produzione dei biscotti. Negli anni Cinquanta i suoi prodotti iniziano a diffondersi in tutta la provincia e, con entusiasmo e determinazione, decide di depositare il brevetto del suo biscotto più apprezzato, registrato con il nome di Biscotto di San Pellegrino. La pasticceria continua ad espandersi e si trasferisce sulla centralissima via Papa Giovanni. Nel 1970, il figlio Beppi dà un ulteriore impulso all'attività paterna acquistando l’albergo, oggi Hotel Bigio, unendo dunque le attività alberghiera e di ristorazione. La storica pasticceria è attualmente gestita con successo dai tre nipoti Roberta, Teresa e Luigi. Com'è fatto il Biscotto di San Pellegrino? Il Biscotto di San Pellegrino è un frollino dal colore delicatamente dorato, molto profumato e aromatico, intenso al palato. Si tratta di un biscotto quotidiano, ideale per le famiglie. Luigi Milesi, infatti, usava offrirlo ai bimbi che assistevano insieme ai propri genitori agli spettacoli di burattini (quasi sempre a opera sua) che si svolgevano nella sua pasticceria. Era infatti un grande appassionato del teatro dei burattini, tanto da appendere la sua vasta collezione (ancora oggi visibile nella pasticceria) alle pareti del locale. La forma del biscotto ricorda tanto il famigerato "smile", ovvero una bocca sorridente, ma anche una mezza luna. Gli ingredienti dei quali si compone risultano chiaramente esposti sull'etichetta e sono: farina 00, burro, uova, zucchero, un pizzico di sale e un po’ di latte (tutto rigorosamente del territorio). Una semplice idea di pasta frolla, insomma. Come per ogni dolce di successo, però, il segreto non manca e viene gelosamente custodito tra le mura familiari. A Bigio si deve infatti l'ideazione di un metodo di lavorazione innovativo, che si differenzia dalla preparazione classica. ![]() Si trova a Cocconato, in provincia di Asti, ed è un posto dove mangiare e bere di qualità si abbinano con successo a un servizio impeccabile; la cornice è quella delle morbide colline e degli ordinati vigneti del Monferrato. Vi raccontiamo la nostra esperienza da Nicola Vini. Poche settimane fa un semplice pranzo domenicale in famiglia si è trasformato in una bellissima esperienza gastronomica da Nicola Vini, a Cocconato, in provincia di Asti. Completamente a conduzione familiare, gestito impeccabilmente da uno staff molto giovane, Nicola Vini comprende la Cantina e il Ristorante. Nicola è il cognome dei due fratelli che, insieme ad Alessia, moglie di uno dei due e bravissima chef, e al fratello di lei, produttore di nocciole ed elegantissimo nel servire ai tavoli, sono l'anima dell'attività. Tradizione e innovazione sono visibili in ogni aspetto: dall'arredamento del ristorante, dove al calore di un'impronta rustica si unisce la freschezza di un tocco più moderno, ai menù proposti. I percorsi tra i quali si può scegliere la domenica sono infatti due: il Menù Tradizione che, come si intende chiaramente, è ispirato ai piatti tradizionali monferrini, e il Menù Alessia, che prende il nome da quello della chef, pensato e costruito da lei stessa in piena libertà. Menù Tradizione Amuse bouche (aperitivo di benvenuto) Tartare di fassone Uovo croccante e note vegetali Plin della tradizione Faraona e patate La tonda gentile 40 €, bevande escluse Menù Alessia Amuse bouche (aperitivo di benvenuto) Trota marinata alla barbabietola Foie gras e arancia Spalla di coniglio e cime di rapa Ravioloni di caprino e carciofo Variazione di piccione, caffè e carota Dessert a scelta: Mela rossa e cioccolato bianco Cioccolato, liquirizia e anice La tonda gentile 55 €, bevande escluse Nei giorni feriali e il sabato a pranzo è possibile scegliere anche singoli piatti alla carta. Alla nostra tavolata, un bel tavolo rotondo spazioso e ben posizionato nell'ampia sala, eravamo in 5 e il Menù Tradizione ha vinto per 4 a 1 rispetto al Menù Alessia. Io personalmente non mangio foie gras, previsto nel Menù Alessia, e quando sperimento un posto nuovo parto sempre dalla scelta più "semplice". Altri della compagnia erano rimasti talmente colpiti dal Menù Tradizione provato nella loro precedente cena da Nicola Vini che non hanno resistito e hanno fatto il bis. Lo sperimentatore del gruppo però ha riconosciuto al Menù Alessia una grandissima ricercatezza e capacità di mettere insieme ed esaltare ogni singolo ingrediente creando in bocca un'esplosione di sapori armoniosa ed elegante. Ovviamente tornerò per provarlo anche io appena possibile. Veniamo al Menù Tradizione: ottimo. Mi ha colpito la capacità della chef di riuscire a mettere la giusta dose di creatività anche in piatti tradizionali. L'impiattamento e la presentazione sono esteticamente molto validi, ma la cosa più importante è che a questo aspetto di forma, comunque per me molto importante, si unisce la qualità della materia prima che è di propria produzione o proveniente da filiera corta controllata. Abbiamo quindi forma e sostanza, serviti in maniera impeccabile. Se dovessi indicare il mio piatto preferito, ecco, non è una scelta semplice ma... direi la Faraona con patate, un tipo di carne che non mangio praticamente mai e che ho trovato particolarmente gustosa nella sua semplicità. Meritano però una menzione speciale anche l'intera composizione dell'antipasto di benvenuto (pazzesco!), l'uovo croccante (dispiace inciderlo col coltello per quanto è perfetto!) e la mela rossa e cioccolato bianco, dessert a scelta del Menù Alessia che abbiamo preso come extra e, devo dire, ne è valsa la pena! Nota ulteriore sul servizio: non mi era mai capitato prima di ricevere uno sgabellino per evitare di appoggiare la borsa sul pavimento. L'ho trovata una attenzione molto bella, per me i piccoli dettagli fanno sempre la differenza e da Nicola Vini sono molto attenti alle piccole cose. I vini proposti per la cena sono ovviamente di propria produzione, tranne il moscato in accompagnamento ai dolci, proveniente da una cantina di Santo Stefano Belbo, rinomata zona di produzione di moscati. Prima di andar via, ovviamente, non abbiamo resistito all'acquisto di una cassa di bottiglie di vino. Per ulteriori informazioni sui vini prodotti: Nicola Vini INFO E ORARI RISTORANTE Giovedì cena ore 20.00 Venerdì cena ore 20.00 Sabato pranzo ore 13.00 e cena ore 20.00 Domenica pranzo ore 13.00 Per necessità diverse, come cene nei giorni non indicati sopra e pranzi infrasettimanali, basta contattarli e organizzarsi insieme allo staff. In ogni caso conviene sempre prenotare.
![]() E' uno dei prodotti del made in Italy più conosciuti e apprezzati a livello internazionale, è la mozzarella di bufala campana, l’unica mozzarella in commercio ad aver ottenuto il riconoscimento europeo della DOP (denominazione di origine protetta). Scopriamola insieme. Quando viene messa in tavola, soprattutto nelle sue dimensioni più abbondanti, diventa immediatamente la regina indiscussa. Con il suo tipico colore bianco porcellana, la superficie liscia, la consistenza inizialmente elastica che va facendosi via via più fondente, cattura subito l'attenzione dei palati più fini. Quando si arriva finalmente al momento del taglio, poi, il siero che fuoriesce dichiara inequivocabilmente la sua identità. E' talmente ricca di gusto nella sua semplicità, che basta davvero poco per comporre un buon piatto a base di mozzarella di bufala campana: qualche foglia di basilico fresco, un filo d'olio extravergine d'oliva (io lo amo, ma c'è chi dice: assolutamente no!) e una fetta di buon pane è tutto ciò che serve per godere appieno di questo meraviglioso prodotto della nostra tradizione. L'aggiunta di un bel pomodoro maturo e... nasce la caprese, piatto semplice quanto prezioso, per me uno dei simboli dell'estate italiana. Oltre ad essere particolarmente saporita e versatile in cucina, la mozzarella di bufala campana è di facile digeribilità grazie al ridotto contenuto di lattosio e di colesterolo. Ottima fonte di proteine ad elevato valore biologico (con un moderato apporto di grassi!), fornisce calcio, fosforo, vitamine idrosolubili come la B1, B2, B3 e B6, vitamina E e zinco. Perchè si chiama "mozzarella"? Il termine “mozzarella” deriva dall'azione che dà origine al prodotto. Il verbo “mozzare” si usa per identificare l’operazione, ancora oggi praticata in tutti i caseifici, anticamente rigorosamente a mano oggi anche meccanicamente, che consiste nello staccare con gli indici e i pollici il pezzo di cagliata filata per formare le singole mozzarelle. La nostra esperienza al Caseificio Barlotti di Paestum Il caseificio Barlotti a Paestum, in provincia di Salerno, è una delle aziende agricole che fanno parte del Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana ed è anche una delle più antiche realtà produttive della Piana del Sele. E' situata in un posto magico, tra i favolosi Templi di Paestum e la stupenda fascia di spiaggia sul Mar Mediterraneo. Io ho visitato questa azienda agricola di ritorno dalla vacanza al mare organizzata sulla costa cilentana e a mio avviso rappresenta una tappa irrinunciabile per chi visita questa zona. Appena arrivati abbiamo visitato l'allevamento e conosciuto le bufale, animali tenerissimi e molto pacifici. Poi abbiamo visto come vengono munte, come viene raccolto il latte e assistito alla lavorazione di questa preziosa materia prima, esclusivamente latte di bufala intero fresco, che come per magia si trasforma in mozzarelle, di varie forme e dimensioni. Ci sono infatti, oltre alla forma tondeggiante, che parte dai 10 grammi (perlina, ciliegina, bocconcino), diverse tipologie come nodini e trecce fino a un peso di 3 chilogrammi. Ma l'offerta di deliziosi prodotti a base di latte di bufala non si ferma all'amatissima mozzarella: c'è la ricotta, per esempio, e poi ancora la scamorza, il burro, lo yogurt e il gelato. Tutti questi prodotti sono acquistabili nel punto vendita presente all'interno dell'azienda agricola nella quale trova posto anche un eccezionale ristorante dove ci siamo fermati e abbiamo mangiato piatti squisiti. Tra tutte le bontà assaggiate non è semplice dire cosa mi abbia colpito di più, ma vi segnalo lo yogurt, ottimo anche per una merenda o una colazione se si è solo di passaggio, perchè è di una cremosità incredibile e potrete degustarlo come preferite, abbinando miele o vari tipi di confetture. Top. Un'esperienza memorabile quella all'Azienda agricola Barlotti, un posto di quiete e relax dove potrete toccare con mano e scoprire con i vostri occhi l'intero percorso produttivo, dalle origini remote e antichissime alle tecniche più moderne, per portare sulle nostre tavole prodotti di pura eccellenza. Contatti Azienda Agricola Barlotti Via Torre di Paestum 1, Capaccio Paestum SALERNO Tel. +39 0828 811146 Fax +39 0828 721047 Email caseificio > info@barlotti.it Per visite guidate > tour@barlotti.it ![]() Il posticino ideale per una gustosa frittura di pesce in Liguria si chiama Siamo fritti e si trova a Lerici, delizioso borgo marinaro in provincia di La Spezia, amatissimo da poeti e scrittori come Lord Byron e Mary Shelley. La recensione Con la bella stagione cosa c'è di meglio che gustarsi un'ottima fritturina di pesce sugli scogli, in riva al mare? Se vi trovate in Liguria e avete il mio stesso desiderio, ecco il posto che fa per voi! Si trova a Lerici e si chiama... Siamo fritti! Si tratta di una piccola friggitoria take away gestita da due ragazze molto gentili ed è vicinissima al porticciolo di Lerici, su Largo Guglielmo Marconi. E' piccola sì, ma ricca di ottimo pesce fritto, a mio parere, in maniera impeccabile. La frittura risulta leggera, non è unta, la panatura raggiunge la giusta croccantezza ed è una gioia per gli occhi e per il palato. Baccalà, gamberoni, cozze, seppie, bianchetti, ma per chi volesse aggiungere altri sapori al proprio pasto o per chi non fosse amante di piatti a base di pesce, Siamo fritti offre molte valide alternative a base di verdure e formaggi, fritti naturalmente, e gustosissimi! E poi che dire delle palline di crema fritte? E delle crespelle? E del tortino di patate? Io, mentre scrivo, vorrei teletrasportarmi lì! Soprattutto perché io, nonostante qualche posticino per sedersi all'interno del locale ci sia, tutte queste prelibatezze amo gustarle sugli scogli poco lontani, proprio sul mare, ammirando il Golfo dei Poeti, creando una combinazione di profumi e sapori che, credetemi, non avrete più voglia di andar via... sarete totalmente immersi nella poesia: negli occhi un panorama mozzafiato e tra le mani i preziosi frutti che arrivano ogni mattina da quel meraviglioso mare infinito e luccicante di sole. Emozioni semplici e profondissime, come mangiare un cartoccio di fritto misto sugli scogli, in un giorno di sole di febbraio... Se poi non foste amanti degli scogli e voleste maggiore comodità, poco lontano dal locale ci sono delle panchine, vista mare ovviamente. Le distanze sono in entrambi i casi talmente ridotte che non rischierete di far raffreddare tutto, quindi non abbiate fretta e provateci! Ne vale la pena. I prezzi da Siamo fritti sono più che onesti e la qualità è altissima. Per me un'ottima esperienza e bellissimi sono i ricordi legati a Lerici, al suo mare, ai suoi scogli anche grazie al fritto misto di Siamo fritti. ![]() Imperdibile tappa ad Asti è la storica Pasticceria Giordanino dove sono nate le due torte tipiche della città: la Polentina delle tre Mandorle e la Torta del Palio. Siete mai stati ad Asti? Se sì, avrete sicuramente avuto modo di apprezzare la ricchezza enogastronomica tipica della zona; se non ci siete ancora stati non vi resta che organizzarvi quanto prima. Ci sono davvero tantissime cose da vedere e prodotti enogastronomici da degustare. In questo post approfondiamo due dolci tipici della città. Li abbiamo prima ammirati nelle bellissime vetrine dal sapore retrò della storica Pasticceria Giordanino, aperta nel 1912 da Giuseppe Giordanino e gestita oggi, da oltre trent'anni, da Nello Maggiora. Poi ovviamente li abbiamo assaggiati e... acquistati! In città, patria di Vittorio Alfieri, sono tantissimi i luoghi dedicati al grande scrittore e poeta. La Pasticceria Giordanino è una tappa imperdibile se visitate Asti e si trova proprio sul corso principale, Corso Alfieri appunto, al numero 254, impossibile non notarla. Il mio consiglio è di fermarvi da Giordanino per un buon caffè, accompagnato magari dalla deliziosa piccola pasticceria fresca in esposizione, per poi acquistare le belle torte da portare a casa. Non sono soltanto buone, ma anche molto ben confezionate: adoro la carta colorata che viene utilizzata e ancor di più le belle etichette con grafica vintage che vengono apposte sulla confezione. Io non riesco a buttarle via! POLENTINA DELLE TRE MANDORLE E' la più antica e originale specialità di Asti. Creata nel 1928 dalle sapienti mani del maestro pasticciere Giordanino, deve il suo successo al giusto mix di ingredienti semplici e di prima qualità: uova, zucchero, farina, burro, mandorle, maraschino Luxardo, uvetta sultanina. Si distingue dalle omonime specialità diffuse in Piemonte, come la Polenta d’Ivrea o la Polenta Dolce Biellese, per la sostituzione della farina di mais con un mix di farine di frumento e mandorle, con sui si impasta un dolce soffice, che richiama il Pan di Spagna, inzuppato nel liquore Maraschino, arricchito con l’uvetta e guarnito con granella di mandorle che, nell'aspetto, la rende per certi versi simile alla torta mimosa anche se è alla polenta, da cui deriva il nome, che si avvicina per colore e consistenza. TORTA DEL PALIO Dieci anni dopo la Polentina, nel 1938, il maestro pasticciere Giordanino diede vita a un altro dolce diventato simbolo della tradizione dolciaria astigiana, la Torta del Palio. Il Giordanino si lasciò ispirare da un dolce che le massaie anticamente preparavano in occasione della celebre Corsa del Palio di Asti e il risultato fu una morbida pasta margherita aromatizzata al liquore Amaretto e ricoperta di cioccolato. Viene confezionata ancora oggi secondo la ricetta originale del Giordanino, con ingredienti semplici e naturali: uova, zucchero, farina, miele, burro. Anche questa torta viene arricchita con liquore Luxardo e infine ricoperta con pepite di cioccolato fondente purissimo. In entrambi i dolci coloranti e conservanti sono assolutamente assenti. La presenza del liquore è molto netta, sconsigliati quindi soltanto se siete astemi. Dove mangiare vegetariano e vegano a milano: il bistrot walden, tra libri, design e ottimo cibo30/3/2019 ![]() Un luogo dove mangiare vegetariano e vegano a Milano? Ecco la mia recensione di Walden: bistrot, cocktail lab e hub per la produzione di eventi culturali, artistici e musicali. Ho scoperto Walden in una tarda mattinata lo scorso gennaio, eravamo alla ricerca di un posto per fare un tranquillo brunch domenicale e, quando lo abbiamo visto, entrare è stata la cosa più naturale che potessimo fare. La principale caratteristica che mi ha colpito di questo posto è infatti l'atmosfera che si respira: tranquilla, rilassata, pacifica. Tutto intorno ci sono libri, disposti in una bellissima libreria verde dal design moderno. Potrei dire in tre parole che Walden a Milano è: libri, design e ottimo cibo. A tenere insieme questi tre elementi la convinzione generale che ci può essere innovazione immaginando un futuro più sostenibile. I titoli presenti in libreria (in vendita e in libera consultazione), gli oggetti di arredo (bellissimi!) e gli ingredienti utilizzati per la preparazione dei piatti, ma anche dei buonissimi cocktail basati su dodici spezie, sono tutti scelti in un'ottica green dove l'etica e il rispetto dettano le regole. I piatti proposti si declinano in due varianti: vegetariani e vegani. Io per il mio brunch della domenica ho scelto la variante vegetariana ma, a dispetto di quanto si possa pensare, sono state riscontrate una varietà e una complessità di sapori interessantissima anche in quella vegana. Il mio menù vegetariano comprendeva: tortino di rose; zuppa di cipolle bianche con crostini grillé e pecorino romano; vellutata di piselli con crumble integrale; timballo di riso al rosmarino e broccoletti con cremoso di ricotta affumicata. Alla fine di questo post potrete vedere la foto di ciò che vi ho appena elencato e potrete notare come etica ed estetica vadano perfettamente a braccetto da Walden! Ho scelto poi di abbinare, compreso nel menù brunch, un bicchiere di succo d'arancia fresco (in alternativa si può scegliere un caffè americano). Compresi nel prezzo (20 €) ci sono poi acqua e caffè. Per concludere: siamo stati benissimo, seduti a chiacchierare e curiosando tra i libri al lungo tavolo centrale, con una piacevolissima playlist di sottofondo. Le ragazze che si occupano del servizio sono gentilissime e molto disponibili. Ci torneremo volentieri. Il prossimo step sarà leggere, e recensire, il libro che è stato e continua a essere la fonte di ispirazione del progetto e dal quale questa verde capanna metropolitana prende il nome: Walden ovvero Vita nei boschi dello statunitense Henry David Thoreau. Ultima cosa ma non meno importante: da Walden è possibile organizzare eventi privati e/o partecipare agli eventi pubblici che vengono organizzati dallo staff. Per saperne di più, di seguito trovate tutti i riferimenti necessari. CONTATTI: WALDEN MILANO per visitare il sito potete cliccare direttamente qui > www.waldenmilano.it/ Via Vetere, 14 - Milano+39 02 47769079 info@waldenmilano.it ORARI CUCINA La cucina è aperta dalle 12.30 alle 15.00 per pranzo e dalle 18.00 alle 21.30 (apericena) Il sabato e la domenica mattina Walden propone il brunch del bosco dalle 12.30 alle 15.00 ORARI APERTURA SPAZIO RICREATIVO Da martedì a sabato dalle 10.00 alle 24.00 / domenica dalle 9.00 alle 23.00 Chiuso il lunedì INFO Per prenotazioni e per info eventi: info@waldenmilano.it ![]() Nella provincia di Cuneo, tra i centenari vigneti delle Langhe, abbiamo provato un ristorante molto suggestivo, La luna nel pozzo: ecco la nostra recensione! Chi si trova a trascorrere qualche giorno tra i vigneti delle Langhe non deve perdere l'occasione di visitare il comune di Neive, di stampo ancora chiaramente medievale e, soprattutto, deve concedersi un pranzo o una cena da La luna nel pozzo, piccolo ristorante dal sapore vintage, seminascosto in una viuzza del centro, gestito magistralmente dal signor Cesare, un gentiluomo d'altri tempi che sa veramente cosa vuol dire fare ristorazione. Noi ci siamo fermati a pranzo e abbiamo optato per un Menu piccola degustazione: era tutto eccellente e curato nel minimi dettagli, una gioia per gli occhi e per il palato. E che dire del servizio! Non ci sono parole per descrivere la gentilezza e la professionalità. Dalle porcellane ai bei modi del signor Cesare e del suo staff, sembrava davvero di aver fatto un viaggio nel tempo, di essere finiti in un bellissimo film in bianco e nero. Delizioso il modo in cui ci è stato poi servito il caffè, con tanto di tazzina con coperchio, per non disperdere l'aroma e il calore, accompagnato da una alzatina di squisita piccola pasticceria offerta dalla casa. E poi i consigli sui vini, con una carta ricchissima e fortissima sulle proposte di Barolo e Barbaresco, e le curiosità sulle tavole originali di fumetti, con tanto di autografo e dedica, che il signor Cesare ha appeso alle pareti... un'esperienza unica e indimenticabile. Purtroppo ho perso tutte le bellissime foto che avevo scattato durante il mio pranzo, dovrò tornarci il prima possibile. Di seguito i contatti: www.lalunanelpozzo-neive.it - Piazza Italia 23 - Neive (Cn) - tel. 0173 87098 Faccio una premessa: negli ultimi anni ho ridotto di molto il consumo di carne per una serie di ragioni, non solo di ordine etico, ma anche perchè è ormai risaputo che abusarne non fa particolarmente bene alla salute. Quando mangio la carne, quindi, cerco di selezionarla al meglio. Per me vige la regola, un po' in tutto ciò che faccio, del "poco ma buono". Non molto tempo fa ho scoperto un posto dove vale davvero la pena di mangiare carne: si trova a Milano, nel cuore di Brera, in Via Fiori Chiari n° 32 e si chiama Macellaio RC. Il titolare è Roberto Costa, tornato in Italia dopo ben 4 aperture a Londra dove è riuscito a portare, oltre alla fassona piemontese, l'amore per la sua città, Genova. A maggio 2017 Roberto è stato non a caso insignito dalla Camera di Commercio del titolo di Ambasciatore di Genova Gourmet, l’associazione che riunisce i ristoratori della tradizione genovese. Oltre alla carne, infatti, vengono serviti anche piatti a base di tonno rosso e un particolare tipo di pizza nata a Genova nel 1400 chiamata la “pissa”. La mia esperienza in questo ristorante è stata positiva sotto tutti gli aspetti: qualità della materia prima offerta altissima, lavorazione e presentazione dei piatti impeccabile, ambiente e atmosfera che possiamo definire certamente trendy ma con moderazione, personale gentile, discreto e disponibile. Ci tengo a precisare che a pranzo quel giorno c'era anche la mia nipotina (la figlia di Claude per intenderci :) ), di due anni, e le attenzioni verso di lei sono state altissime (anche mia nipote ha fatto la sua parte comportandosi in maniera molto educata). Vi assicuro che l'attenzione verso i più piccoli non è una cosa scontata nei ristoranti e io ci faccio molto caso, così come presto molta attenzione ai bagni. Sì, perchè sono fermamente convinta che la cura e la pulizia dei servizi diano indicazioni importanti sulla gestione generale del locale. Ecco, da Macellaio RC, i servizi sono di una bellezza e di una pulizia che lasciano a bocca aperta, bellissime pareti decorate che ho pensato "le vorrei così anche a casa mia!" e tutto in ordine. C'è una cura per i dettagli maniacale e per me, che nei dettagli vedo l'essenza, vuol dire tutto. Il locale, che si estende su una superficie di circa 340 mq, offre ben 100 posti a sedere con tavoli molto ben distanziati. Noi eravamo in 4 più una bimba, avevamo avvisato preventivamente al telefono e li abbiamo trovati super organizzati con seggiolone (di design) e tavolo rotondo situato in un angolo molto tranquillo. Abbiamo davvero trascorso un pranzo domenicale in assoluto relax mangiando con soddisfazione. Se vi state chiedendo quanto si spende in un posto come questo, vi posso rassicurare sul fatto che i prezzi sono assolutamente nella media. Trattandosi di Milano centro e considerando tutti i fattori di cui sopra, direi che si tratta di prezzi molto ragionevoli. Macellaio RC è aperto sia a pranzo che a cena con i seguenti orari: lunedì – giovedì: pranzo 12.00 – 15.00 cena 18.30 – 23.00 venerdì – domenica: pranzo 12.00 – 15.00 cena 18.30 – 24.00 Per informazioni o prenotazioni: 02 3658 7452 oppure reservations-mi@macellaiorc.com Devo assolutamente raccontarvi una delle mie ultime scoperte! Si chiama Abissi ed è uno spumante che viene dal mare, letteralmente. Siamo in Liguria, circa vent'anni fa, e a Piero Lugano, ex insegnante di storia dell'arte e amante del mare e dei suoi misteri, viene un'idea: dare vita a uno spumante che sia cullato dal mare. Lugano, esposta la propria idea a degli esperti e resosi conto della fattibilità della cosa, inizia il proprio progetto. In effetti a 60 metri di profondità l'ambiente è perfetto per l'evoluzione dello spumante: 15 gradi di temperatura, penombra, correnti che muovono le bottiglie tenendo in agitazione il deposito dei lieviti (responsabili della particolare connotazione aromatica e della struttura), la pressione di 7 bar che crea un equilibrio perfetto, l´assenza di ossigeno che evita scambi e perdita di pressione. In più, anche l'aspetto esteriore delle bottiglie avrebbe raccontato una storia unica: ognuna sarebbe stata diversa dalle altre, con le sue incrostazioni di sabbia e di alghe e le piccole conchiglie. Le bottiglie avrebbero riportato in superficie ognuna la propria personale esperienza nel profondo del mare. Dal 2014 a cullare le bottiglie di Abissi è il mare della Baia del Silenzio di Sestri Levante. La cantina Bisson produce naturalmente tante altre varietà di vino, ma lo Spumante Abissi, proprio grazie alla sua particolare origine, rappresenta oggi il suo fiore all'occhiello. E' disponibile in tre diverse varianti: Spumante classico "Abissi", Abissi Riserva, Abissi Rosè. Io ho assaggiato il classico e devo dire che mi è piaciuto moltissimo. Si presenta di colore giallo paglierino pieno, con perlage fine e persistente, profumo intenso con ampio bouquet che varia tra il muschiato e il salmastro, sapore secco, lungo e di spiccata mineralità. I vitigni utilizzati possono variare a seconda delle annate (Bianchetta Genovese, Vermentino, Cimixià). Alla qualità del prodotto si aggiunge la bellezza della bottiglia e della sua etichetta. Alla fine di questo post troverete un video che dà l'idea, più di mille parole, di quale incredibile storia sia capace di raccontare questo spumante. |