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Se vogliamo bene a qualcuno, preparare una buona cena è un modo splendido per dirglielo_Cannavacciuolo

Nicola VINI, il posto ideale per farsi coccolare tra i vigneti del monferrato

8/6/2019

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FotoLa nostra tavolata con in primo piano l'Aperitivo di benvenuto del Menù Tradizione.
Si trova a Cocconato, in provincia di Asti, ed è un posto dove mangiare e bere di qualità si abbinano con successo a un servizio impeccabile; la cornice è quella delle morbide colline e degli ordinati vigneti del Monferrato. Vi raccontiamo la nostra esperienza da Nicola Vini.
​Poche settimane fa un semplice pranzo domenicale in famiglia si è trasformato in una bellissima esperienza gastronomica da Nicola Vini, a Cocconato, in provincia di Asti. Completamente a conduzione familiare, gestito impeccabilmente da uno staff molto giovane, Nicola Vini comprende la Cantina e il Ristorante. Nicola è il cognome dei due fratelli che, insieme ad Alessia, moglie di uno dei due e bravissima chef, e al fratello di lei, produttore di nocciole ed elegantissimo nel servire ai tavoli, sono l'anima dell'attività. 
Tradizione e innovazione sono visibili in ogni aspetto: dall'arredamento del ristorante, dove al calore di un'impronta rustica si unisce la freschezza di un tocco più moderno, ai menù proposti.
I percorsi tra i quali si può scegliere la domenica sono infatti due: il Menù Tradizione che, come si intende chiaramente, è ispirato ai piatti tradizionali monferrini, e il Menù Alessia, che prende il nome da quello della chef, pensato e costruito da lei stessa in piena libertà. 
Menù Tradizione
Amuse bouche (aperitivo di benvenuto)
Tartare di fassone
Uovo croccante e note vegetali
Plin della tradizione
Faraona e patate
La tonda gentile
40 €, bevande escluse
Menù Alessia 
Amuse bouche (aperitivo di benvenuto)
Trota marinata alla barbabietola
Foie gras e arancia
Spalla di coniglio e cime di rapa
Ravioloni di caprino e carciofo
Variazione di piccione, caffè e carota
Dessert a scelta:
Mela rossa e cioccolato bianco
Cioccolato, liquirizia e anice
La tonda gentile
55 €, bevande escluse
Nei giorni feriali e il sabato a pranzo è possibile scegliere anche singoli piatti alla carta. 
Alla nostra tavolata, un bel tavolo rotondo spazioso e ben posizionato nell'ampia sala, eravamo in 5 e il Menù Tradizione ha vinto per 4 a 1 rispetto al Menù Alessia. Io personalmente non mangio foie gras, previsto nel Menù Alessia, e quando sperimento un posto nuovo parto sempre dalla scelta più "semplice". Altri della compagnia erano rimasti talmente colpiti dal Menù Tradizione provato nella loro precedente cena da Nicola Vini che non hanno resistito e hanno fatto il bis. Lo sperimentatore del gruppo però ha riconosciuto al Menù Alessia una grandissima ricercatezza e capacità di mettere insieme ed esaltare ogni singolo ingrediente creando in bocca un'esplosione di sapori armoniosa ed elegante. Ovviamente tornerò per provarlo anche io appena possibile.
Veniamo al Menù Tradizione: ottimo. Mi ha colpito la capacità della chef di riuscire a mettere la giusta dose di creatività anche in piatti tradizionali. L'impiattamento e la presentazione sono esteticamente molto validi, ma la cosa più importante è che a questo aspetto di forma, comunque per me molto importante, si unisce la qualità della materia prima che è di propria produzione o proveniente da filiera corta controllata. Abbiamo quindi forma e sostanza, serviti in maniera impeccabile. 
Se dovessi indicare il mio piatto preferito, ecco, non è una scelta semplice ma... direi la Faraona con patate, un tipo di carne che non mangio praticamente mai e che ho trovato particolarmente gustosa nella sua semplicità. Meritano però una menzione speciale anche l'intera composizione dell'antipasto di benvenuto (pazzesco!), l'uovo croccante (dispiace inciderlo col coltello per quanto è perfetto!) e la mela rossa e cioccolato bianco, dessert a scelta del Menù Alessia che abbiamo preso come extra e, devo dire, ne è valsa la pena!
Nota ulteriore sul servizio: non mi era mai capitato prima di ricevere uno sgabellino per evitare di appoggiare la borsa sul pavimento. L'ho trovata una attenzione molto bella, per me i piccoli dettagli fanno sempre la differenza e da Nicola Vini sono molto attenti alle piccole cose. 
I vini proposti per la cena sono ovviamente di propria produzione, tranne il moscato in accompagnamento ai dolci, proveniente da una cantina di Santo Stefano Belbo, rinomata zona di produzione di moscati. 
Prima di andar via, ovviamente, non abbiamo resistito all'acquisto di una cassa di bottiglie di vino.
Per ulteriori informazioni sui vini prodotti: Nicola Vini 
INFO E ORARI RISTORANTE
Giovedì cena ore 20.00
Venerdì cena ore 20.00
Sabato pranzo ore 13.00 e cena ore 20.00
Domenica pranzo ore 13.00
Per necessità diverse, come cene nei giorni non indicati sopra e pranzi infrasettimanali, basta contattarli e organizzarsi insieme allo staff. In ogni caso conviene sempre prenotare. 
  • Ristorante +39 392 95 43 291
    Info vini +39 333 39 06 436
  • info@nicolavini.com 

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Milano ha il suo vino: è il naviglio rosso (e bianco) di Cantina Urbana

6/4/2019

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FotoL'ingresso con facciata multicolore di Cantina Urbana, a Milano, sul Naviglio Pavese
Ecco il primo vino "made in Milano": alla scoperta di Naviglio Rosso di Cantina Urbana, un interessante blend di Croatina e Barbera.
A Milano tutto è possibile. Prendete le uve del vicino Oltrepò Pavese, portatele (magari navigando il naviglio, come una volta...) in una città vivace e sempre aperta alle novità, ma soprattutto prendete una buona idea sorretta da tanta passione e il gioco è fatto: nasce Cantina Urbana che ieri, 5 aprile, ha presentato alla stampa un vino, il primo made in Milano, dal nome devo dire molto evocativo, Naviglio Rosso. Composto all’80% da Croatina e per il restante 20% da Barbera, è un vino, come ha dichiarato ieri lo stesso Michele in una intervista al Corriere della Sera, «facile, fresco, ma intenso e non banale. Un 13 gradi e mezzo, e ha comunque una sua complessità perché ha fatto sei mesi di affinamento in anfora da un parte, e sei in barrique dall’altra. È un rosso nordico, fresco e di pronta degustazione, un vino relativamente giovane, ma non dozzinale». 
Si tratta, è bene sottolinearlo, di una produzione artigianale, tanto nelle modalità di produzione quanto nelle quantità prodotte: solo 2.500 bottiglie che saranno messe in vendita da giugno, quando avranno completato il periodo di assestamento in bottiglia. Il prezzo al pubblico è già stato reso noto, 24 euro. 
A breve distanza seguirà anche il Naviglio Bianco, in questo caso non si tratterà di un blend ma di riesling, vitigno a bacca bianca sempre dall’Oltrepò Pavese, utilizzato in purezza. La produzione prevista è di 1.800 bottiglie, prezzo al pubblico circa 20 euro.
Cantina Urbana è un progetto molto ambizioso che nasce dalla passione di Michele Rimpici il quale, dopo 5 anni di grande esperienza in Signorvino (catena di enoteche con ristorante del gruppo Calzedonia) e con l'aiuto di alcuni amici competenti e appassionati come lui, ha deciso di dare vita a un progetto tutto suo nel quale far convivere i valori in cui crede: la semplicità, la convivialità, la naturalezza, la condivisione e, ovviamente, il buon vino, questa volta realizzato proprio come piace a lui. In Cantina Urbana infatti, che si trova proprio sul Naviglio Pavese, avvengono tutte le fasi della vinificazione, si tratta di una vera e propria cantina, semplicemente. 
Come ogni cantina che si rispetti, è possibile visitarla (ingresso libero) e procedere con l'assaggio ed eventualmente l'acquisto dei vini. E' previsto anche il servizio di consegna a domicilio: gratuitamente se nel comune di Milano, a pagamento per qualunque destinazione fuori città (va effettuato, ovviamente, un ordine minimo). 
Per le degustazioni, invece, occorre prenotare. Ce ne sono di tre tipi e vanno dai 25 € ai 50 € a persona. 
Non sarebbe una vera cantina milanese senza... l'aperitivo! Tutte le sere dal mercoledì alla domenica è possibile bere vino (sia in mescita che alla bottiglia) in compagnia accompagnandolo a taglieri di prodotti gastronomici artigianali accuratamente selezionati.
Cantina Urbana, inoltre, sfruttando secondo me al meglio il fatto di trovarsi in una metropoli, ospiterà anche tanti eventi legati al mondo enogastronomico italiano con musica e performance di qualità. Si mette inoltre a disposizione anche per eventi privati, come pranzi e cene di gruppo, feste di compleanno, shooting fotografici, eventi di varia natura insomma. 
Curiosità da provare: Fatti il tuo Blend, ovvero un percorso guidato in compagnia dei cantinieri durante il quale ognuno può crearsi il proprio vino personalizzato.
​I progetti tailor-made, ovvero basati sulla personalizzazione del prodotto, stanno dilagando in ogni settore. Che ne pensate? Idea che può funzionare anche nel mondo del vino o fuoco di paglia? Lo vedremo... intanto io sono molto curiosa e non vedo l'ora di conoscere meglio questa cantina, l'idea è sicuramente innovativa e con tanto potenziale. Vi farò sapere! 
Intanto per maggiori informazioni:
CANTINA URBANA MILANO
Via Ascanio Sforza, 87
20136 - Milano
t. 02 27014347
e-mail: info@cantinaurbana.it ; eventi@cantinaurbana.it 
ORARI
Lunedì dalle 10:00 alle 19:00
Martedì - Sabato dalle 10:00 alle 23:00
Domenica dalle 16:00 alle 23:00
Per visitare il sito cliccate qui > Cantina Urbana Milano

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Abissi, lo spumante sommerso

23/2/2019

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Devo assolutamente raccontarvi una delle mie ultime scoperte! Si chiama Abissi ed è uno spumante che viene dal mare, letteralmente.
Siamo in Liguria, circa vent'anni fa, e a Piero Lugano, ex insegnante di storia dell'arte e amante del mare e dei suoi misteri, viene un'idea: dare vita a uno spumante che sia cullato dal mare. 
Lugano, esposta la propria idea a degli esperti e resosi conto della fattibilità della cosa, inizia il proprio progetto. In effetti a 60 metri di profondità l'ambiente è perfetto per l'evoluzione dello spumante: 15 gradi di temperatura, penombra, correnti che muovono le bottiglie tenendo in agitazione il deposito dei lieviti (responsabili della particolare connotazione aromatica e della struttura), la pressione di 7 bar che crea un equilibrio perfetto, l´assenza di ossigeno che evita scambi e perdita di pressione. 
In più, anche l'aspetto esteriore delle bottiglie avrebbe raccontato una storia unica: ognuna sarebbe stata diversa dalle altre, con le sue incrostazioni di sabbia e di alghe e le piccole conchiglie. Le bottiglie avrebbero riportato in superficie ognuna la propria personale esperienza nel profondo del mare. 
Dal 2014 a cullare le bottiglie di Abissi è il mare della Baia del Silenzio di Sestri Levante. 
La cantina Bisson produce naturalmente tante altre varietà di vino, ma lo Spumante Abissi, proprio grazie alla sua particolare origine, rappresenta oggi il suo fiore all'occhiello.
E' disponibile in tre diverse varianti: Spumante classico "Abissi", Abissi Riserva, Abissi Rosè. 
Io ho assaggiato il classico e devo dire che mi è piaciuto moltissimo.
Si presenta di colore giallo paglierino pieno, con perlage fine e persistente, profumo intenso con ampio bouquet che varia tra il muschiato e il salmastro, sapore secco, lungo e di spiccata mineralità.
I vitigni utilizzati possono variare a seconda delle annate (Bianchetta Genovese, Vermentino, Cimixià).
Alla qualità del prodotto si aggiunge la bellezza della bottiglia e della sua etichetta.
Alla fine di questo post troverete un video che dà l'idea, più di mille parole, di quale incredibile storia sia capace di raccontare questo spumante.

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erbaluce, un vitigno leggendario del Piemonte da cui nascono tre vini di grande eleganza

2/2/2019

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Foto
L’Erbaluce è un vitigno italiano a bacca bianca che si produce esclusivamente nell’area geografica del Canavese, in Piemonte. Ha una particolare buccia, spessa e robusta, estremamente adatta all’appassimento naturale. Devo ammettere che, per quanto non completamente estranea al mondo dei vini, non lo conoscevo. E’ stata una piacevolissima scoperta dello scorso fine settimana.
Da questo vitigno, che deve il suo nome a una bellissima leggenda di cui più avanti vi dirò, si ottengono oggi tre diverse tipologie di vino: l’Erbaluce di Caluso DOCG, l’Erbaluce di Caluso Spumante e un ottimo Passito.
L’Erbaluce di Caluso DOCG è un vino bianco che può raggiungere una notevole complessità. E’ stato tra i primi vini italiani a ottenere la denominazione doc nel 1967. Dal colore giallo paglierino, al naso fine, che ricorda i fiori di campo, alla bocca secco, fresco e caratteristico, è ideale sia come aperitivo oppure durante il pasto abbinato ad antipasti, primi piatti o secondi delicati a base di pesce.

Ma veniamo all’origine del nome, alla quale tengo moltissimo per quanto è romantica.
Un’antica leggenda racconta che il Sole si innamorò dell’Alba, ma sfortunatamente ogni volta che il Sole sorgeva l’Alba spariva. I due innamorati erano quindi destinati a non incontrarsi mai. La Luna, impietosita da questa situazione, una notte si trattenne più a lungo nel Cielo provocando una eclissi che permise a Sole e ad Alba di incontrarsi. Nacque così dal loro amore Albaluce, una meravigliosa dea. Ogni mattina Albaluce andava su quelle che oggi sono le colline coltivate a vigna, a specchiarsi nel grande lago, di origine glaciale, che occupava le terre dell’attuale canavese. Un giorno però la regina Ypa, per ottenere più terre coltivabili, decise di bonificare la zona prosciugando il lago e deviando il corso del fiume Dora Baltea. Il lago si prosciugò velocemente e la mattina successiva Albaluce non potè più specchiarsi nelle sue acque. Dalla tristezza le scese una lacrima che andò a posarsi su uno stelo d’erba. Lo stelo bagnato si trasformò in una pianta di vite sui cui rami pendevano grappoli succosi e dorati di uva bianca. Era appena nato il vitigno Erbaluce!
Questa leggenda mi ha ricordato molto quella di Ladyhawke… «Sempre insieme, eternamente divisi…»
Potrei riguardare il film sorseggiando un bel bicchiere di Erbaluce di Caluso pensando agli incredibili amori di Sole e Alba e di Etienne Navarre e Isabeau. Voi che ne dite? Cheers! ​

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