![]() Sarà il film di Marco Bellocchio, "Il traditore", a rappresentare l'Italia agli Oscar. L’Anica punta sulla pellicola in cui Pierfrancesco Favino interpreta il pentito di mafia Tommaso Buscetta. Una pellicola intensa e cruenta, che affronta un tema molto delicato, sociale quanto politico. "Il traditore" è stato selezionato dalla speciale Commissione per correre all'Oscar nella categoria "International Feature FIlm Awards". Gli altri quattro film che concorrevano erano: "Martin Eden" di Pietro Marcello, "La Paranza dei bambini" di Claudio Giovannesi, "Il primo re" di Matteo Rovere e "Il vizio della speranza" di Edoardo de Angelis. Ora la palla passa a chi stabilirà la cinquina tra le opere da tutto il mondo proposte in lingua non inglese. Per l’annuncio delle candidature agli Academy Awards bisognerà attendere il 13 gennaio 2020, mentre la cerimonia di consegna degli Oscar si terrà a Los Angeles domenica 9 febbraio. Il film è stato presentato in anteprima all'ultimo festival di Cannes ed è stato accolto in maniera molto positiva dalla critica e dal pubblico, che ha riempito le sale cinematografiche. Ha trionfato ai Nastri d'argento con sette premi e uscirà nelle sale americane il 27 novembre con il titolo "The Traitor" (e lì sarà molto importante la promozione per l'inclusione nella categoria che premia il miglior film straniero). Unanimamente osannato per la sua interpretazione molto incisiva e convincente, Pierfrancesco Favino, nei panni del superpentito Buscetta, che consentì ai giudici Falcone e Borsellino di comprendere l'organizzazione di Cosa Nostra e di portarne i capi in tribunale. Genere: biografico, drammatico. Durata: 135 minuti. La trama de "Il traditore" Il film ripercorre le vicende del superpentito Tommaso Buscetta, l’uomo che, per primo, ha consentito allo Stato italiano di entrare nei meccanismi di Cosa Nostra. Vengono raccontati nello specifico vent'anni di vita di Buscetta, a partire dagli anni Ottanta alla morte a Miami nell'aprile del 2000. Una vita intensa e stracolma di eventi, attraverso l'esilio brasiliano, la lotta con i Corleonesi che gli uccisero i figli rimasti a Palermo, l'arresto in Brasile, la scelta di collaborare con la giustizia, il legame con Falcone, il maxiprocesso e infine la testimonianza contro Andreotti che alla fine gli si ritorce contro. Ma non si tratta solo di narrare il percorso dell’uomo, alle prese con sensi di colpa e turbamenti, tra deplorevoli azioni, inevitabili sconfitte e spiragli di vittoria. Tutto ciò riflette il percorso di un intero Paese, tra le sue mille contraddizioni e di uno Stato non sempre pronto alla lotta alla criminalità.
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Febbraio 2020
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