PICCOLE DONNE DI GRETA GERWIG, FORSE NON DA OSCAR MA CERTAMENTE UN FILM CHE MERITA ATTENZIONE15/1/2020 ![]() Ben sei candidature agli Oscar 2020, ufficializzate proprio due giorni fa: miglior film, miglior attrice protagonista per Saorsie Ronan, miglior attrice non protagonista per Florence Pugh, miglior sceneggiatura non originale per Greta Gerwig, miglior colonna sonora per Alexandre Desplat, migliori costumi per Jaqueline Durran. Sono andata a vedere Piccole donne di Greta Gerwig lo scorso fine settimana e ne sono rimasta entusiasta! Non potevo non farlo. Sono stata una delle tante bambine cresciute con il romanzo omonimo di Louisa May Alcott e sono probabilmente anche una delle tante bambine che ha adorato Jo, una delle quattro sorelle March protagoniste della storia, quella più ribelle, il "maschiaccio" della famiglia, ma in realtà quella che racchiude in sé tutte le numerose sfaccettature della femminilità. Altra cassa di risonanza a favore del nuovo film di Greta Gerwig, la presenza di Maryl Streep, un monumento per me, un'attrice che amo tantissimo e che trovo meravigliosa in qualsiasi ruolo. Non fa eccezione in quello della zia March. Ulteriore presenza fondamentale che mi ha spinto ad andare al cinema è stata quella della costumista britannica Jaqueline Durran, candidata all'Oscar per i migliori costumi. Io faccio il tifo per lei, un tifo da stadio! Già solo per aver creato il magnifico abito da sera verde che Keira Knigthley indossò in Espiazione (titolo originale Atonement) e che è giustamente rimasto iconico nella storia del cinema degli ultimi anni, la Durran merita di vincere. Il film non è del tutto fedele al romanzo al quale è ispirato, in più mette insieme, in maniera originale, due dei quattro romanzi della Alcott: Piccole donne e Piccole donne crescono (gli altri due sono Piccoli uomini e I ragazzi di Jo). Nonostante i miei ricordi legati al romanzo fossero non del tutto nitidi (l'ho letto ormai diversi anni fa e purtroppo non ho avuto occasione di rileggerlo prima di andare al cinema), ho notato delle differenze nella trasposizione cinematografica che però non mi hanno deluso. Anzi, ritengo che Greta Gerwig abbia fatto un lavoro interessante di riscrittura della trama. Nel raccontarla, ha fatto un continuo ricorso al flashback, le scene del presente e quelle del passato si rincorrono e quasi si sovrappongono. Non è sempre facilissimo star dietro a questo stratagemma narrativo che a volte mi è sembrato un po' faticoso. Meraviglioso però il tocco dato dalla fotografia: le scene dell'infanzia, quelle del passato felice e spensierato, hanno toni caldi e teneri; quelle del presente, dell'età più adulta e più dura, sono rimarcate da toni freddi, di grigi e di azzurri. Un tocco di classe che va ad aggiungersi a un'opera cinematografica di grande valore, curata nei dettagli e molto godibile. Le altre versioni di Piccole donne sul piccolo e grande schermo Little Women (film muto diretto da Alexander Butler, prima trasposizione cinematografica in assoluto del romanzo, 1917) Little Women (film muto, 1918, diretto da Harley Knoles) Piccole donne (film, 1933, diretto da George Cukor con Katharine Hepburn) Piccole donne (film, 1949, diretto da Mervyn LeRoy con Elizabeth Taylor e Janet Leigh) Piccole donne (serie animata, 1981, diretta da Kazuya Miyazaki) Piccole donne (film, 1994, diretto da Gillian Armstrong con Winona Ryder, Susan Sarandon, Christian Bale, Claire Danes, Kirsten Dunst) Piccole donne (miniserie televisiva, 2017, diretta da Vanessa Caswill con Emily Watson)
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