" il gabbiano jonathan livingston " di richard bach: un breve racconto dalla grande intensita'28/5/2019 ![]() Jonathan Livingston Seagull è il titolo originale del racconto scritto nel 1970 da Richard Bach, che ha raggiunto il cuore di milioni di lettori sulle ali del suo giovane gabbiano. Recensione e citazioni. Si tratta di un racconto, o di una fiaba se preferite, con protagonisti animali che sembrano umani, che dell'umanità trasmettono gli aspetti più profondi. Richard Bach, nato nel 1936 e ancora vivente, è un pilota dell'aeronautica statunitense che trasferisce nella scrittura la sua grandissima passione per il volo. In questo libricino è Jonathan Livingston a incarnarla e a sublimarla. E' la storia di un giovane gabbiano che non si accontenta di vivere per mangiare, come la Legge dello Stormo detta, ma che aspira a scoprire e ad apprendere le regole del Volo. Questa ricerca lo porterà ad allontanarsi dal suo gruppo di appartenenza per scoprire, anche attraverso la solitudine, la sua ambizione più grande: tendere alla perfezione, all'eterno. Nel suo percorso di formazione e crescita interiore, Jonathan Livingston incontrerà altri gabbiani, simili a lui, che lo aiuteranno a comprendere i veri valori di una vita vissuta inseguendo il proprio sogno di libertà. Una metafora di vita riassunta in poche, incisive pagine, che non vi lasceranno indifferenti ma che anzi, vi toccheranno nel profondo. A ispirare l'autore è stata la vicenda di un pilota acrobatico che ha segnato la storia dell’aviazione mondiale durante il periodo della Grande Depressione americana; il pilota in questione, John H. Livingston, morì nel 1974, quattro anni dopo la pubblicazione del libro di Bach, stroncato da un attacco di cuore dopo aver testato un aereo. Il testo, diviso in tre parti, è intervallato dalle suggestive fotografie di Russell Munson, classe 1938, specializzato nella fotografia d'aviazione. Gli scatti, in bianco e nero, sono dedicati ai gabbiani in vari momenti del volo. Sono molto affezionata a questo racconto, l'ho letto in un momento particolare della mia vita nel quale è venuta a mancare una persona che, per il suo attaccamento ai propri ideali, ho rivisto molto in Jonathan Livingston. Dedico a lui questo post. Citazioni dal libro: "Per la maggior parte dei gabbiani, volare non conta, conta mangiare. A quel gabbiano lì, invece, non importava tanto procurarsi il cibo, quanto volare. Più d'ogni altra cosa al mondo, a Jonathan Livingston piaceva librarsi nel cielo". "Ci solleveremo dalle tenebre dell'ignoranza, ci accorgeremo d'essere creature di grande intelligenza e abilità. Saremo liberi! Impareremo a volare!" "Il suo maggior dolore non era la solitudine, era che gli altri gabbiani si rifiutassero di credere e aspirare alla gloria del volo. Si rifiutavano di aprire gli occhi per vedere". "Quel che aveva sperato per lo Stormo, se lo godeva adesso da sé solo. Egli imparò a volare, e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare. Scoprì ch'erano la noia e la paura e la rabbia a rendere così breve la vita di un gabbiano. Ma, con l'animo sgombro da esse, lui, per lui, visse contento, e visse molto a lungo". "Hai idea di quante vite ci sarà toccato vivere, prima che ci passasse pel cervello che c'è, al mondo, qualcos'altro che conta, oltre al mangiare, al beccarci fra di noi, oltre insomma alla Legge dello Stormo?" "...scegliamo il nostro mondo successivo in base a ciò che prendiamo in questo. Se non impari nulla, il mondo di poi sarà identico a quello di prima, e avrai anche là le stesse limitazioni che hai qui, gli stessi handicap". "Perché qualsiasi numero, vedi, è un limite, mentre la perfezione non ha limiti. Velocità perfetta, figlio mio, vuol dire solo esserci, esser là". "Quei gabbiani che non hanno una meta ideale e che viaggiano solo per viaggiare, non arrivano da nessuna parte, e vanno piano". "Per volare alla velocità del pensiero, verso qualsivoglia luogo," disse "tu devi innanzitutto persuaderti che ci sei già arrivato". "Addio, Jon, amico mio." "Arrivederci, Sully. Ci rivedremo ancora." Detto questo Jonathan si concentrò col pensiero per trasferirsi con esso su un'altra spiaggia e in un altro tempo, laggiù, dove vola un grande stormo di gabbiani. Ormai sapeva bene di non essere di carne e ossa e penne, ma un'idea: senza limiti né limitazioni, una perfetta idea di libertà".
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