![]() È veramente tempo di dire Basta! A ricordarcelo a gran voce e con argomentazioni e dati inconfutabili, per coloro ai quali non bastasse l'evidenza, è Lilli Gruber e noi l'abbiamo incontrata durante l'ultima serata di BookCity a Milano proprio in occasione della presentazione del suo ultimo libro. Scopriamolo insieme e guardiamo in faccia la sconfortante situazione che ancora oggi persiste nell'evolutissima civiltà 4.0 Chi è Lilli Gruber tutti lo sanno. Giornalista, scrittrice e conduttrice di Otto e mezzo, programma di approfondimento giornalistico in onda ogni sera su La7. Però forse non tutti sanno che è stata la prima donna ad aver condotto un Tg sulle reti nazionali in prima serata e che dal 1988 è stata inviata per la Rai sui fronti di guerra seguendo anche eventi internazionali che hanno segnato la storia come, ad esempio, la caduta del Muro di Berlino nel 1989 che viene raccontato anche nel libro Quei giorni a Berlino (1990) scritto con Paolo Borella seguito poi nel 2009 da Ritorno a Berlino. Ho avuto il piacere di conoscerla di persona durante la presentazione di Basta! Il potere delle donne contro la politica del testosterone che si è tenuta a Milano presso la sede del Corriere della Sera nella serata conclusiva di BookCity, iniziativa che a Milano ogni anno, da otto anni, si pone l'obiettivo di promuovere la lettura, il mondo dell'editoria e degli autori con eventi diffusi in città. Se nello schermo può apparire un po' algida, tolta quella sottile barriera al plasma Lilli Gruber è invece una donna molto simpatica, alla mano, cordialissima ed estremamente disponibile con il proprio pubblico. Divertente insieme al suo collega e amico Beppe Severgnini che le faceva da spalla. È anche una donna forte, sicura di sé, convinta e convincente. Gli argomenti di cui tratta nel suo ultimo libro, oggetto di questo post, in realtà dovrebbero essere chiari a tutti. Mi verrebbe da dire che in questa evolutissima società, che aspira alla Società 5.0, non dovrebbe neppure esserci il bisogno di scrivere ancora di argomenti del genere, così superati, così retrogradi. E invece è assolutamente necessario. Anzi, è urgente. Le donne sono ancora oggi, e con frequenza crescente, oggetto di minacce, di violenza verbale, fisica e psicologica, a casa, in famiglia, sul posto di lavoro, sui mezzi pubblici. Sottopagate, non occupate, con la scusa della maternità imminente; ma ci ci può sentire mortificate perché si vuole e si può dare la vita? È una contraddizione in termini! E si potrebbe andare avanti con un elenco infinito, di episodi raccontati, provati e controprovati avvenuti anche in ambienti considerati immuni da un tale indicibile e inqualificabile abominio. A questa urgenza ha risposto Lilli Gruber, da sempre attivissima e combattiva nelle battaglie in favore dei diritti delle donne. Dati alla mano, con esperienze di vita vissuta, episodi di vita politica italiana e internazionale, dà prova del fatto che non si può stare tranquilli. La nostra società è intrisa, è fortemente pervasa, è attraversata profondamente da un machismo galoppante, che purtroppo ha tra le mani il potere e che non sembra volersi fermare. Eppure la soluzione esiste e non si chiama "femminismo", ma "alleanza" tra quelli che Lilli Gruber definisce "uomini di buona volontà" e le donne. Perché in fondo si tratta solamente di GIUSTIZIA. Bisogna che anche le donne abbiano accesso alle famose "stanze dei bottoni". Ogni occasione negata alle donne, che risultano essere mediamente più preparate degli uomini in pressoché tutti i campi, è un'occasione mancata di sviluppo, di emancipazione, di crescita e di buona salute per la nostra società e per il nostro pianeta. Lilli Gruber racconta che mentre preparava un imminente trasloco con il marito Jacques... ...Nella sera di giugno, dimentichiamo gli scatoloni e ci mettiamo a discutere. Individuando tre <v> al cuore della questione - volgarità, violenza, visibilità - che sono il risultato di una virilità impotente. Ci aspetta una lunga estate calda. (pag. 14) Lascio a voi scoprire, come sto facendo io, cosa nascondono queste tre <v>. È un libro diretto, pieno di dati e prove provate, piacevolissimo alla lettura, chiarissimo e sincero. Edito da Solferino per la collana i Solferini. Durante la promozione del suo libro la Gruber ripete sempre questa frase: "Attenzione perché i diritti acquisiti non sono acquisiti per sempre". È un'affermazione forte, che fa paura, ma è estremamente attuale. Me la sono sentita rimbombare nella testa tutta la sera e anche il giorno dopo, ma deve far riflettere e scatenare una reazione in ognuno di noi. Una reazione che sa di consapevolezza e di coraggio. Bisogna dire Basta!
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![]() Sette favole tratte da "Favole al telefono", raccolte nel libro "Favole illustrate di Gianni Rodari", il volume di Edizioni EL ideale per leggere a un bimbo le opere del maggiore autore di letteratura per l'infanzia. Dal 23 ottobre 2019, e per un anno intero, si svolgono i festeggiamenti in onore di Gianni Rodari, scrittore lombardo nato il 23 ottobre 1920 e tra le penne più autorevoli di ogni tempo in tema di scrittura rivolta ai bambini. Morto molto giovane, a soli 59 anni, ha rivolto la sua carriera professionale al delicato compito di avvicinare le giovani generazioni alla lettura e alla cultura in senso lato. Dando loro la spinta a credere sempre nell'amore per la creatività e nella forza della fantasia. A 40 anni inizia la sua carriera da scrittore grazie alla casa editrice Einaudi con cui pubblica il suo primo libro “Filastrocca in cielo e in terra”. Nel 1970 vince il Premio Andersen, il più importante riconoscimento per la letteratura dell'infanzia che lo rende famoso in tutto il mondo e un percorso inarrestabile che lo consacra tra le personalità di spicco della letteratura per l'infanzia. In questo post vogliamo porre l'attenzione su un libro, sperimentato con la piccola Arianna, che dallo scaffale di casa lo prende e lo posa, lo osserva e lo "legge" a modo suo, attratta già dalla copertina. "Favole illustrate di Gianni Rodari" di Edizioni EL è un libricino ideale per avvicinare i più piccoli alla scrittura di Rodari. Tattile la copertina che, accarezzata con le dita, si presenta come di velluto, a conferire quella sensazione di prato e di natura espressa dal colore verde e dalle illustrazioni. I testi del libro sono tratti da "Favole al telefono" (libro che raccoglie ben 70 fiabe ed è datato 1962) e consistono in sette favole egregiamente rappresentate in termini grafici e artistici: Il palazzo di gelato (illustrato da Anna Curti), Il topo che mangiava i gatti (illustrato da Anna Laura Cantone), Le scimmie in viaggio (illustrato da Francesco Zito), Alice casca in mare (illustrato da Nicoletta Costa), Il Paese senza punta (illustrato da Andrea Castellani), A giocare col bastone (illustrato da Anna Laura Cantone), A comprare la città di Stoccolma (illustrato da Barbara Cantini). Il formato maneggevole, le punte arrotondate, il carattere della scrittura in corsivo grande e chiaro, le illustrazioni a tutta pagina e molto colorate rendono il libro adatto alla lettura a bambini anche molto piccoli. Oltre a essere un bel volume da libreria a qualsiasi età. Per la fruizione autonoma da parte del bambino, invece, è consigliabile dall'età di 5-6 anni. ![]() In poco più di 200 pagine, Pia Pera racconta, esperienza dopo esperienza nel corso degli anni, la bellezza della vita a contatto con la natura: recensione di "Apprendista di felicità. Una vita in giardino". E' una sorta di diario, di raccolta di appunti, di riflessioni, di sensazioni che diventano parola scritta quelli presenti nel libro di Pia Pera. Dal 2006 al 2016, dieci anni nei quali la giornalista e scrittrice ha tenuto la sua rubrica per Gardenia, la rivista dedicata ai giardini più importante del panorama italiano di settore. "Apprendista di felicità", questo il nome della rubrica, seguitissima dai lettori, nella quale la scrittrice comunicava emozioni, incontri, pensieri di una donna di città, abituata a ritmi forsennati, che aveva deciso, con tutta la consapevolezza di una decisione radicale, di vivere nel podere di famiglia. Lì, in campagna, aveva creato il suo orto, il suo giardino, la sua esistenza fatta ormai di ritmi più lenti, di contemplazioni più semplici, di sensazioni più spontanee, di immersioni nella natura per trarne tutta la linfa vitale. Quell'energia pura e quella meraviglia contagiosa che raramente riescono a entrare negli animi. Un rifugio, se così possiamo dire, per coltivare non solo la natura circostante, ma anche e soprattutto se stessi. All'insegna del raggiungimento di una serenità tutta diversa da quella cui si aspira generalmente. "Apprendista di felicità. Una vita in giardino", edito dalla casa editrice Ponte alle Grazie (che ha pubblicato anche gli altri volumi dell'autrice), non è costituito da un discorso unico, non è un romanzo, non è un saggio. E' una raccolta appunto. E, come tale, scorre attraverso pagine di diario, con data e titolo delle riflessioni di quel giorno su un determinato argomento. Si fa leggere con molta calma, si può lasciare facilmente sul comodino per essere ripreso in mano quando se ne ha voglia e scoprire qualcosa di diverso nella prossima esperienza di vita nella natura dell'autrice. Dalla fioritura delle rose a Wislawa Szymborska, dall'esaltazione dei temporali di agosto a Madame de Lafayette, dalle succose more di gelso a Puskin, dai bagni notturni nello stagno a Cechov: la penna di Pia Pera viaggia libera e leggera tra botanica e letteratura. Alla fine del libro, non a caso, è presente un lungo indice bibliografico relativo alle citazioni letterarie emerse sfogliando le pagine. A denotare la perfetta unione di sensazioni personali, di emozioni da trasmettere al lettore e conoscenza approfondita di autori e fonti di irpirazione sempre adeguati alle situazioni. Un libro perfetto per chi ama i fiori, le sensazioni provenienti dalla natura, il bello ed è alla ricerca di pagine che trasmettano quella pace interiore difficilemente raggiungibile quando si è immersi nella frenesia cittadina della vita quotidiana. Forse un libro un pò di nicchia, ma che potrebbe far bene a chiunque. Ps. Grazie alla nostra amica Marta per lo scatto. ![]() Cos'è la fantasia? In questo piccolo libro Bruno Munari ci accompagna alla scoperta della fantasia, dell'invenzione, della creatività, dell'immaginazione, le facoltà umane più misteriose e affascinanti, declinandole nel campo della comunicazione visiva. Ecco a voi Fantasia! Ho comprato questo libretto esattamente 10 anni fa. Ogni volta che lo riprendo in mano e comincio a sfogliarlo mi sembra di aprire uno scrigno pieno di chiavi. Sì, proprio delle chiavi, tante chiavi! Cosa c'è di più prezioso di qualcosa, o meglio di qualcuno, che, con la porta della curiosità sempre aperta, e con estrema chiarezza, competenza, passione ed esperienza, ti permette di accedere a nuovi mondi nei quali poterti esprimere liberamente? Per me questo è Fantasia di Bruno Munari, un preziosissimo scrigno pieno di strane, bellissime chiavi. Chi è Bruno Munari? Bruno Munari nacque nel 1907 a Milano, città nella quale svolse la sua brillante attività di artista, designer e scrittore e nella quale si spense nel 1998 all'età di 91 anni. Le sue opere e la sua ricerca nel campo della comunicazione visiva lo hanno fatto entrare a pieno titolo fra i massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo a livello internazionale. Oltre a Fantasia ha scritto molti altri libri. La produzione editoriale di Munari va dal 1929 fino all'anno della sua morte e comprende opere di varia natura: saggi tecnici, manuali, ma anche raccolte di poesie, libri "artistici"; libri dedicati all'infanzia e testi scolastici, libri-opuscolo pubblicitari per varie aziende, nonché lo studio e la realizzazione di illustrazioni, fotografie, sopraccoperte, copertine tra le quali ricordiamo, per citarne alcune, quelle per le opere di Gianni Rodari e Nico Orengo. Una produzione vasta ed eterogenea che spazia e si allarga tra i diversi codici della comunicazione visiva e non. A fare da fil rouge in tutta la produzione di Bruno Munari è l'impulso sperimentale, il motore che lo spinge a esplorare forme di espressione insolite e innovative. Ed ecco che nascono per esempio i Libri illeggibili, così definiti perché senza testo, e altre incredibili opere che portano la sua firma. Fantasia Con questo piccolo libro, pubblicato per la prima volta nel 1977 per la collana Universale Laterza, Munari prova a rispondere a questa domanda: è possibile capire come funzionano facoltà umane come la fantasia, l'invenzione, la creatività, l'immaginazione nelle comunicazioni visive? E che relazione hanno con l'intelligenza e la memoria? Per farlo comincia dando delle definizioni, che lui stesso considera estremamente aperte e migliorabili, alle parole. Le quattro definizioni dalle quali parte il ragionamento attorno al tema sono: Fantasia: Tutto ciò che prima non c'era anche se irrealizzabile. Invenzione: Tutto ciò che prima non c'era ma esclusivamente pratico e senza problemi estetici. Creatività: Tutto ciò che prima non c'era ma realizzabile in modo essenziale e globale. Immaginazione: La fantasia l'invenzione la creatività pensano, l'immaginazione vede. E poi: come si stimola la creatività? E come si può allenare la mente ad essere più elastica e più pronta? In merito a questi ultimi due punti in particolare, Bruno Munari ha dato un contributo preziosissimo in ambito pedagogico con l'ideazione di giochi didattici e laboratori volti a dare quanto più spazio possibile alla libera interpretazione dei bambini, svincolandoli da schemi e modelli imposti dal mondo adulto. Il libro approfondisce bene questo argomento e propone alcuni giochi creativi. Nel breve e a mio parere interessantissimo video che troverete alla fine di questo post, è proprio Munari a illustrare come gli è venuta l'idea di comporre (e dico comporre e non semplicemente scrivere perché Fantasia è ricchissimo di immagini, illustrazioni, segni, simboli) un libro sulla Fantasia. Come dice lui, spiega proprio il "metodo progettuale per progettare un libro" e fa luce su concetti che sembrano astratti e senza forma, ma in realtà sono molto più "visibili" di quanto si possa credere. A me ha aperto un mondo, anzi, tanti mondi. Citazioni da Fantasia di Bruno Munari
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Febbraio 2020
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