Il caffè alla fine del mondo, cambiare la propria visione della vita con una domanda...si può?!7/1/2020 ![]() Un libro, un manuale, una riflessione sul senso della propria vita: "Il caffè alla fine del mondo" di John Strelecky a metà tra la crescita personale e la carica motivazionale. Commento e citazioni. Una delle domande più semplici da fare ma più complicate a cui rispondere: sei felice della tua vita? Perchè, se una risposta frettolosa potrebbe rivelarsi altrettanto superficiale, una più pensata potrebbe far emergere aspetti nascosti e non sempre razionali dal valore non scontato. Con le necessarie conseguenze che ne deriverebbero. E così questo piccolo volume scritto da Strelecky e pubblicato da Vallardi nel 2019, con oltre due milioni di copie vendute, rappresenta il tipico libro da comodino da prendere e riprendere tra le mani quando se ne ha voglia e necessità. Ideale per chi desidera riflettere sulla propria esistenza, per chi si trova in un momento cruciale del proprio cammino, per chi ama dialogare in termini psicologici e motivazionali, per tutti coloro che hanno il desiderio di scavare nel profondo della propria vita. Di farsi delle domande esistenziali con la voglia di darsi delle risposte. Quello che accade al protagonista della storia è ciò che potrebbe accadere a ognuno di noi. John va sempre di fretta, è pronto ad affrontare l'ennesima giornata tra nevrosi e superficialità. Attendendo le solite situazioni, assecondando abitudini e routine, agendo come da copione ben noto. Un giorno, però, l'impazienza di attendere che la strada si liberi dal troppo traffico lo costringe a prendere una strada diversa, a scegliere un cammino secondario ignoto, misterioso. John decide di cambiare rotta e di non seguire più le indicazioni del navigatore, seguirà l'istinto per arrivare nel luogo che deve raggiungere, ma qualcosa va diversamente. Si ritroverà in mezzo al nulla, in un caffè che lo cambierà per sempre dal momento in cui ci metterà piede. "Ciao sono John, mi sono perso". "A volte è utile guardare le cose da un punto di vista diverso". "Che ci fai qui?" c'è scritto sul menù del caffè. "Se volgi la domanda dalla seconda persona alla prima...non sarai più la stessa persona". "Mettiamo che uno ponga la domanda e trovi la risposta. E dopo?" "Bè, diciamo che è un traguardo ma anche una sfida". "Quando una persona conosce il motivo per cui esiste, diciamo che ha identificato il suo Scopo di Esistenza". Ho deciso di estrapolare dal libro alcune frasi che potessero farne comprendere il tenore e il senso. Lasciando a voi la curiosità di andare oltre e di scoprire, se interessati, ciò che verrà scoperto e come verrà scoperto nel prosieguo dei fatti e dei ragionamenti. Sicuramente si tratta di un viaggio metaforico che fa emergere quanto un imprevisto apparentemente molto sconveniente possa rivelare poi una direzione inedita e vincente verso la soddisfazione personale. Una riflessione per tenere sempre a mente che solo quando affrontiamo davvero noi stessi riusciamo a raggiungere la meta agognata, e la nostra personale felicità. Il caffè alla fine del mondo è un luogo metaforico ma che esiste realmente in ognuno di noi, in cui rifugiarci per riflettere profondamente, per comprendere e comprenderci, per trovare la forza e il coraggio di analizzare la nostra esistenza e cambiare. Un libricino che funge da sprone ad ascoltare se stessi, che ricorda di ricercare il perchè si è al mondo, il senso profondo del vivere. Che scorre veloce e fluido, molto semplice nella sua profondità di introspezione, spesso dimenticata per inerzia o messa da parte a causa delle distrazioni.
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