IL POSTINO DI NERUDA, IL ROMANZO POETICO DI ANTONIO SKARMETA CHE HA ISPIRATO IL FILM DI TROISI1/10/2019 ![]() Io personalmente amo molto questo libro, non soltanto la storia raccontata, amo proprio il libricino che vedete nella foto a corredo di questo post. Ha fatto da tramite per un'amicizia che è poi diventata molto di più. In Italia è quasi impossibile non conoscerlo. Ha ispirato un film indimenticabile, Il postino, uscito nel 1994, nel quale il grande Massimo Troisi ci regala la sua ultima, intensa, emozionante interpretazione. Al suo fianco, nei panni di Neruda, un bravissimo Philippe Noiret. Nel cast anche Maria Grazia Cucinotta, già convincente all'inizio della sua carriera nel ruolo di Beatriz. Il film, che vede impegnato alla regia lo stesso Troisi insieme a Michael Radford, riconsegna molto bene la leggerezza, la poesia e l'ironia che Skármeta utilizza nel suo racconto, ma per me, soprattutto nelle fasi conclusive, segna l'inizio di un inevitabile pianto. Succede tutte le volte che lo vedo. Di certo non aiuta a trattenere le lacrime la meravigliosa colonna sonora firmata Luis Bacalov, vincitore del premio Oscar nel 1996. Dal mio punto di vista, una lettura che non può mancare nel bagaglio personale di ognuno di noi. Chi è Antonio Skármeta? Antonio Skármeta è uno scrittore nato ad Antofagasta (Cile) nel 1940. Figlio di immigrati croati, si è dedicato alle lettere e alla filosofia nel suo Paese per poi trasferirsi alla Columbia University di New York. E' autore non soltanto di opere narrative, ma anche di saggi e testi teatrali. In Italia la sua opera più famosa, con traduzione di Andrea Donati, è senza dubbio Il postino di Neruda, che uscì in Cile nel 1985 con il titolo Ardiente paciencia, sostituito solo in seguito dal più noto El cartero de Neruda appunto. La trama de "Il postino di Neruda" Giugno 1969, Isla Negra, Cile. Il giovane Mario Jiménez è figlio di un pescatore ma non ha la stessa vocazione del padre. Così, quando sulla piccola isola sperduta in cui vive arriva un famoso poeta di nome Pablo Neruda, accetta di buon grado l'incarico di diventare il postino di fiducia del grande poeta. Mario, per quanto non abbia studiato se non il minimo che gli consenta di saper leggere, è dotato di rara sensibilità, caratteristica che gli permetterà di instaurare una grande amicizia con Neruda, fatta di naturale complicità e stima reciproca. A fare da sfondo al racconto, un periodo storico molto delicato per il Cile, quello dell'assedio militare causato dal colpo di stato contro Allende, il cosiddetto Golpe cileno. Citazioni da "Il postino di Neruda" «Don Pablo» dichiarò solenne. «Sono innamorato». Il vate usò il telegramma a mo' di ventaglio, e prese a muoverlo davanti al mento. «Bene», rispose, «non è tanto grave. C'è rimedio». «Rimedio? Don Pablo, se c'è rimedio, io voglio solo rimanere ammalato. Sono innamorato, perdutamente innamorato». "Se fossi poeta potrei dire quello che voglio". "E che cos'è che vuoi dire?". "Be', il problema è proprio questo. Siccome non sono poeta, non lo so dire". "Ma i treni che conducono al paradiso sono sempre accelerati e si impantanano in stazioni umide e soffocanti. Sono treni espresso soltanto quelli con destinazione inferno". "Se non posso vederla, a che mi servono gli occhi!".
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