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Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo_Rodari

Né di Eva né di Adamo: la dichiarazione d'amore al Giappone di Amélie Nothomb

9/4/2019

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FotoNé di Eva né di Adamo_Amélie Nothomb_1a edizione: febbraio 2008, casa editrice Voland per la collana Amazzoni. 13 €
​Né di Eva né di Adamo, piccolo romanzo autobiografico (160 pp.), è il quindicesimo scritto da Amélie Nothomb e pubblicato per la prima volta in Italia nel 2008 dalla casa editrice Voland con la quale la Nothomb ha appena pubblicato anche il suo ultimo romanzo, I nomi epiceni, dal 21 febbraio 2019 in tutte le librerie.

Ho ricevuto Né di Eva né di Adamo in regalo a Pasqua del 2008, me lo ricordo perchè sono solita scrivere in alto a destra sulla prima pagina dei libri qualche piccola annotazione come data, luogo di acquisto o persona dalla quale li ho ricevuti.
Era praticamente fresco di stampa, pubblicato pochi mesi prima, e lo lessi quasi immediatamente, ricordo che ne rimasi entusiasta. Pochi giorni fa mi è venuta voglia di rileggerlo, piano piano la storia mi è tornata in mente quasi nella sua totalità, ma ho notato che rispetto alle frasi che avevo sottolineato allora, questa volta erano altre a colpire la mia attenzione. Anche questa è la bellezza della lettura: uno stesso libro, letto in momenti diversi, in età differenti, può esprimere e regalare emozioni nuove, in certi casi anche opposte magari. 
Amélie Nothomb ha debuttato nel 1992 con un libro intitolato Igiene dell'assassino e da lì si è consacrata la sua carriera di scrittrice. Figlia di un diplomatico belga, per via del lavoro del padre ha girato il mondo seguendolo nei suoi viaggi. Nata a Kobe, in Giappone, nel 1967, si sente molto più giapponese che belga. 
Protagoniste di Né di Eva né di Adamo sono due storie d'amore: quella di Amélie, che racconta in prima persona, per il suo fidanzato di allora, il giapponese Rinri, e quella per il Giappone, terra nella quale Amélie è nata e alla quale sente di appartenere profondamente. 
Leggere questo libro è piacevolissimo, è scritto come se la penna scivolasse sui fogli con la leggerezza di una piuma. Divertente, ironico, fresco. E' una bellissima dichiarazione d'amore che l'autrice fa alla terra che ama più di ogni altra cosa. Per chi condivide la stessa passione per il Giappone, non può che essere una lettura consigliatissima, ma è forse un libro ancora più interessante per chi desidera scoprire, attraverso una bellissima storia d'amore, qualcosa di questa terra e di questa cultura così diversa dalla nostra. Le parole e il trasporto di Amélie Nothomb nell'esprimere il proprio legame per il Giappone spinge veramente a correre a prenotare il primo volo utile direzione Paese del Sol levante. 

Alcune citazioni delle tante che mi hanno colpito durante la lettura:
"Mi piaceva che potessimo fare a meno di chiacchierare, senza che ci fosse il minimo disagio."
"Rinri pretendeva solo che lo ascoltassi. Quanto aveva ragione! Ascoltare qualcuno è un regalo enorme. E io ascoltavo con fervore."
"Non era il giapponese tipo. Per esempio aveva viaggiato moltissimo, ma da solo e senza macchina fotografica."
"La notte tingeva d'argento i bambù del parco Shirogane. La nostra apocalisse di lucciole proiettava il suo oro su quella candida opacità. Il fratello e la sorella erano incantati dai loro spiedini di stelle. Mi rendevo conto di essere in compagnia di due bambini innamorati l'uno dell'altra ed era una visione sconvolgente."
"Guardai in aria: era dunque questo, il monte Fuji. Alla fine avevo trovato un posto dal quale non appariva magnifico, per la semplice ragione che non si vedeva: la sua base. Altrimenti, quel vulcano è un'invenzione sublime, ed è visibile quasi ovunque, al punto che talvolta l'ho scambiato per un ologramma."
"Fortunatamente, è impossibile annoiarsi guardando passare gli esseri umani, specie in Giappone."
"Fino a quel momento, la sola forma di vita a due che avevo conosciuto era stata con mia sorella. Ma lei era talmente il mio doppio che non era una vita a due, ma piuttosto l'esistenza totalmente appagata di un essere perfetto."
"Quando mi chiedono in che stagione bisogna visitare il Giappone, rispondo sempre a ottobre."
"L'acero nipponico supera in bellezza quello canadese. Per lodare le mie mani, Rinri ricorreva all'espressione tradizionale: - Le tue mani hanno la perfezione di una foglia d'acero."
"Ho sempre amato perdutamente il bambù, questa creatura ibrida che i giapponesi non classificano né tra gli alberi né tra le piante e che unisce alla graziosa flessibilità l'eleganza del suo rigoglio di foglie."
"Nessuno più di me sa quanto il Fuji sia grandioso e superbo, il che non gli impedisce di essere il più piacevole dei compagni di strada. E' il mio migliore amico."
"I peggiori incidenti nella vita sono quelli legati al linguaggio."
"- Voglio darti l'abbraccio fraterno del samurai."

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