Brunori sas torna con il nuovo singolo "al di la' dell'amore" e un tour NEI PALASPORT nel 202023/9/2019 ![]() Dopo l'inedito "Un errore di distrazione" scritto per il film "L'ospite", il cantautore Brunori Sas ritorna con il nuovo singolo "Al di là dell'amore" e annuncia il tour primaverile del 2020. In attesa dell'uscita del nuovo album (l'ultimo era "A casa tutti bene" pubblicato nel 2017, certificato platino e osannato da pubblico e critica), è possibile ascoltare quello che ne rappresenta una piacevole anticipazione: il brano "Al di là dell'amore". Come scrive lo stesso Brunori Sas su un post della propria pagina Instagram: "Al di là dell'amore è un canto che si interroga sulla contesa tra ciò che pensiamo sia Bene e ciò che pensiamo sia Male. Un comandamento d'amore espresso al di là dell'amore stesso". Si tratta infatti di una canzone universale che, prendendo le mosse da una riflessione sociale, si interroga sull'eterna contesa tra ciò che buono e ciò che non lo è, in un'altalena di stati d'animo. All'amarezza, al disincanto e al rimpianto, segue nel ritornello uno spiraglio di fiducia e l'invito a lavorare su se stessi, a guardare le cose da una prospettiva diversa e più larga. Giungendo a un finale che esorta dicendo "Difendimi al di là dell'amore", ovvero amare e proteggere il proprio amore oltre l'amore stesso. Testo "Al di là dell'amore" Questi parlano come mangiano E infatti mangiano molto male Sono convinti che basti un tutorial Per costruire un'astronave E fanno finta di non vedere E fanno finta di non sapere Che si tratta di uomini Di donne e di uomini E mentre il mio cuore trabocca d'amore Lungo le spiagge c'è un sogno che muore Come una notte golosa di sole Che ruba alla terra profumo e calore Il soffio del vento Che un tempo portava il polline al fiore Ora porta spavento Spavento e dolore Ma vedrai che andrà bene Andrà tutto bene Tu devi solo metterti a camminare Raggiungere la cima di montagne nuove E vedrai che andrà bene Andrà tutto bene Tu devi solo smettere di gridare E raccontare al mondo con parole nuove Supplicando chi viene dal mare Di tracciare di nuovo il confine fra il bene ed il male Fra il bene ed il male Ma questi vogliono solo urlare Alzare le casse e fare rumore Fuori dal torto e dalla ragione Branco di cani senza padrone Che fanno finta di non vedere Che fanno finta di non sapere Che si parla di uomini, qui Di donne e di uomini E mentre il mio cuore trabocca d'amore All'orizzonte c'è un sole che muore Stretto fra il cielo e la linea del mare Rosso di rabbia non vuole annegare Il soffio del vento che un tempo portava il polline al fiore Ora porta spavento Spavento e dolore Ma vedrai che andrà bene Andrà tutto bene Tu devi solo metterti a camminare Raggiungere la cima di montagne nuove E vedrai che andrà bene Andrà tutto bene Tu devi solo smetterla di gridare E raccontare il mondo con parole nuove Supplicando chi viene dal mare Di tracciare di nuovo il confine fra il bene ed il male Se c'è ancora davvero un confine fra il bene ed il male Difendimi al di là dell'amore Dell'amore Difendimi al di là dell'amore Al di là dell'amore Dario Brunori si conferma una bella espressione della musica cantautorale italiana, tra le più intense e interessanti della sua generazione, riuscendo a unire alla perfezione la nota poetica di cui sono fatti i suoi versi con l’impegno e l’impegno con una piacevole ventata di leggerezza. Intanto il cantautore calabrese ha annunciato il prossimo tour, che comprende 10 concerti nei palasport tra marzo e aprile 2020 (i biglietti sono in prevendita sul circuito Ticketone e in tutti i punti vendita autorizzati). Le date dei concerti di Brunori Sas nel 2020: 3 marzo Jesolo (VE) - PalaInvent 7 marzo Torino - Pala Alpitour 13 marzo Assago (MI) - Mediolanum Forum 15 marzo Casalecchio di Reno (BO) - Unipol Arena 21 marzo Firenze - Mandela Forum 24 marzo Ancona - PalaPrometeo 27 marzo Roma - Palazzo Dello Sport 28 marzo Napoli - PalaPartenope 3 aprile Bari - PalaFlorio 5 aprile Reggio Calabria - PalaCalafiore
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![]() Oggi, un Doodle di Google lo ricorda in occasione dei 94 anni dalla sua nascita: chi è B.B. King, il genio della chitarra e re del Blues. Lunedì in musica, come sempre! E oggi vogliamo dedicare il nostro post, che dà il via a una nuova settimana, a un grande rappresentante della musica Blues internazionale, ricordato non a caso oggi da Google, giorno di quello che sarebbe stato il suo 94° compleanno. Il Doodle lo rappresenta con il suo solito sguardo fiero, chitarra alla mano (la sua inseparabile "Lucille"), è la scritta Google fatta come una insegna di un locale, piena di luci, e di freccia di ingresso, cliccando la quale parte un video animato pieno di musica e di colore. Esso racconta in grandi linee la storia di B.B. King, dalle piantagioni di cotone, alla musica in strada e in radio, agli esordi fino al successo crescente che lo ha portato a divenire una stella internazionale della musica di tutti i tempi. La storia di B.B. King E' ritenuto uno tra i più illustri chitarristi al mondo, ma anche colui che è riuscito a far emergere a livello mondiale (e su grandi palcoscenici) la musica blues, prima relegata a piccoli club di quartiere. Pseudonimo di Riley B. King, B.B. King nasce il 16 settembre 1925 a Itta Bena (Mississippi), in una piantagione di cotone e fin da ragazzino lavora come contadino. Il legame con la musica si instaura molto presto, attraverso la partecipazione ai cori gospel delle chiese del posto. Molto importante il suo trasferimento a Memphis, seguendo suo cugino Bukka White, musicista country blues di discreto successo, e iniziando in questo modo a esibirsi per diverse radio locali oltre che nei club. Ricordiamo che Memphis era famosa per la sua Beale Street, dove si concentravano i club più frequentati dai grandi artisti blues a partire dagli anni Venti (da Louis Armstrong, Albert King, a Memphis Minnie o Muddy Waters). Ben presto assume il nome di B.B. King (acronimo di Blues Boy). Il suo modo unico di suonare la chitarra e il suo carisma senza eguali procurano a B.B. King l'attenzione di numerose case discografiche, interessate ai suoi progetti musicali. Nel 1962 il contratto con la Abc-Paramount Records e la registrazione nel 1964 di "Live at the Regal" hanno decretato l'inizio ufficiale del suo inarrestabile successo. B.B. King si è aperto anche ad altri generi musicali: basti pensare l'apertura del tour del 1969 dei Rolling Stones oppure la sua vicinanza alla musica di Eric Clapton. Negli anni Ottanta viene inserito sia nella Blues sia nella Rock and Roll Hall of Fame e, nel corso della sua lunga carriera, ha collezionato ben 14 Grammy. B.B. King viene a mancare il 14 maggio 2015, a 89 anni, nella sua casa di Los Angeles, mantenendo fino a quel doloroso momento un’intensa attività di registrazioni e concerti dal vivo, oltre a collaborazioni indimenticabili con i maggiori esponenti della musica mondiale. ![]() Tra i dischi in uscita a settembre 2019 ci sono due chicche legate a due anniversari: l'edizione speciale, per i 20 anni, del disco di debutto dei Verdena e la ristampa per il 40° del secondo album di Vasco Rossi. Novità in arrivo per gli amanti della musica italiana e dei dischi edizione speciale. Ma vediamo prima cosa propone il mercato discografico per il mese in corso. Dopo la pausa estiva, si riparte con tanti album in uscita. Il 6 settembre sono usciti gli album: Iggy Pop - Free, Gionny Scandal – Black Mood e Post Malone - Hollywood's Bleeding. Il 13 usciranno Mambolesco – Arte e Fred De Palma – Uebe. Il 20 si attendono invece Blink 182 – Nine, Gemitaiz & MadMan – Scatola nera, Night Skinny – Mattoni, M83 – DSVII, Gianni Togni – Futuro improvviso e due dischi edizione speciale: Verdena – Verdena (20° anniversario) e Vasco Rossi – Non siamo mica gli Americani! (edizione 40°). I 20 anni dei Verdena: da "Valvonauta" al disco celebrativo Era il mese di giugno del 1999 e un gruppo di tre ragazzi bergamaschi di vent’anni (Alberto e Luca Ferrari con Roberta Sammarelli), appassionati di musica, non sapeva ancora che avrebbe di lì a poco creato un vero fenomeno musicale capace di modificare le logiche del fare rock italiano. Vent’anni fa usciva “Valvonauta”, il primo singolo estratto dall’album d’esordio dei Verdena, pubblicato a settembre dello stesso anno. Più di una canzone, più di un video, quello che spopolava letteralmente su Mtv e che veniva urlato come sfogo pieno e rinascita emotiva. Un urlo del rock italiano capace di raggiungere la sensibilità di una generazione stroncata dalla morte di Kurt Cobain, avvenuta cinque anni prima. Un brano simbolo di una generazione, e che i Verdena decisero di non concedere nemmeno al regista Gabriele Salvatores che lo aveva chiesto come colonna sonora di una sua pellicola. Il 20 settembre 2019 escono un doppio Cd e il triplo vinile in edizione limitata e numerata di "Verdena", con contenuti inediti, versioni demo, acustiche e live. 40 anni dal secondo disco di Vasco Rossi, "Non siamo mica gli Americani!" Sono passati 40 anni dalla pubblicazione di “Non siamo mica gli americani!”, secondo album di Vasco Rossi, uscito nell'aprile 1979 con l'etichetta indipendente Lotus. Per celebrare la ricorrenza, la Sony ha annunciato la ripubblicazione del disco. Il cofanetto “Non siamo mica gli Americani! R>PLAY Edition 40th” esce il 20 settembre in una speciale edizione deluxe da collezione. E' pubblicato in tre versioni. Un cofanetto deluxe da collezione, in edizione limitata numerata, che include un libro di 112 pagine, scritto dal giornalista e critico musicale Marco Mangiarotti, con foto e contenuti inediti, l’album originale a 33 giri e 180gr; il 45 giri "Albachiara/Fegato, fegato spappolato", il Cd in versione vinyl replica, la musicassetta e una bandiera personalizzata; un Hardcoverbook di 32 pagine con contenuti esclusivi + cd. C'è anche un LP - Long Playing originale (180gr.) rimasterizzato. "Io non so più cosa fare", "Fegato, fegato spappolato", "Sballi ravvicinati del 3° tipo", "(per quello che ho da fare) faccio il militare", "La strega (la diva del sabato sera)", "Albachiara", "Quindici anni fa", "Va bè (se proprio te lo devo dire)", sono state rimasterizzate a 24bit/192KHZ, la migliore definizione possibile. canzoni di settembre: ecco quali sono i successi italiani e internazionali dedicati al mese2/9/2019 ![]() Quali canzoni italiane e straniere sono state ispirate dal mese di "settembre"? Ecco le più belle dedicate al periodo dell'anno che preannuncia l'inizio della stagione autunnale. Il mese di settembre, un pò come quello di gennaio, segna l'inizio, la ripresa, il ritorno ad attività che si erano momentaneamente abbandonate oppure lasciate in fase concettuale in attesa di essere sviluppate e concretizzate. Ma è anche il mese che chiude l'estate e dà il via all'autunno, stagione in molti casi giudicata malinconica e densa di emozioni contrastanti. Euforia, voglia di nuovi inizi e buoni propositi, ma anche un velo di tristezza e di presa di coscienza che ricopre gli animi. Tutto ciò è ben espresso in musica. Stando al numero di titoli presenti nel panorama musicale italiano e internazionale, infatti, non è difficile capire che "settembre" rappresenta forse il mese prediletto dai cantautori. Sono diverse le canzoni che contengono questa parola nei propri titoli e che si ispirano quindi alle sensazioni che questo periodo dell'anno infonde nel profondo. Le canzoni italiane dedicate al mese di Settembre A livello temporale, la più datata pare essere "29 settembre" di Lucio Battisti, scritta insieme a Mogol. La canzone ha raggiunto il successo con la band Equipe 84, nel 1967, che realizzò anche una versione inglese del brano, con il testo tradotto da Tommy Scott e il titolo "29th September". E' stata poi reinterpretata dallo stesso Battisti nel 1969 e contenuta nell'album "Lucio Battisti". Si tratta del primo successo discografico del cantante laziale come compositore di canzoni di successo. "Impressioni di settembre" della PFM è uno dei grandi classici della musica italiana, intenso e sempre attuale, non a caso è stato ripreso da diversi interpreti nel corso degli anni. Il brano originario (scritto da Franco Mussida con testo di Mogol e Mauro Pagani, risale al 1971, ma non si dimentacano le versioni di Franco Battiato, Marlene Kuntz, Francesco Renga, Gigi d'Agostino. "Settembre" del cantante napoletano Peppino Gagliardi, nel 1970 diviene un gran successo e funge da inizio effettivo del successo nazionale dell'artista. Il brano giunse secondo all'importante manifestazione "Un Disco per l'Estate", vendendo moltissime copie. Ricordiamo Gagliardi anche per altri singoli come "T'amo e t'amerò" del 1963 e canzoni come "Sempre sempre" (1971) e "Come le viole" (1972). "Settembre" si intitola anche un singolo di Alberto Fortis risalente al 1981. La canzone è contenuta nell'LP "La grande grotta", terzo album scritto e musicato dall'artista di Domodossola giunto al successo nel 1979 e attivo ancora oggi con 21 album pubblicati. Del 1986 è invece "Settembre" di Antonello Venditti, contenuta nel disco "Venditti e segreti", decimo pubblicato dal cantautore romano. Forse una delle canzoni più note e apprezzate della sua produzione degli anni Ottanta. Il sax è affidato a Enzo Avitabile, tra i maggiori riferimenti italiani e internazionali. Nel 1990 esce "Lunario di settembre", incisa nel disco "Discanto" di Ivano Fossati, una libera trasposizione degli atti del Processo di Nagaredo come riportati da Tullio Dandolo nel 1855. Del 2011 è "Settembre", che invece racconta di un amore che finisce e la malinconia che ne scaturisce. Nel 2003 esce il singolo di Luca Carboni "Settembre", proprio nel suo periodo di maturazione e mutazione sonora. Dopo un lungo periodo di pausa, il cantautore emiliano ritorna sulle scene con "Live" (in cui "Settembre" è contenuta) convincendo e iniziando una nuova molto interessante pagina della sua lunga carriera. Tra le produzioni italiane a tema "settembre" più recenti ricordiamo Carl Brave "23 settembre", Dark Polo Gang "Neve a settembre", Finley "Sole di settembre", Annalisa "Ed è ancora settembre". Le canzoni straniere dedicate al mese di Settembre Nel 1978 esce "September", il singolo del gruppo made in USA, Earth, Wind & Fire. Un disco che ha ottenuto il doppio platino. Barry White sigla nel 1978 "September (When I first met you)", contenuto in "The Man". E' dell'anno seguente, invece, "September Morn" di Neil Diamond, presente nell'omonimo album. Tra le canzoni più rappresentative della carriera musicale del cantante e trombettista statunitense Chet Backer c'è "September Song", che risale al 1983. Nell'album "Bloodflowers" della band inglese The Cure troviamo "The last day of summer", del 2000. Benchè nel titolo come pure nel testo non compaia mai la parola "September", la canzone è ovviamente ispirata a questo mese dell'anno che segna la fine dell'estate. E' di giugno 2005, "Wake me up when September ends", il celebre singolo del gruppo pop punk Green Day. Molto malinconico il testo, perchè ispirato alla prematura scomparsa del padre del leader della band proprio nel mese di settembre. irene grandi: 25 anni di carriera, l'uscita del disco " grandissimo" e duetti sorprendenti17/6/2019 ![]() "Grandissimo", uscito da pochi giorni, è il nuovo disco di Irene Grandi che festeggia i suoi primi 25 anni di carriera: sedici brani, cinque inediti e importanti collaborazioni artistiche. Un progetto discografico corposo e speciale, per celebrare un traguardo che in realtà sa tanto di nuovo punto di partenza, con sonorità inedite e nuove scoperte artistiche. La cantautrice toscana Irene Grandi, giocando con il suo nome, ha dato vita a un disco davvero denso di sorprese e profondità espressiva. "Grandissimo", uscito il 31 maggio, è articolato in tre capitoli. Composto da 16 brani, rappresenta un’antologia dei 25 anni di carriera della cantante fiorentina, una sorta di fotografia dinamica di come il suo stile si sia arricchito di sfumature anche inedite. Dal ragazza del rock a signora del jazz, passando per molteplici variazioni sonore. Si fa conoscere al grande pubblico nel 1994 grazie ai singoli "Fuori" e "T.V.B." (scritta da Jovanotti), ma il vero successo Irene Grandi lo raggiunge l'anno seguente con l'album "In vacanza da una vita", vendendo oltre 500.000 copie, trainato soprattutto dall'omonimo singolo e da "Bum bum". Da allora, la carriera le ha regalato un successo dopo un altro, tra illustri collaborazioni e passando con estrema facilità, mantenendo comunque una certa coerenza, tra diversi generi musicali. Il nuovo album è suddiviso in tre parti: Inedita, che si compone di cinque nuovi brani, quattro dei quali scritti dalla stessa Grandi; Insieme, una sezione di brani e cover realizzati in duetto con Sananda Maytreya (in una sorprendente cover dei Rolling Stones), Carmen Consoli, Fiorella Mannoia, Stefano Bollani, Loredana Berté e Levante; e poi c'è A-Live che include cinque grandi successi del suo repertorio musicale registrati dal vivo in chiave rock, da "Lasciala andare" a "Bum bum". La produzione è di Saverio Lanza, con il quale Irene Grandi collabora da diversi anni e con il quale lo scorso anno ha pubblicato "Lungoviaggio" per il progetto parallelo con i Pastis (da ricordare, in questo disco, la bellissima "Tutto è uno", con le parole e le immagini di Tiziano Terzani, un featuring postumo davvero commovente e intenso). La track list di "Grandissimo" Capitolo 0 - “Inedita” Lontano da me (S. Lanza, I. Grandi) Quel raggio nella notte (M. Amato, A. Filippelli, M. Amato) I passi dell’amore (A. Filippelli, A. Di Martino, I. Grandi) Sono qui per te (S. Lanza, I.Grandi ) Accesa (S. Lanza, I. Grandi) Capitolo 1 - “Insieme” Time Is On My Side (N. Meade) feat. Sananda Maitreya Alle Porte Del Sogno (P. Stefanini, F. Sighieri, I. Grandi, A. Vestrini) feat. Carmen Consoli Un Vento Senza Nome (S. Lanza, I. Grandi) feat. Fiorella Mannoia Amore Amore Amore Amore (P. Piccioni, A. Sordi) feat. Stefano Bollani La Tua Ragazza Sempre (G. Curreri, V. Rossi) feat. Loredana Berté Un Motivo Maledetto (Telonio, I. Grandi) feat. Levante Capitolo 2 - “A-Live” Lasciala andare (Gaudi, R.Cavalieri, I. Grandi) La cometa di Halley (F. Bianconi, I. Grandi) Prima di partire per un lungo viaggio (G. Curreri, R. Drovandi, V. Rossi) Bruci la città (F. Bianconi, I. Grandi) Bum bum (Telonio, Buffat) ![]() Dopo vent'anni torna "Squèrez?", primo e unico album dei Lùnapop in una versione speciale, come annunciato sui social da Cesare Cremonini, che si prepara al tour negli stadi nel 2020. "Ma quanto è bello andare in giro con le ali sotto i piedi, se hai una Vespa Special che ti toglie i problemi!"...chi non ha mai canticchiato questi versi, che nacquero da una giovane scanzonata band emiliana in cerca di fortuna, e che sono poi diventati una delle canzoni più conosciute di sempre! "Squèrez?", in cui era contenuta "50 Special", è stato un album iconico contenente diverse hit entrate di diritto nella storia della musica italiana. Ecco, sono trascorsi ben 20 anni da allora, strano a crederci eppure è così. Con il suo motivetto accattivante e lo straripante entusiasmo di un gruppo di nemmeno ventenni, l'album ottiene un inaspettato successo radiofonico, sulla scia di quello dei sei estratti: "50 Special", "Un giorno migliore", "Qualcosa di grande", "Resta con me", "Vorrei", "Se ci sarai". Il disco ha rappresentato una pietra miliare per gli adolescenti della fine degli anni Novanta, ma ha poi attraversato le generazioni, bussando alla porta anche dei "meno giovani", trascinanti dall'entusiasmo e dalla vitalità che sprigiona. Un successo stratosferico vendendo in Italia oltre un milione e mezzo di copie e guadagnando poi ben tre dischi di diamante. Nel 1999 “50 Special” ha dominato l’estate italiana raggiungendo anche la prima posizione della classifica e diventando una delle canzoni più celebri degli ultimi decenni. Stesso destino per i successivi cinque singoli, in un percorso fortunato che ha poi decretato il peso musicale e commerciale del progetto. Squèrez? torna negli store in versione rimasterizzata Dal 14 giugno 2019, "Squèrez?" fa ritorno nei negozi in diversi formati, tra cui un Box Super Deluxe contenente l'audio rimasterizzato di tutte le pubblicazioni, b-sides e rarità, un doppio Lp colorato, tutti i singoli in vinile e cd, la musicassetta originale, un booklet scritto da Cesare Cremonini con immagini rare, la storia di ogni canzone e diverse sorprese. Ecco come Cesare Cremonini e la sua ex band festeggiano il ventennale dal loro esordio. Il successo del primo disco non è stato poi più replicato: la band si è sciolta nel 2002, mentre Cesare Cremonini intraprendeva la carriera di solista (seppur con la costante vicinanza del bassista Nicola "Ballo" Balestri), pubblicando proprio in quell'anno "Bagus". Cesare Cremonini in concerto nel 2020: luoghi e date Ma non è tutto. Il cantautore bolognese ha annunciato il suo nuovo tour nel 2020, prima esperienza interamente negli stadi italiani (dopo qualche tappa nell'estate 2017). Allo stato attuale, Cesare Cremonini non ha reso nota la eventuale presenza sul palco degli ex membri dei Lùnapop, mentre è sicura la presenza di Ballo, suo amico/bassista fin dai tempi del gruppo. Le date dei concerti:
roberto vecchioni e il suo "L'infinito", il disco che scrive una nuova storia della canzone d'autore27/5/2019 ![]() Roberto Vecchioni canta la vita con "L'infinito", l'ultimo album uscito a fine 2018 che segna il ritorno alla musica di Francesco Guccini nel duetto "Ti insegnerò a volare (Alex)". E' un album di cui si è parlato molto e molto bene, e ce ne sono di motivi validi per apprezzarlo a nostro giudizio. A distanza di cinque anni dal precedente lavoro discografico, "L'infinito" di Roberto Vecchioni è un inno alla vita, al coraggio e, come sempre, nonostante la sua età anagrafica, un progetto di musica e parole che si rivolge (ben ricambiato) anche a un pubblico più giovane e spesso disorientato non solo in tema musicale. Questo album, distribuito solo in maniera tradizionale, ovvero su cd e vinile, è stato presentato dal primo estratto "Ti insegnerò a volare (Alex)", un pezzo interpretato insieme a Francesco Guccini (fuori dalle scene da oltre sette anni), che presta la sua voce alla canzone. Un ritorno eccezionale nel panorama musicale, quello di Guccini, che duetta con Vecchioni nella canzone ispirata al grande campione nello sport e nella vita, Alex Zanardi. Due tra le più illustri penne della canzone d’autore si rivolgono soprattutto alle nuove generazioni, invitandole a sfidare l’impossibile attraverso la storia del campione che insegna quanto la passione per la vita possa essere molto più forte del destino. "L'infinito", oltre al già citato singolo, contiene altri 11 inediti, nuova dimostrazione del valore cantautoriale di Vecchioni, sempre convinto dell'importanza delle parole dietro la musica e del messaggio che si cela dietro una canzone. Contenuto in una copertina di Oliviero Toscani con una foto di profilo dell’artista che lascia volutamente trasparire il trascorrere dell’età, il disco nasce con l'intento di celebrare la vita, la sua bellezza nel bene e nel male, nella sua infinita dolcezza e nella sua inaccettabile drammaticità. Nonostante i temi trattati e i rimandi ad alcune storie molto delicate (Ayse Deniz, combattente curda morta in attacco terroristico, Papa Francesco, Giulio Regeni, Giacomo Leopardi e il già citato Alex Zanardi), le canzoni celebrano sempre e comunque la vita. Solo l'ultima canzone, "Parola", esplora un senso di sgomento senza via d'uscita, un'elegia sulla morte della parola in una società che sembra dimenticarsi della profonda bellezza della propria lingua. La tracklist di "L'infinito" di Roberto Vecchioni
![]() E' una fonte inesauribile di creatività e passione per la musica e per l'arte in generale; una personalità che straripa di idee e di visioni innovative; napoletana, di nascita e per scelta. Fabiana Martone ci accompagna alla scoperta del suo ultimo disco, di cui uscirà a breve il video del secondo estratto, tra ricordi d'infanzia, di come è iniziata la sua passione per la musica, le influenze della tradizione canora napoletana e i programmi futuri. Fabiana Martone ha respirato la musica e l'arte in senso assoluto fin dalla sua infanzia, nata e cresciuta in una famiglia fortemente rivolta alla creatività espressiva. E in un contesto culturale brulicante di ispirazioni e colori, come quello napoletano. La sua carriera di cantante inizia intorno ai vent'anni, sperimentando molti generi, dal jazz al gospel alla classica napoletana alla musica sperimentale. Ha condiviso il palco con importanti jazzisti tra cui Famoudou Don Moye degli Art Ensemble of Chicago, Renato Sellani, Dario Deidda, Piero de Asmundis, Marco Pezzenati, e nei suoi lavori teatrali come attrice e cantante ha affiancato nomi del calibro di Nino D'Angelo, C. Croccolo, G. Miale di Mauro, N. di Pinto, T. Femiano. Di grande rilevanza ora è la sua collaborazione con il gruppo Nu Guinea, con i quali sta seguendo un fortunato tour in italia e all'estero, mentre continua l'attività musicale con la band Sesèmamà di cui è fondatrice autrice, musicista e cantante. Fabiana Martone è attualmente anche la cantante della Uanema Swing Orchestra e ha all'attivo diverse uscite discografiche (Flowers 2008 - di Fabiana Martone; Fabiana Martone and Big Band Bond 2011; Creature 2014 - di Fabiana and Soundflowers -; Agave blu 2016 - di Fabiana Martone e Marco Pezzenati -; Sesè Mamà 2018 - di Sesèmamà -; Nuova Napoli 2018 - dei Nu Guinea -; e l'ultimo disco personale Memorandum, uscito a fine 2018). Ciao Fabiana, com'è nata la tua passione per la musica? <<Io veramente a questa domanda non ho mai saputo rispondere. Ho iniziato a sentire i dischi di mio padre, quelli che aveva raccolto da ragazzo e quelli che continuava a comprare quando io ero adolescente. Quindi lui è una delle ragioni per cui è nata la mia passione per la musica. A mia memoria ho cominciato a cantare proprio intorno ai dodici anni, ascoltavo i primi compact disc con le cuffie e cantavo per farmi ascoltare da tutti. Mi piaceva questa cosa di riprodurre i suoni cercando di farlo nel modo più fedele possibile a quello che ascoltavo. E poi mi piaceva e mi piace tanto ballare, muovermi a tempo creando delle mie personali coreografie, rigorosamente in tema con lo stile musicale che ascolto. Un altro motivo fondamentale per cui mi sono incuriosita verso la musica sono le mie zie. Ricordo benissimo la prima volta che ascoltai Pat Metheny una volta che andammo a casa della nonna, dove loro abitavano ancora, e infatti "Letter from home" lo conosco a memoria e Pat Metheny è stato il mio primo concerto live>>. Quali sono le tue fonti di ispirazione? <<Io mi lascio ispirare molto dalla natura, da Napoli, dai paesaggi e tantissimo dalle emozioni. Ho sempre dovuto faticare tanto per imparare a guardare alle mie emozioni, e alla cura loro e dei miei stati d’animo quindi spesso mi soffermo su queste tematiche. E poi un’altra cosa importante a cui penso spesso è il senso della bellezza, il suo valore; per quanto si possa dire che il senso della bellezza sia soggettivo, in realtà io lo ritengo fortemente oggettivizzabile e individuabile in tante piccole e grandi cose, dal come si sta al mondo al come si tratta il prossimo, da come si cura il proprio balcone a come ci si relaziona con l’intero universo. Non vorrei mai peccare di presunzione, ma infondo da quando ho cominciato a scrivere con più’ assiduità cose mie, uno dei motori è la ricerca e diffusione di un senso di bellezza che si esterni soprattutto nel rispetto del creato e di tutte le creature soprattutto al di fuori del genere umano>>. Parliamo della tradizione canora napoletana nella tua formazione e nel tuo presente. <<Io sono cresciuta ascoltando mia madre che durante le feste faceva cantare a tutti le canzoni napoletane della tradizione classica. Mia nonna poi canticchiava “Era de maggio" e “Reginella" mentre faceva i servizi a casa e adorava Murolo e tutte le sue derivazioni. Oltre alla musica napoletana ci sono altre cose che mi hanno influenzato e formato. Ad esempio intorno ai 16 anni iniziai a cantare nel coro polifonico del paese in cui sono cresciuta, San Giorgio la Molara; in questo coro cantavamo io, mia madre, mio padre e la mia sorella mezzana. E poi mio nonno aveva fatto l’attore da ragazzo; stessa cosa il fratello di mia nonna che ha continuato a recitare e anche a fare a volte la regia di spettacoli teatrali fino in età matura. Entrambi avevano una comicità tipicamente napoletana con le dovute personalizzazioni e io se ci penso rido ancora e credo di aver assorbito questa ironia. Mia zia è famosa per aver cantato spesso alle feste con gli amici alcune canzoni del repertorio jazz. Insomma una famiglia con molte espressioni artistiche, e tutto sommato varie fonti per assorbire la napoletanità soprattutto nella accezione della creatività>> E' da poco uscito il tuo ultimo album, originale anche nella sua presentazione grafica: raccontaci la genesi e che tipo di sensazioni hai voluto trasmettere? <<Questo album era un desiderio ed un disegno nella mia mente. Si è composto delle sue parti nel mentre prendeva forma e anche la veste grafica e l’idea della rappresentazione grafica per ogni brano sono venute fuori piano piano, passo dopo passo, a partire dall’idea di voler usare quanta mena plastica possibile per la realizzazione di questo album. Per quanto riguarda i brani si sono riuniti insieme a descrivere alcuni importanti stati dell’animo e dello stare al mondo cercando di presentarli a chi ascolta con dolcezza, ma anche per ricordare io personalmente quanto ho imparato nel corso del tempo e scritto addirittura in forma di canzone>>. Ora sei impegnata nelle riprese del secondo singolo: che stile e quali influenze? <<Anche questo video è una visione che ho avuto tempo fa. Girarlo è stato un vero e proprio divertimento e l’attesa per la sua uscita mi fa stare come quando si aspetta una cosa saporita. Spero di non deludere innanzitutto le mie aspettative. Non voglio dire altro se non che si tratta della prima traccia dell’album e che ho messo in campo le mie capacità da sceneggiatrice, costumista e … attrice comica?>>. Che impegni ti aspettano e quali programmi futuri? <<Per ora sono in giro con il tour dei Nu Guinea ma sto lavorando al booking dedicato al mio disco. Intanto come abbiamo anticipato sta per uscire un altro videoclip e ci sono già in vista alcuni live estivi, il primo dei quali il 9 luglio nel giardino del Palazzo Reale di Napoli. Parallelamente continua anche il lavoro di scrittura e di registrazione di altri miei brani nuovi e la collaborazione con le mie amate Sesèmamà>>. ![]() Dopo due anni di attesa dal primo singolo, finalmente il 9 maggio è uscito il primo album di Liberato, il rapper napoletano più misterioso di sempre. Di lui conosciamo ovviamente il timbro di voce, la passione per i videoclip a firma Francesco Lettieri, che sono dei veri e propri mini film in puntate, e l'ormai iconica veduta di spalle, rigorosamente con cappuccio e scritta sulla schiena che dichiara la sua identità: LIBERATO, anche titolo del suo primo album. Il 9 maggio del 2017 uscì il brano che diede inizio al misterioso progetto che ha rinnovato radicalmente le sonorità e il gusto della canzone napoletana tradizionale pur conservando i tratti essenziali che la rendono rappresentativa e unica nel suo genere. Liberato, seppur senza volto, è assolutamente riconoscibile. I pezzi che nel giro di due anni sono arrivati a comporre il primo lavoro in studio danno vita a un racconto di senso, coerente e intrigante, che non stanca e, anzi, ammalia. Oltre ad aver finalmente sdoganato l'idea che la canzone napoletana non sia neomelodica e basta, il grande successo del progetto Liberato sta anche nel sodalizio artistico con Francesco Lettieri, napoletano anche lui, già alla regia di videoclip di successo per Calcutta, Motta, Thegiornalisti, e tanti altri artisti, fenomeni musicali degli ultimi anni, tanto che molti dei suoi videoclip sono ormai considerati dei veri e propri cult della scena indie. Oi Marì, Tu me faje ascì pazz', Guagliò, Nunn’a Voglio 'ncuntrà e Niente, i cinque brani che sono stati resi noti negli ultimi giorni in occasione dell'uscita dell'album, sono accompagnati da altrettanti videoclip che con il titolo Capri Rendez-vous raccontano con un'eleganza straordinaria la nascita e i mutamenti negli anni di una bellissima storia d'amore. LA TRACKLIST DI LIBERATO: Nove maggio Intostreet Je te voglio bene assaje Oi Marì Gaiola Tu me faje ascì pazz' Guagliò Me staje appennenn' amò Nunn'a voglio 'ncuntrà Niente Tu t'e scurdat' 'e me Il prossimo 22 giugno, a Roma, il primo live dopo l'uscita dell'album. I biglietti sono disponibili a partire da 20,00 € su circuito TicketOne > biglietti Liberato Live Roma La location non è stata ancora svelata... il mistero si infittisce. ![]() Anticipato dal singolo intitolato Il povero Cristo, on air dal 17 aprile, uscirà tra pochissimi giorni, il 17 maggio, il nuovo album di Vinicio Capossela. Ballate per uomini e bestie, questo il titolo, è il suo undicesimo lavoro in studio. Non è semplice definire Vinicio Capossela... musicista, cantante, anzi cantautore... polistrumentista, anche scrittore. In una parola, Vinicio Capossela è un grande artista italiano. Il suo debutto arriva nel 1990 grazie al sostegno di Renzo Fantini con il disco All’una e trentacinque circa. Vincitore di un gran numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con quattro Targhe Tenco e un Premio Tenco alla carriera, è tra gli artisti più eclettici del panorama culturale italiano. Nato ad Hannover, in Germania, nel 1965, cresciuto nella provincia emiliana, sente fortissimo il radicamento alla terra d'origine dei suoi genitori, l'Alta Irpinia. E' proprio in un paesino isolato di questa parte di mondo che Vinicio Capossela si è ritirato per trovare l'ispirazione per il suo ultimo lavoro in studio. Come racconta egli stesso a proposito del singolo - "Cristo incontra l'uomo e impoverisce fino a diventare il povero cristo che, sulla bocca di tutti, si fa sinonimo della condizione umana" e aggiunge a proposito del suo ultimo album che si tratta di "Un cantico per tutte le creature, per la molteplicità, per la frattura tra le specie e tra uomo e natura". La musica di Vinicio Capossela si legge sul suo volto, prima ancora che nelle sue canzoni. Quelli che la sua voce e il suo talento di musicista trasmettono, sono i valori fortissimi che permeano nel profondo l'animo di un uomo dotato di grandissima sensibilità artistica, ma ancor prima umana. Per chi ne stesse sentendo la mancanza, Vinicio è tornato, con un messaggio fortissimo, che porterà in giro nei prossimi mesi. Vinicio Capossela dal vivo Il tour autunnale nei teatri italiani sarà anticipato da una serie di incontri estivi: Venerdì 7 giugno ore 18.30_Giardino Giusti (Verona) - Vinicio Capossela_Dialoghi - Biglietti da 11,50 euro Sabato 8 giugno ore 21.30_Teatro Romano (Verona) - Biglietti da 32,20 euro Venerdì 5 luglio ore 21.00_Piccolo Teatro Strehler (Milano) - Biglietti da 39,00 euro Giovedì 25 luglio ore 20.30_Corte Interna del Castelgrande (Bellinzona) - Biglietti da 49,45 euro (biglietti acquistabili su circuito TicketOne) Capossela è anche autore di alcuni libri, tra cui Non si muore tutte le mattine uscito nel marzo 2004 e Il paese dei coppoloni del 2015, di cui vi racconteremo prossimamente. ![]() Gino Paoli festeggia e ripercorre i suoi 60 anni di carriera con un doppio album: "Appunti di un lungo viaggio", in uscita venerdì 19 aprile, rivisitando i maggiori successi in chiave Jazz e con brani inediti ispirati all' "essenziale". 84 anni, 60 dei quali passati su un palcoscenico, davanti ai riflettori. Una vita privata molto intensa, senza dubbio non ordinaria, e centinaia di canzoni che hanno contribuito a scrivere la storia della musica italiana. Gino Paoli, dopo tutti i suoi trascorsi, è ancora il ragazzino di sempre, con la voglia e l'entusiasmo di sperimentare, di azzardare un nuovo progetto, di farsi strada in questa vita sempre piena di sorprese. Con la solita apparente strafottenza, un broncio perennemente accennato, e l'atteggiamento scanzonato di chi sembra non prendersi mai sul serio. A distanza di 60 anni dal suo esordio e di 10 dall'ultimo disco pubblicato "Storie", esce il nuovo doppio album, "Appunti di un lungo viaggio" che si compone di un primo cd, "Canzoni interrotte", che altro non è che un flusso di pensieri nei quali la forma canzone viene abbandonata, e di un secondo che funge da rilettura in chiave Jazz di alcuni dei suoi maggiori successi discografici. "Canzoni interrotte", come descritto da Paoli stesso, vuole rappresentare un ritorno all'"essenziale": in esso mancano dunque le classiche strutture delle canzoni, i ritornelli, le rime. Si parla di amore, di vita ma anche di morte, di semplici pensieri destrutturati dai soliti canoni musicati da Danilo Rea con il contributo della Roma Jazz String Orchestra. 32 minuti di flusso di coscienza, in cui l'unico "ordine" dato è quello di suddividere le diverse composizioni secondo il succedersi delle stagioni, comunque molto fluido e mai completamente netto. Sicuramente un disco che va oltre il "solito" Paoli con le sue melodie rassicuranti, ma proprio per questo una vera sorpresa da ascoltare senza preconcetti sull'autore. Il secondo disco, invece, ripercorre la lunga carriera dell'artista genovese in una inedita chiave jazzistica grazie alla collaborazione con alcuni grandi nomi del calibro di Rita Marcotulli, Ares Tavolazzi e Alfredo Golino. Da "Sapore di sale" a "Il cielo in una stanza", da "La gatta" a "Una lunga storia d'amore", fino a l'unico brano di un altro cantautore, "Ritornerai", di Bruno Lauzi, suo grande amico. 51 minuti di storia della musica italiana, in una veste rinnovata. Tracklist di "Appunti di un lungo viaggio" CD 1 – Canzoni interrotte 1. Estate - L’avventura / Estate Movimento 1 (Strumentale) / Non dire che mi ami / Estate Movimento 2 (Strumentale) / E m’innamoro ancora / Estate Movimento 3 (Strumentale) / Aspettami / Il mio amore sbagliato / Io ti amo di più 2. Inverno - Quando avevo vent’anni / Inverno Movimento 1 (Strumentale) / Eravamo sempre insieme / Ho incontrato la tristezza / Inverno Movimento 2 (Strumentale) / Voglio morir malato 3. Primavera - Noi del mare / Amico mio / La mia donna è la libertà / Primavera Movimento 1 (Strumentale) / Due cani in chiesa 4. Autunno - Autunno Movimento 1 (Strumentale) / Un anno un’ora un minuto / Uno come me / Autunno Movimento 2 (Strumentale) / Quando me ne andrò CD 2 – I ricordi 1. Che cosa c’è 2. Sassi 3. Il mare, il cielo, un uomo 4. Sapore di sale 5. Questione di sopravvivenza 6. La gatta 7. Ritornerai 8. Fingere di te 9. Senza fine 10. In un caffè 11. Una lunga storia d’amore 12. I ricordi 13. Il cielo in una stanza 14. Ti lascio una canzone I concerti del 2019 di Gino Paoli Durante il 2019, Gino Paoli sarà impegnato in tre eventi speciali: il 12 maggio all’Auditorium, Parco della Musica di Roma, il 13 luglio all’Umbria Jazz di Perugia e il 18 luglio in un concerto ai Parchi di Nervi nella sua città, Genova. ![]() Dopo il successo dell'ultimo album "Fino a qui", i Tiromancino per la prima volta insieme a un'orchestra, la "Ensemble Symphony Orchestra", fanno tappa nei teatri italiani. Ecco la recensione della data di Avellino. Mercoledì 3 aprile 2019, Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, ore 21.25. Inizia lo spettacolo, e che spettacolo! Schierata, di fronte a un pubblico in trepida attesa, un'orchestra tra le più prestigiose in Europa che ha collaborato con artisti del calibro di Andrea Bocelli, Francesco De Gregori, Mario Biondi, PFM, Luis Bacalov. A condividere il palcoscenico, la band di Federico Zampaglione che, come c'era d'aspettarsi, si è unito al folto gruppo a luci già accese tra gli applausi dei presenti. Tiromancino e Ensemble Symphony Orchestra, insieme per la prima volta per un progetto nei teatri italiani che nasce dal successo dell'ultimo album del gruppo romano "Fino a qui", per trasformare le ultime hit e i grandi successi del passato in suoni ricercati e inediti. "Fino a qui - In tour" si è dimostrato, infatti, uno show diverso dalle aspettative, con arrangiamenti particolari e molto studiati, che hanno sicuramente posto al centro di tutto la musica e l'abilità dei musicisti: dei componenti dell'Orchestra (anche con diversi assoli di gran valore artistico), della band dei Tiromancino (anche in questo caso protagonista sia collettivamente sia singolarmente), ma anche di un Federico Zampaglione assolutamente scatenato con le sue diverse chitarre, che di volta in volta ha cambiato in base alla canzone e allo stile. Uno spettacolo nello spettacolo insomma. Va da sé la grande forza espressiva, emozionale e cantautoriale di Zampaglione, perfetto nel cantato live. Ecco la scaletta del concerto di Avellino: 1 Almeno tu 2 Piccoli miracoli 3 Per me è importante 4 Un tempo piccolo 5 I giorni migliori 6 Quasi 40 7 L'ultimo treno della notte 8 Muovo le ali di nuovo 9 Dove tutto è a metà 10 Liberi 11 La pazienza delle onde (in versione Blues) 12 Strade 13 Amore impossibile 14 Nessuna certezza 15 Sale, amore e vento 16 La descrizione di un attimo 17 L'autostrada 18 Immagini che lasciano il segno 19 Due destini Bis Noi casomai Protagonisti sul palco: Federico Zampaglione insieme a Antonio Marcucci (chitarre e cori), Francesco “Ciccio” Stoia (basso), Marco Pisanelli (batteria e percussioni) e Fabio Verdini (pianoforte ,tastiere e campionatori). "Ensemble Symphony Orchestra" diretta dal Maestro Giacomo Loprieno. Prossime date del tour Attualmente le successive date confermate sono: 12.04.19 – SANREMO – TEATRO ARISTON 01.07.19 – ROMA – CAVEA AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA Luca carboni in concerto con lo "sputnik tour 2019": un live coinvolgente e pieno di energia1/4/2019 ![]() Luca Carboni è in giro per l'Italia con il suo "Sputnik Tour 2019" nei teatri: ecco la mia recensione del concerto al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino. 26 marzo 2019, ore 21.10: Luca Carboni in concerto ad Avellino, presso il Teatro Carlo Gesualdo. Posti in quinta fila, platea centrale. Avevo già delle buone aspettative relativamente a questo concerto, ma viverlo da vivo è stata un'esperienza davvero entusiasmante. Quando la realtà supera l'immaginazione, insomma. Ho sempre apprezzato la musica di Luca Carboni e anche il personaggio a dire la verità, e vederlo dal vivo ha sicuramente rafforzato le mie convinzioni. Lo "Sputnik Tour" è arrivato nei teatri italiani a marzo dopo la prima parte dedicata ai club. Ad accogliere il pubblico, un maxischermo digitale con "l'atterraggio" dell'astronauta Luca Carboni...poi l'ingresso dei musicisti e il suo "atterraggio" in carne e ossa, sul palco, tra lunghi applausi. Si inizia a suonare...per tutti il look è camicia rossa, cravatta e pantaloni neri, immersi in luci di colore rosso. Sempre presenti gli occhiali neri che Carboni indossa con disinvoltura, ma che così commenta a circa metà spettacolo: "Indosso gli occhiali da sole per le luci, non per mancanza di rispetto", con un sorriso condiviso con tutto il teatro. E' "Segni del tempo" la canzone introduttiva: non la conoscevo, del 2006, e devo dire che mi ha letteralmente rapito. Altre due canzoni e poi il saluto al pubblico. Carboni parla anche delle idee fondanti del suo "Sputnik": del concetto di musica come compagna di viaggio, di vita come un percorso circolare da vivere insieme, un viaggio nel tempo. In scaletta i brani dell’ultimo album "Sputnik" (Una grande festa, Io non voglio, Amore digitale, Due), ma anche quelli di "Pop-Up" (Luca lo stesso, Bologna è una regola) e i suoi successi come Mare Mare, Ci vuole un fisico bestiale, Farfallina, Inno Nazionale, Silvia lo sai. Di grande intensità emotiva, in particolare, "Farfallina" in versione acustica, solo chitarra e pianola a mano. Oltre all'ottima musica cantata (Luca Carboni dal vivo è davvero perfetto!) e suonata (grande performance della band!), "Sputnik" si è dimostrato uno spettacolo veramente pieno di energia e colori: con luci e laser che emergono da un maxischermo digitale. Le immagini rappresentate raccontano la carriera dell'artista, sono fotografie delle canzoni, che si susseguono con poche soste parlate. Per quanto riguarda i suoni, molta elettronica (in linea con il suo ultimo lavoro discografico) accompagnata da momenti più acustici e intimi, per arrivare a un mini dj set con un mixaggio di alcuni suoi successi che non ha cantato. Carboni è accompagnato sul palco da Antonello Giorgi alla batteria, Ignazio Orlando al basso, Mauro Patelli e Vincenzo Pastano alle chitarre, Fulvio Ferrari Biguzzi alle tastiere. Sulla frase "Potrei continuare a volare nello spazio per sempre" di Juri Gagarin, l’astronauta Luca e la sua band tornano in orbita e salutano un pubblico sinceramente entusiasta e partecipativo. Ormai da tempo, infatti, gran parte delle persone presenti aveva lasciato le proprie poltrone spostandosi sotto il palco, per ballare e cantare insieme al cantautore bolognese, che si allontana insieme alla sua band letteralmente sommerso dall'affetto degli intervenuti. Le ultime date dello "Sputnik Tour" nei teatri 2019, dopo quella avellinese, sono: 4 aprile Grosseto, Teatro Moderno 6 aprile Rimini, Teatro Galli 9 aprile Bologna, Teatro Europauditorium ![]() Franco Battiato compie 74 anni e celebra la sua musica con l'album "Fleurs" in Lp: ecco un breve viaggio nella carriera di un artista tra i più completi e complessi del panorama musicale italiano. Per me che lo seguo da anni, Franco Battiato rappresenta un vero pilastro nel mondo dell'arte e della cultura. L'ho ascoltato e visto dal vivo in diverse occasioni e mi ha sempre emozionato come la prima volta... Quella volta che, invece di godermi tutto il suo concerto estivo nella via principale del centro della mia città, preferii andare a fare un giro alle giostre... da quell'errore di gioventù è iniziato il mio amore senza fine per la sua musica. Franco Battiato è nato a Jonia, in provincia di Catania, il 23 marzo del 1945. La Sicilia, terra d'origine nella quale vive tuttora, è sempre stata molto presente come una delle tante fonti di ispirazione nella sua produzione artistica. Proprio per celebrare il suo 74° compleanno, che coincide con il 20° anniversario dalla pubblicazione di Fleurs (1999), la Universal Music Italia ha pubblicato per la prima volta in vinile Fleurs - Esempi Affini di Scritture e Simili. Si tratta di un concept album che Battiato ha registrato in soli due giorni nella sua casa di Milo, alle pendici dell'Etna. A tenere insieme i pezzi scelti dall'artista, che spazia da autori italiani come Fabrizio De Andrè e Sergio Endrigo ad autori francesi come Aznavour passando dalla romanza napoletana ai Rolling Stones, un filo rosso che si rintraccia nell'affinità di scrittura richiamata nel sottotitolo e in una vena di sottile malinconia che fa da sottofondo. A chiudere l’album due brani inediti: Medievale, a rimarcare la passione che Battiato ha sempre nutrito per la musica d’Oriente e Invito al Viaggio, in cui Manlio Sgalambro, suo grande amico e partner professionale mancato cinque anni fa, recita versi liberamente ispirati a un'omonima poesia di Baudelaire. La veste grafica dell'opera è di straordinaria bellezza ed eleganza, come ciò che contiene. La copertina inedita per questo ventennale anniversario è stata realizzata dall’art-director e storico amico Francesco Messina e riprende un particolare del dipinto realizzato da Battiato nel 1999, Derviscio Con Rosa. Una riproduzione dell’opera è presente anche all’interno dell'LP appena pubblicato. Il vinile è un 180 g di colore rosso in edizione numerata limitata. Io ho appena effettuato il mio ordine on line! Riassumere il lungo e diversificato percorso artistico di Battiato non è semplice, nel corso della sua lunga carriera ha spaziato, in qualità di musicista, compositore e cantautore, dalla musica sperimentale a quella mistica a quella pop, ma Battiato è anche affermato regista e pittore. Di seguito una cronologia ripercorrendo le uscite degli album di Franco Battiato: GLI ANNI ’70, BLA BLA E RICORDI Gli anni Settanta sono quelli della ricerca e della sperimentazione. Sarà infatti l'etichetta sperimentale Bla Bla a pubblicare le prime incisioni discografiche di un giovane e già visionario Franco Battiato, quelle che vanno dal 1971 al 1975: Fetus (1971), Pollution (1972), Sulle corde di Aries (1973), Clic (1974), M.elle le “Gladiator” (1975). Il passaggio a Ricordi avviene in occasione della pubblicazione di Feedback (1975), una raccolta in doppio album della sua precedente produzione per Bla Bla, Battiato (1976), Juke Box (1977) e L’Egitto prima delle sabbie (1978). GLI ANNI '80 E LA EMI Siamo nel 1979 quando inizia la produzione e la pubblicazione di quelli che sono considerati capolavori assoluti e grandi successi della produzione di Battiato che intanto è passato con la EMI italiana. Il primo lavoro con la nuova etichetta discografica è L’Era del Cinghiale Bianco. Arrivano poi, a cadenza annuale, Patriots (1980) e, nel 1981, La voce del Padrone, album che fa registrare oltre un milione di copie vendute e che resta ai vertici delle classifiche per un anno. Il successo è ormai consolidato e il talento di Battiato universalmente riconosciuto e apprezzato. La produzione continua poi con L’arca di Noè (1982), Orizzonti perduti (1983), Mondi lontanissimi (1985), Echoes of sufi dances (1985), Nomadas 1987, Emi Spagnola), Fisiognomica (1988) e, nel 1989, Giubbe rosse (doppio album live). GLI ANNI '90 CON POLYGRAM E SONY Nel 1991 Battiato incide Come un Cammello in una grondaia, album reso noto in particolare dal brano Povera Patria, simbolo di impegno civile. Due anni dopo, nel 1993 pubblica l’album Caffé de la Paix. E' in questo periodo che inizia un sodalizio fondamentale per la successiva produzione artistica di Franco Battiato, quello con il filosofo, poeta, cantautore e saggista siciliano Manlio Sgalambro. Nel 1995 esce infatti L’ombrello e la macchina da cucire, album pop su testi proprio di Manlio Sgalambro. Nell’autunno del ’96 la Polygram pubblica L’imboscata con l'indimenticabile brano La cura. A settembre del 1998 esce Gommalacca, contenente il singolo di grande successo Shock in my town, brano portato da Battiato a Sanremo nel 1999, durante una delle sue rare partecipazioni al Festival, in qualità di ospite d'onore. Il 1999 è anche l'anno di Fleurs, album nel quale Battiato interpreta 10 cover e 2 inediti e del quale, come abbiamo visto, è stata appena pubblicata l'inedita e preziosa versione in vinile. GLI ANNI 2000 Nel giugno 2000 esce Campi magnetici, disco che contiene le musiche del balletto commissionate dal Maggio Musicale Fiorentino. Il 2001 è invece l'anno di Ferro Battuto: 10 brani prodotti e arrangiati dallo stesso Battiato con la partecipazione di alcuni grandi ospiti, tra i quali Jim Kerr dei Simple Minds che duetta con Battiato in Running against the grain, brano che apre l'album. Il 30 agosto 2002 arriva nei negozi Fleurs3. L’album, composto da 10 cover e una canzone inedita cantata in coppia con Alice intitolata Come un sigillo, continua sulla scia del precedente Fleurs ed è un grande successo di pubblico e di critica. Il 2003 si chiude con Last summer dance, doppio album live registrato durante il tour estivo e pubblicato nell’ottobre dello stesso anno. Nell'ottobre del 2004 esce, anticipato dai singoli Ermeneutica e Tra sesso e castità, l'album Dieci stratagemmi, il cui titolo è ispirato al libro dei 36 stratagemmi, antico testo cinese di tattica e strategia militare. Il 22 novembre al Teatro dell’Opera di Roma, Franco Battiato è in concerto con la Royal Philharmonic Orchestra di Londra per un evento in favore del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano. Un’occasione unica per ascoltare in versioni inedite i classici del repertorio eclettico del musicista accompagnati dalla storica orchestra britannica. Nel 2007 arriva Il Vuoto seguito nel novembre 2008 da Fleurs2: terza raccolta di brani di autori notissimi tra i quali troviamo anche le inedite Tutto l’universo obbedisce all’amore cantata con Carmen Consoli e L’addio, personalissima dedica a Giuni Russo. Il 2009 è l’anno di Inneres Auge, “L’Occhio Interiore”, album con tre inediti (Inneres Auge, U Cantu, Tibet) principalmente composto da bellissime reinterpretazioni soprattutto del periodo pop-elettronico degli anni Ottanta con in più una suggestiva interpretazione di Inverno con la quale Battiato omaggia De André. Nel 2012 arriva Apriti Sesamo, mentre il 2013 è l'anno della collaborazione con Antony & The Johnson, che dà vita a Del suo veloce volo, un disco che riprende il live del concerto fatto insieme l’estate precedente. Nel settembre 2014 è la volta di Joe Patti’s Experimental Group, nuovo album di studio realizzato insieme a Pino “Pinaxa” Pischetola composto esclusivamente da brani elaborati in chiave elettronica e sperimentale. Il 13 novembre 2015 viene pubblicata un’antologia, che copre anche la produzione cinematografica di Battiato, dal titolo Le nostre anime. L’antologia contiene due inediti e una cover oltre ad una nuova versione di Battiato con Mika del brano Centro di gravità permanente, con testo per l’occasione adattato in inglese e titolato Center of gravity. Per approfondire meglio l'intera produzione artistica di Franco Battiato, vi consiglio di visitare il suo sito internet, dal quale io stessa mi aggiorno e mi informo con piacere. E' curatissimo e ricchissimo di contenuti. Da due settimane è on line nella sua versione aggiornata e rinnovata. Potete collegarvi subito cliccando qui> Sito Ufficiale di Franco Battiato ![]() Attenzione! I Take That stanno tornando! Ricordate successi come Back for Good? Se siete nati nei primi anni Ottanta sicuramente la starete cantando a squarciagola; fu il secondo singolo estratto dal terzo album del gruppo nel 1995 e dominò le classifiche in molti Paesi. Anche il video, squisitamente anni Novanta, girato in bianco e nero sotto una pioggia battente, ha fatto impazzire intere generazioni ed è ancora oggi simbolo di quelle sonorità e di quel periodo storico che sembra adesso così lontano (lo trovate alla fine di questo post ;)). Gruppo musicale pop britannico, i Take That sono stati tra le boy band più famose e di successo e, tra alti e bassi, hanno segnato profondamente la storia della musica pop. La formazione iniziale risale al 1989 ed era composta da cinque elementi, ve li ricordate? Il leader del gruppo Gary Barlow, il mitico Robbie Williams, Howard Donald, Mark Owen e Jason Orange. Con i primi due album, Take That & Party ed Everything changes, scalarono le classifiche mondiali e con il terzo coronarono il loro incredibile successo: Nobody Else raggiunse i 6 milioni di dischi venduti e arrivò al primo posto in classifica in ben 11 paesi. Nel 1996 Robbie Williams lasciò il gruppo che si sciolse del tutto quello stesso anno, pochi mesi dopo, dandone notizia ufficiale nel corso di una conferenza stampa proprio nel giorno del compleanno di Robbie. Nove anni dopo però, nel 2005, gli altri quattro componenti si riunirono realizzando anche un live tour chiamato The Ultimate Tour, una delle più grandi reunion di sempre, per un totale di 32 concerti tra Gran Bretagna e Irlanda. Il 2011 segnò il grande ritorno di Robbie Williams e la pubblicazione del disco Progress, ma si trattò di una meteora, Robbie lasciò nuovamente la band per riprendere la fortunata carriera da solista. Anche gli altri hanno sperimentato negli anni la carriera solista, ma senza raggiungere il successo planetario che ha consacrato Robbie Williams a star mondiale. Il gruppo oggi è composto da Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald. I tre insieme hanno prodotto gli album III e Wonderland, entrambi dischi di platino, e adesso sono tornati con Odissey, album prodotto da Stuart Price, uscito lo scorso 23 Novembre che contiene 27 brani divisi in due cd che attraversano i trent'anni di storia della band. Come vi dicevo all'inizio, i Take That tornano in Italia! Se avete nostalgia della loro musica o vi siete incuriositi e volete conoscerli meglio, nel mese di giugno sono previste due date e i biglietti sono ancora disponibili e acquistabili su circuito TicketOne. Ecco i dettagli: Venerdì 28 giugno 2019 ore 21.30 nella Piazza Napoleone di Lucca (all'interno del Lucca Summer Festival) Platea Gold € 78,00 + prev. I Platea Numerata € 69,00 + prev. II Platea Numerata € 52,00 + prev. Platea visibilità ridotta € 52,00 + prev. Posto in Piedi € 40,00 + prev. Pacchetti Vip disponibili da € 200,00 Sabato 29 giugno 2019 ore 21.00 a Roma, Auditorium Parco della Musica - Cavea (all'interno del Rock in Roma Summer Fest) Biglietti a partire da € 46,00 + prev. Pacchetti Vip non disponibili. |