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Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo_Lao Tzu

Siti unesco in italia: firenze e il suo centro storico

22/2/2019

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FotoScorcio di Piazza della Signoria a Firenze
Il centro storico di Firenze rappresenta un Patrimonio dell'Umanità dal 1982, inserito di diritto nella lista stilata dall'UNESCO per la ricchezza del suo tesoro artistico, architettonico e culturale che attira costantemente turismo da tutto il mondo. Un universo infinito, secondo solo a Roma per concentrazione di opere d'arte al mondo. Piazza del Duomo è il fulcro cittadino, con la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, realizzata dall’architetto Arnolfo di Cambio. Sulla sua struttura gotico-toscana poggia la celebre cupola del Brunelleschi, affiancata dal Campanile di Giotto.
Nella stessa piazza possiamo ammirare anche il Battistero di San Giovanni, il “bel San Giovanni”, a pianta ottagonale, che riceve la luce dal solo occhio della cupola, ed è noto soprattutto per le sue tre porte in bronzo tra cui la “Porta del Paradiso”, opera di Ghiberti.
Sono tanti e bellissimi i palazzi in stile rinascimentale che compongono il centro storico di Firenze, espressione della prosperità che regnava in città e che le ha consentito di raggiungere uno sviluppo e un arricchimento senza eguali. Pensiamo ad esempio a Palazzo Rucellai, di Leon Battista Alberti, a Palazzo Pazzi attribuito a Giuliano da Maiano, a Palazzo Medici-Riccardi di Michelozzo, o a Palazzo Pitti, sicuramente il più noto al grande pubblico, disegnato dal Brunelleschi nel 1440, che insieme alla Galleria degli Uffizi e al Museo Nazionale del Bargello custodisce la maggior parte dei tesori.
In una passeggiata a Firenze non può mancare una visita alla Basilica di San Lorenzo, del Brunelleschi, la chiesa più antica della città che conserva le sagrestie di Michelangelo e di Donatello, al Palazzo Vecchio con la vicina Basilica di Santa Croce, oppure alla Basilica di Santa Maria Novella con la facciata disegnata dall’Alberti.
D'obbligo una fermata al Ponte Vecchio, attraversato il quale si raggiunge il quartiere dell’Oltrarno in cui poter ammirare il Giardino di Boboli, la Chiesa di Santo Spirito e la Chiesa di Santa Maria del Carmine.
La prospettiva più suggestiva per gustarsi tutto il centro storico di Firenze? Per me sono le colline che circondano la città, più specificamente la collina di Fiesole. Bellissima anche la vista dal Forte Belvedere o infine dal Piazzale Michelangelo, con la vicina Basilica di San Miniato a Monte, tra i più illustri esempi di arte romanica fiorentina. 

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Bergamo: un giro in Città Alta

15/2/2019

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db.ContentFieldProperty.25047492.defaultBasilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo
​Ho vissuto un periodo della mia vita a Bergamo e ci ho lasciato un pezzo di cuore. E’ una città bellissima e piena, come la maggior parte delle nostre città, di storia, arte, tradizioni e buona cucina, ma c’è una cosa che la contraddistingue e la rende unica ed è sintetizzata in questa classica domanda: Bergamo Alta o Bergamo Bassa? Eh sì, perché Bergamo, che si trova a metà strada tra pianura e colline tra i fiumi Brembo e Serio, ha la particolarità di essere composta da due entità distinte: la “Città Alta”, di origine medievale, vero e proprio centro storico della città, e la “Città Bassa” area pianeggiante moderna e commerciale, caratterizzata da una più recente urbanizzazione, benché non manchino anche lì alcuni siti di interesse storico e artistico come il teatro Gaetano Donizetti.
A fare da confine tra le due aree urbane di Bergamo ci sono le maestose e quasi completamente intatte Mura Venete risalenti al XVI secolo, dal 2017 patrimonio dell’umanità UNESCO.
Si può salire in Città Alta in diversi modi: a piedi, soluzione consigliata ai più atletici e coraggiosi (naturalmente la condizione necessaria per tutti è avere delle scarpe comode), rifacendosi gli occhi ammirando le grandiose ville con giardini che punteggiano la salita; in auto, ma consiglio di valutare bene la situazione parcheggio (varia a seconda dei giorni, delle festività e degli orari e non dimenticatevi di considerare la ZTL!) oppure con i mezzi pubblici. Ci sono i bus, ma io consiglio assolutamente di salire in funicolare: è una bellissima esperienza, è comoda e veloce. Naturalmente la possibilità di dover fare un po’ di fila non è remota, soprattutto nei periodi di maggior affluenza turistica e nei fine settimana, ma è assolutamente fattibile e ne vale davvero la pena.
Per l’opzione funicolare: potete acquistare il biglietto in Viale Vittorio Emanuele II proprio prima di salire e, in pochi ma intensi minuti di veduta panoramica, vi ritroverete in Piazza Mercato delle Scarpe. Sarà come aver preso la macchina del tempo! Città Alta vive in una sua dimensione magica e particolarissima, è avvolta da un’aura di mistero e fascino, da non perdere! Passeggiare tra i vicoli, le botteghe storiche e i negozietti super ricercati e arrivare poi nel centro pulsante: Piazza Vecchia con la bellissima fontana Contarini, il Palazzo della Ragione, la Torre Civica, la Biblioteca civica Angelo Mai. A pochissima distanza, il Duomo di Sant’Alessandro, patrono della città, la cappella Colleoni, il Battistero e la basilica di Santa Maria Maggiore. Che bellezza!
Percorrendo Via Colleoni si raggiunge un’altra piazza, Piazza della Cittadella, dove si trovano il Museo archeologico e quello di Scienze Naturali. In Via Colle Aperto si trova anche l’orto botanico Lorenzo Rota, dove piante esotiche e piante del luogo convivono grazie ad esperti e appassionati che se ne prendono cura.
In Città Alta c’è anche uno dei miei posti preferiti in cui mangiare, si chiama Da Mimmo e porta il nome del suo fondatore, Mimmo Amaddeo, che io ho avuto il piacere di conoscere e che purtroppo è venuto a mancare due anni fa all’età di 92 anni. In questo posto ho mangiato una delle pizze più buone mai assaggiate fino ad ora, per non parlare degli antipasti a base di affettati e formaggi misti locali, una vera goduria!
Tutto intorno poi regna il polmone verde della città: il Parco dei Colli di Bergamo, un’area naturale protetta meravigliosa di cui vi lascio il link in cui potrete trovare orari e varie informazioni utili alla visita.
Insomma, che dire, se non ci siete mai stati, mettetela nella lista dei desideri e se, come me, desiderate tanto tornarci perché spesso ne sentite la mancanza, allora non rimandate troppo a lungo… ci sono troppe buone ragioni per tornare in Città Alta. 

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Siti Unesco in Italia: le incisioni rupestri in Val camonica

8/2/2019

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Dedichiamo la rubrica Viaggi-Turismo del venerdì anche alle località che, in Italia e nel mondo, sono stata insignite del prestigioso riconoscimento "Patrimonio dell'Umanità" Unesco.
Per quanto riguarda il nostro Paese, i siti Unesco, al 2018, sono 54. Le incisioni rupestri in Val Camonica, dichiarate tali nel 1979, sono state le prime in Italia ad aver ottenuto la denominazione ufficiale di patrimonio mondiale dell'umanità.
Iniziamo quindi proprio da questo significativo sito italiano ricco di storia.
DOVE SI TROVA LA VAL CAMONICA
​La Val Camonica si trova in Lombardia, a metà tra le province di Brescia e di Bergamo, e tra il lago d’Iseo e i passi del Gavia e del Tonale. E' una delle vallate più estese dell'area orientale della regione (circa 100 kg) e il suo territorio si estende dal Passo del Tonale per arrivare alla Corna Trentapassi (Pisogne).
COSA SONO LE INCISIONI RUPESTRI IN VAL CAMONICA
Le incisioni rupestri in Val Camonica si traducono in più di 200.000 figure incise sulle rocce che rappresentano il più importante e ricco complesso di arte rupestre dell'intera Europa. Tutto ciò è la testimonianza concreta della vita dei Camuni, antica popolazione che abitava la valle (da cui il nome Camonica), realizzate nell’arco di circa 8000 anni, dal periodo che parte dal Paleolitico e arriva alla conquista romana. In una cornice paesaggistica di rara bellezza, tra montagne, vallate verdi e una natura incontaminata, il sito conserva graffiti di straordinaria valenza culturale.
STORIA
Il periodo più antico, che va dall’8000 al 6000 a.C., è caratterizzato dalla raffigurazione di grandi figure animali. A partire dal Neolitico ha poi inizio il ricco ciclo delle incisioni a tema umano, in particolare con uomini con le braccia rivolte verso l’alto, oppure insieme ad archi, pietre o frecce. Più rara la presenza di figure femminili, legate esclusivamente al concetto di fecondità e di procreazione.
​Nelle fasi successive, le figure umane vengono sostituite da elementi geometrici oppure da grandi idoli, per poi tramutarsi in ruote, carri, armi, animali, figure antropomorfe alle prese con attività più strutturate a riprodurre una nuova concezione della vita, e poi ancora divenire culto dei morti o delle divinità, guerra, danza, rappresentazioni sempre più organizzate e narrative, fino alla scomparsa con l’avvento dell’Impero Romano. Una civiltà, quella camuna, che scompare dopo otto lunghi millenni di storia ma le cui preziosissime tracce ci consentono di studiare la sua evoluzione, le sue abitudini, e di ricostruire tutti gli aspetti della sua esistenza.
Un immenso archivio di immagini, un patrimonio dal fascino senza tempo, immerso in una cornice paesaggistica che comprende parchi di grande interesse, riserve naturali, impianti sciistici nella stagione invernale, un insieme di elementi e attrazioni che richiama turisti durante tutto l’anno. 
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le ceramiche di grottaglie

1/2/2019

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In Puglia, a poca distanza dal mare del golfo di Taranto e molto vicino a meravigliose località come Ostuni e Alberobello, c'è una cittadina di circa 32.000 abitanti molto nota per le sue eccellenti ceramiche artistiche. Grottaglie infatti rappresenta un angolo di paradiso per gli amanti della ceramica, tradizionalmente lavorata, la cui manifattura si tramanda di generazione in generazione. Nelle varianti più classiche o più avanguardiste i risultati sono dei veri gioiellini d'arte, figli di una illustre tradizione millenaria.
Personalmente sono molto legata a Grottaglie, città che ho visitato due volte, perché da lì viene la bomboniera del mio matrimonio: un pumo, simbolo per eccellenza di prosperità, buona fortuna e augurio (non a caso viene proposto anche come regalo per la nascita di un bimbo, ma quasi sempre si può vedere sui balconi della zona per abbellirli e decorarli). 
La Puglia di per sé possiede una fiorente produzione di ceramica (grazie anche alle ricche cave di argilla rossa che si trovano sul suo territorio), e Grottaglie ne rappresenta un fiore all'occhiello (inserita nell'elenco delle città della ceramica italiane e unica pugliese con marchio DOC).
Nel cuore di Grottaglie, lungo la gravina San Giorgio, è possibile attraversare il Quartiere delle Ceramiche, che si è composto nel tempo grazie al lavoro dei maestri ceramisti, i quali hanno ubicato lì i propri laboratori, spazi espositivi e forni di cottura. Lasciando l'auto nel parcheggio gratuito in basso, si può procede verso la parte storica di Grottaglie, lungo una strada che brulica di negozietti di ceramica caratteristici anche per la loro conformazione (in alcuni casi sono infatti collocati in frantoi ipogei, che conservano intatto il fascino della loro storia e la loro conformazione originaria). Senza dubbio tutto ciò rappresenta una esperienza molto interessante e ricca di fascino, che ritengo dovrebbe essere maggiormente conosciuta e diffusa quando si parla di "made in Italy" e di turismo in Italia, a tutto tondo (la zona è famosa anche per il buon cibo, la storia, il mare e un mai scontato spirito d'accoglienza). Non di rado si può assistere a qualche "lavorazione live", ovvero vedere un artigiano a lavoro che crea fantastici pezzi che vanno ad arricchire collezioni artistiche tipiche e rinomate. 
Tra i prodotti più diffusi, i "pumi" (sotto forma di soprammobile, abbellimento da esterno, ma anche di lampada), tutta la tradizionale ceramica rustica, con gli oggetti per la tavola e da cucina, ma anche opere contemporanee di grande rilevanza artistica e frutto di una lunga ricerca sulle forme e sui colori.
Tra gli eventi annuali di rilevanza legati alla valorizzazione della ceramica di Grottaglie segnalo la Mostra della Ceramica ad agosto e la Mostra del Presepe a dicembre. E' invece permanente l'esposizione del Museo della Ceramica nelle sale del Castello Episcopio, situato sulla sommità del quartiere.
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