Siti Unesco in Italia: i Sacri Monti di Piemonte e Lombardia. Ecco quali sono e dove si trovano13/12/2019 ![]() Tra i luoghi dedicati al culto più importanti d'Italia per valore spirituale e artistico c’è il gruppo di Sacri Monti prealpini di Piemonte e Lombardia, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal 2003. Sorti tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Seicento con la finalità di creare nel territorio europeo dei luoghi di preghiera alternativi rispetto a quelli della Palestina, i Sacri Monti hanno rappresentato uno dei maggiori tentativi di recupero dei valori del Cristianesimo. Quelli dell’Italia nordoccidentale, in particolare, sono stati selezionati come siti di eterno fascino perché testimoni della perfetta integrazione tra architettura e paesaggio naturale. Il gruppo dei Sacri Monti nominati Patrimonio dell’Umanità comprende nove siti, costantemente meta di pellegrinaggi e di visite da parte di fedeli e di semplici turisti. In Piemonte troviamo il Sacro Monte di Varallo (Vc), il più antico del gruppo. Sorge in una riserva naturale e si compone di una Basilica e di quarantacinque cappelle finemente affrescate e arricchite da magnifiche statue in terracotta. L’idea di costruire in questa area della provincia di Vercelli un Sacro Monte risale al 1481, ma è durante il XVI secolo che si ebbe il vero e proprio sviluppo del sito. Nel territorio comunale di Valperga (To), a oltre 700 metri di altitudine, si erge il Sacro Monte di Belmonte, con il suo Santuario e le Cappelle della Via Crucis. Il sito, oltre alla bellezza della natura che lo circonda, conserva preziose tracce storiche. L’area ha fatto rinvenire infatti reperti preistorici risalenti all’età del bronzo e ha portato alla luce resti di una fortificazione longobarda. Nel comune di Biella (a pochi chilometri dal centro città) invece trova spazio il noto Sacro Monte di Oropa, immerso ugualmente in una riserva naturale speciale. Esso è composto da diciannove cappelle fuori le mura del Santuario mariano, fondato secondo la tradizione da Sant’Eusebio vescovo di Vercelli nel IV secolo. Nei pressi di Serralunga di Crea, nella provincia di Alessandria, troviamo invece il Sacro Monte di Crea immerso in un parco naturale di vera suggestione. Il sito sacro si sviluppa lungo la salita che conduce al Santuario mariano, superato il quale, procedendo lungo un sentiero tra gli alberi, si giunge alla Cappella del Paradiso. Degno di nota il profilo artistico degli interni, con interessanti affreschi e sculture. In provincia di Novara, nel comune di Orta San Giulio, sorge invece il Sacro Monte di Orta, il solo tra questi dedicato alla figura di San Francesco d’Assisi. Realizzato tra il 1590 e il 1788, si sviluppa in venti cappelle che raccontano vita e miracoli del Santo di Assisi. Con la sua incantevole vista sul lago Maggiore e immersa nella riserva di circa 200 ettari di zona boschiva, nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola, trova luogo il Sacro Monte di Ghiffa. Il sito sorge lì dove già si trovava un edificio religioso e venne realizzato nei primi anni del Seicento. Comprende il Santuario, tre cappelle e il porticato della Via Crucis. Nella stessa provincia si trova anche il Sacro Monte di Domodossola, che prende forma in dodici cappelle decorate di affreschi e statue rappresentanti le Stazioni della Croce, tre cappelle dedicate alla deposizione della Croce, al Santo Sepolcro e alla Resurrezione e, sulla sommità del colle, il Santuario della Santa Croce risalente alla metà del XVII secolo. Visitando questo luogo, è possibile entrare anche nella cella nella quale il Beato Antonio Rosmini si ritirava per le proprie preghiere. Appartengono invece al territorio della Lombardia due complessi spirituali. Il Sacro Monte di Ossuccio, situato su un dirupo lungo la sponda del lago di Como, in un luogo quasi onirico e incantato, composto da quattordici cappelle costruite nella seconda metà del XVII secolo, che portano fin al Santuario della Beata Vergine del Soccorso. C'è infine il Sacro Monte di Varese, anch'esso fatto di quattordici cappelle corrispondenti ai misteri del Rosario e dal Santuario di Santa Maria del Monte, importante luogo di culto fin dal Medioevo.
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![]() A poca distanza da Roma, meta prediletta anche nel periodo di Natale, troviamo la città di Tivoli: ecco le sue ville Patrimonio Unesco. Immersa nella campagna romana, alle pendici dei Monti Tiburtini, ce la panoramica città di Tivoli, meta ideale per una passeggiata fuori porta a poca distanza da Roma. La città laziale (antica Tibur latina) vanta un'origine molto antica e un patrimonio storico e architettonico di notevole interesse, tanto da vantare due siti inseriti nella lista dei Patrimoni dell’Umanità decretati dall’UNESCO. Si tratta di Villa Adriana (dichiarata nel 1999) e di Villa d’Este (nel 2001), luoghi da non perdere quando si visita la zona. La prima è stata voluta dall’imperatore Adriano, edificata nella prima metà del II secolo a pochi chilometri dalla vecchia città di Tibur. Sotto la denominazione di “Villa Adriana” si nasconde un complesso molto grande di edifici che copre un’area totale di circa 120 ettari. Tra i palazzi che la compongono si possono ammirare il complesso del Pecile, vasta piazza con colonne di forma quadrangolare ricostruzione della Stoà Pecile dell’Agorà di Atene; il Cànopo, struttura che rievoca un braccio del Nilo che congiungeva le città di Cànopo e Alessandria d’Egitto; il Teatro marittimo, tra le prime costruzioni del complesso, forse a rappresentare una parte privata dell’imperatore; le Terme, divise in due diversi stabilimenti di differenti dimensioni (per cui piccole e grandi terme). La Villa resta un patrimonio storico molto importante, immagine esemplare della capacità degli antichi Romani nell’edificare strutture articolate e comprensive di comfort e soluzioni per ogni necessità. Di altra epoca, ma ugualmente affascinante e meritevole di visita, è Villa d’Este, emblematica espressione del Rinascimento italiano. Voluta dal cardinale Ippolito II d’Este, figlio di Lucrezia Borgia e di Alfonso I, la struttura è stata edificata su un antico sito sede di una villa romana. E’ soprattutto conosciuta per i giochi d’acqua delle sue numerose fontane. Molto suggestivo, soprattutto di notte, il viale delle Cento fontane, scelto come scenografia per numerose pellicole. La villa presenta interni molto ricchi e decorati da un nutrito gruppo di artisti e un giardino incantevole frutto del genio creativo di Pirro Ligorio, che si sviluppa tra pendii e terrazze. Il primo terrazzamento che si incontra scendendo dalla scalinata del doppio Loggiato è il Vialone, delimitato dalla Gran Loggia, un luogo molto panoramico dal quale poter ammirare la florida campagna tiburtina in tutta tranquillità. Oltre questi due maggiori siti storico-artistici, chi si reca a Tivoli può far visita a numerosi altri luoghi di notevole interesse. Il parco Villa Gregoriana, ad esempio, dominato da due templi risalenti al III-II secolo a.C., ricco di scorci panoramici, grotte ed elementi che ne attribuiscono un alto valore ambientale oltre che storico. Il territorio appartenente alla città e i suoi dintorni sono inoltre ricchi di numerose ville romane, templi antichi e chiese che rendono l’intera area un naturale prolungamento dell’eterno fascino della confinante Roma. Siti Unesco in Italia: ville e giardini medicei in Toscana. Ecco quali sono e dove si trovano8/11/2019 ![]() Nel paesaggio collinare toscano, vicino a città come Firenze, Pistoia, Lucca e Pisa, si estendono giardini e ville dei Medici. Dal Giardino di Boboli a Villa i Careggi: ecco i siti Patrimonio dellUmanità. La dicitura "ville e giardini medicei" racchiude un complesso architettonico rurale appartenuto alla famiglia toscana dei Medici tra il XV e il XVII secolo che dal 2013 è divenuto Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Nella prestigiosa lista sono incluse dodici ville e due giardini del più vasto patrimonio rinascimentale presente sul ricco territorio toscano. Un riconoscimento che ne attesta ancora una volta l’importanza storica e artistica, meta costante di turismo italiano ma soprattutto internazionale. Realizzate in armonia con la natura circostante, tali residenze rappresentano la testimonianza dell’impronta lasciata dai Medici su tutta la cultura europea attraverso il loro diffuso mecenatismo. Per gli amanti dell’arte, quindi, questi luoghi rappresentano destinazioni di indubbio fascino, esempi perfetti dell’architettura rinascimentale e barocca toscana. L’elenco comprende sia monumenti molto conosciuti sia siti, altrettanto ricchi di fascino, meno noti al grande pubblico. Ecco quali sono. I due giardini nella lista sono il Giardino di Boboli e Pratolino a Vaglia a Firenze. Il primo, che si estende alle spalle di Palazzo Pitti, divenne ben presto il modello di giardino all’italiana maggiormente apprezzato e imitato in molte corti europee. I suoi percorsi lo rendono un immenso museo all’aperto per rivivere lo spirito della vita di corte. Il Giardino di Pratolino invece si trova a pochi chilometri da Firenze ed è uno dei parchi più grandi della regione. Voluto da Francesco I de’ Medici, ne fece un parco delle meraviglie dove ancora oggi è possibile perdersi tra le bellezze dei prati, dei boschi, dei laghetti e dei suoi giochi d’acqua. A Firenze troviamo poi delle preziose ville. La Villa i Careggi, acquistata dalla famiglia nel 1417 e poi ristrutturata da Cosimo il Vecchio, è una delle più antiche appartenute ai Medici; La Petraia, antico fortilizio di origini altomedioevali, tra le più belle e suggestive soprattutto per la sua posizione strategica dalla quale si domina tutta la città; la Villa di Poggio Imperiale, ristrutturata in stile neoclassico oggi ospita una scuola ed è possibile visitarla facendone richiesta; la Villa di Castello, decorata un tempo con “La nascita di Venere” e “La Primavera” di Botticelli, oggi è sede dell’Accademia della Crusca e vanta giardini meravigliosi che sono parte del Polo Museale Fiorentino. Negli immediati dintorni del capoluogo di regione troviamo la Villa di Cerreto Guidi, nell’omonima località, che ospita il Museo storico della caccia e del territorio, mentre a Barberino di Mugello, Villa di Cafaggiolo, e a San Piero a Sieve, Villa del Trebbio, entrambe private. A Fiesole invece sorge Villa Medici, tra quelle conservate meglio ma meno conosciute al grande pubblico, mentre nella provincia di Prato sorge il Poggio a Caiano, commissionato da Lorenzo il Magnifico, tra le ville medicee più famose, anch’esso sede di un museo nazionale, e la Villa di Artimino (a Carmignano), conosciuta anche come “dei cento camini” collocata su un poggio di fronte al borgo medievale di Artimino. Infine in provincia di Pistoia (a Quarrata) si trova Villa La Màgia, dove nel 1536 si svolse uno storico incontro tra il duca Alessandro de’ Medici e l'imperatore Carlo V, e in provincia di Lucca (a Seravezza) il Palazzo di Seravezza, oggi sede museale e per ospitare eventi culturali. Siti Unesco in Italia: nel centro storico di Genova, tra le Strade Nuove e i Palazzi dei Rolli1/11/2019 ![]() Nel 2006 l'UNESCO ha dichiarato l'area delle cosiddette "strade nuove e dei palazzi dei Rolli" di Genova Patrimonio dell'Umanità. Scopriamo insieme le bellezze di questo sito. Genova, con la sua storia e le sue bellezze architettoniche, sorge sulla costa ligure, terra piena di fascino e di borghi incantevoli. I visitatori accorrono numerosi ad ammirare la "città della Lanterna" e i suoi dintorni, potendo contare su innumerevoli spunti tra natura lussureggiante, bellezze artistiche e cultura marinara ancora fortemente radicata. Affermata come polo turistico, Genova deve infatti molto al suo mare e al suo porto, tra i più importanti d’Italia, simboleggiato dalla Torre della Lanterna, faro portuale simbolo della città. Crocevia costante di scambi di navi da crociera e imbarcazioni di vario genere tra cui quelle per il trasporto merci, le attività marittime rappresentano oggi come in passato uno degli elementi di maggiore ricchezza economica per l’intera area. Ma Genova non è solo mare. E' conosciuta e apprezzata per le bellezze del suo centro storico che non a caso, nell’area delle cosiddette Strade Nuove e dei Palazzi dei Rolli, è stato dichiarato nel 2006 Patrimonio Mondiale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. La zona cittadina interessata dalla denominazione è inclusa tra via Garibaldi, via Balbi e via Cairoli con i loro palazzi signorili denominati “dei Rolli”. Questo appellativo si deve alla parola “rotoli”, che erano le liste degli alloggiamenti pubblici genovesi che nel corso del Cinquecento indicavano le dimore nobiliari più esclusive tra cui si sorteggiava per fornire ospitalità ai personaggi di spicco in visita nella città. Luoghi che rappresentano dei veri e propri scrigni preziosi, custodi di un imponente valore storico e artistico. Ai “rolli” genovesi appartengono ben 114 palazzi. 42 di essi sono presenti nell'elenco dei Patrimoni dell’Umanità. Quasi tutti sorgono lungo via Garibaldi (Palazzo Pallavicini-Cambiaso, Palazzo Doria-Tursi, Palazzo Bianco, Palazzo Rosso, Palazzo Cattaneo-Adorno) e via Balbi (tra cui ricordiamo su tutti il seicentesco Palazzo Reale, uno degli edifici storici di maggiore prestigio della città, oggi sede museale con annessi giardino e pinacoteca). Nella quasi totalità dei casi, si tratta di strutture originarie quasi totalmente intatte rispetto al passato, definendo in maniera marcata l’assetto urbano del centro storico. I palazzi sono in molti casi visitabili in quanto sedi di istituzioni pubbliche o di musei. La cinquecentesca via Garibaldi, in particolare, è la manifestazione più evidente dell’eleganza e della raffinatezza dell’architettura rinascimentale ligure, ma tutta la città regala al turista scorci pittoreschi e bellezze di indiscusso fascino. Come i caratteristici “caruggi”, che in ligure indicano i vicoli stretti e gli angusti portici caratterizzanti l’aspetto generale di città e piccoli borghi marinari della regione. Tra gli altri luoghi simbolo di Genova, impossibile non annoverare la gotica Cattedrale di San Lorenzo, il duecentesco Palazzo Ducale, distrutto e ricostruito nel 1700 oggi sede museale, l’antico borgo marinaro di Boccadasse, attrazione turistica per respirare un’atmosfera di tempi lontani tra “creuze” e casette colorate affacciate sul mare, e l’Acquario, destinazione molto amata soprattutto dai più piccoli, situato a Ponte Spinola nel cinquecentesco Porto Antico della città. Liguria da scoprire Genova, che nasce proprio nel cuore della Liguria, in posizione centralissima, rappresenta il punto di partenza ideale per viaggi alla scoperta della regione. Andando verso Levante si raggiungono località prestigiose come Rapallo, Portofino, Chiavari, Sestri Levante, La Spezia con i suggestivi borghi e i paesaggi delle Cinque Terre, procedendo in direzione di Ponente ci si sposta verso città altrettanto suggestive come Varazze, Savona, Alassio, Imperia, Sanremo, Bordighera. Ps. Un ringraziamento speciale da MyClaurette agli amici Vanessa e Giorgio per gli scatti dalla loro meravigliosa città. ![]() Forse non tutti sanno che uno dei simboli per eccellenza della Sicilia, il maestoso e affascinante Monte Etna, è un sito naturale dichiarato Patrimonio dell’Umanità nel 2013. Scopriamolo insieme. Con la sua altezza di 3.326 m. s.l.m. il Monte Etna è il vulcano attivo terrestre più imponente presente sulla placca euroasiatica. Chiamato anche "Mongibello", dal 2013 è presente come patrimonio naturalistico italiano nella lista UNESCO, catalogato come uno dei vulcani “più emblematici e attivi al mondo”. Si tratta infatti del più rilevante vulcano in attività europeo da almeno 2700 anni, protagonista di una delle storie di vulcanismo documentato più longeve. A livello scientifico, la sua importanza è notevole: l’Etna continua a influenzare gli studi sulla geofisica e sulla vulcanologia, portando con sé valori culturali di valore inestimabile. Ma oltre a essere un oggetto di studio rilevante, l’Etna rappresenta un’attrazione turistica di grande valore. Situato sulla costa orientale della Sicilia nel territorio della provincia di Catania, si trova a poca distanza dallo stretto di Messina. La zona nominata dall’Unesco patrimonio mondiale fa parte del Parco dell’Etna creato nel 1987. Il parco e lo stesso vulcano sono visitabili grazie a numerosi sentieri naturalistici, aperti a ricercatori e agli addetti ai lavori ma anche a curiosi e turisti provenienti da tutto il mondo. L’Etna infatti rappresenta una destinazione interessante anche per i turisti che hanno un motivo in più per visitare la Sicilia e la provincia di Catania. Il maestoso vulcano presenta numerose bocche collocate a diverse altitudini, prodotte dalle varie eruzioni nel corso del tempo, dove è possibile accedere ed effettuare le proprie escursioni. Dalla sua cima si gode un panorama mozzafiato sulla Sicilia. Durante la stagione invernale è costantemente presente la neve che dura quasi fino all’arrivo dell’estate. Sono infatti presenti sul monte due stazioni sciistiche la cui particolarità risiede nel fatto di poter sciare con il mare sottostante. Per gli amanti della natura e del relax, molto interessanti le aree collocate sulle pendici comprese nell’omonimo parco naturale. Altri luoghi di notevole interesse sono la Grotta del Gelo, ampia cavità vulcanica in cui trova spazio un perenne ghiacciaio, le Grotte dell’Alcantara, nate dalla costante erosione delle acque fredde dell’omonimo fiume, oppure la Valle del Bove, una grande depressione le cui pareti (che raggiungono i 1000 metri) sono incise da profondi canyon. L’Etna rappresenta sicuramente una meta naturalistica imprescindibile per coloro che visitano la Sicilia. Nei suoi dintorni è possibile trovare altre destinazioni meravigliose. A partire dalle città di Catania e di Taormina, fino ad altri non troppo distanti siti Patrimonio dell’Umanità: Piazza Armerina con la sua Villa romana del Casale, le città tardo-barocco della Val di Noto oppure Siracusa con la necropoli di Pantalica. ![]() Nel 2014 per la prima volta un paesaggio vitivinicolo diviene Patrimonio dell'Umanità UNESCO: parliamo di quello piemontese di Langhe-Roero e Monferrato. Magnifica testimonianza della lunga tradizione della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione e di un contesto sociale ed economico di successo basato sulla cultura del vino, il paesaggio di Langhe-Roero e Monferrato include sei aree. Si tratta del Castello di Grinzane Cavour, della Langa del Barolo, delle Colline del Barbaresco, Canelli e l’Asti spumante, di Nizza Monferrato e di Barbera e Monferrato degli Infernòt. Il sito si estende lungo un paesaggio collinare fatto di vigneti immensi, castelli medievali e piccoli villaggi tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo, per un’estensione di oltre 10.000 ettari. Un itinerario immancabile per partire alla scoperta dei più suggestivi borghi italiani. Questi luoghi rappresentano infatti una destinazione perfetta per tutti i cultori della cultura enologica ma anche per un turismo naturalistico alla scoperta di un territorio italiano d’eccellenza. Il Castello di Grinzane Cavour è un’imponente fortificazione che si trova nell’omonimo comune in provincia di Cuneo. Dimora storica di Camillo Benso Conte di Cavour, in cui curò alcune sperimentazioni per il miglioramento delle tecniche di produzione dei rossi, la struttura ospita oggi la prima Enoteca Regionale del Piemonte e uno dei più importanti musei etnografici di tradizione vitivinicola regionale. La Langa del Barolo è un’area predisposta alla coltivazione del vitigno Nebbiolo, da cui si ottiene il prestigioso vino barolo. Qui è possibile unire al piacere di una cultura vitivinicola apprezzata a livello internazionale la bellezza di borghi medievali come Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba. Poi ci sono le Colline del Barbaresco, quell’area del cuneese in cui si produce l’omonimo vino DOCG prodotto da uve di Nebbiolo. La zona include i bei borghi di Barbaresco, con la sua torre a strapiombo sul fiume Tanaro, e di Neive, con un centro storico di impianto medievale davvero suggestivo ed elegante. Nella provincia di Asti troviamo l’area denominata Canelli e l’Asti spumante, coltivata in modo particolare a Moscato Bianco, dal quale vitigno di ottiene il premiatissimo vino spumante aromatico Asti. La città di Canelli è conosciuta soprattutto per le sue cantine sotterranee (“cattedrali sotterranee”) predisposte all’invecchiamento dei suoi vini. Poco distante si trova il comune di Calosso, immerso in un paesaggio collinare fatto di vigneti, interessante per chi ama esplorare il territorio e i suoi piccoli borghi. Di particolare fascino i “crotin” che lo caratterizzano, ovvero le antiche cantine scavate nel tufo che accolgono i visitatori nella tradizionale “Fiera del Rapulè” dell’autunno astigiano. Altra area è quella di Nizza Monferrato e della DOCG Barbera. Qui, oltre a magnifici paesaggi, è possibile ammirare il Museo Bersano, testimonianza della cultura del vino, e la medievale città di Nizza Monferrato, ritenuta il cuore pulsante della Barbera. Infine si giunge al Monferrato degli Infernòt, scavati una specifica formazione geologica presente nel Basso Monferrato. Questi caratteristici luoghi conservano tesori di storia vitivinicola, utilizzati per la conservazione domestica delle bottiglie ma anche per quella delle maggiori aziende agricole della zona. Un’area che, nella sua totalità, rappresenta un’idea di viaggio che unisce alla perfezione storia, arte, cultura popolare ed enogastronomia. Siti Unesco in Italia: le Residenze Reali Sabaude. un giro nella storia d'italia a torino e dintorni20/9/2019 ![]() Dal 1997 le residenze sabaude di Torino e dei suoi immediati dintorni sono state proclamate Patrimonio dell'Umanità: ecco quali sono e dove si trovano. Nel territorio del capoluogo piemontese e nel suo hinterland sono presenti numerose residenze della casa reale dei Savoia che, a partire dalla metà del Cinquecento, hanno contribuito alla ristrutturazione urbanistica del territorio. Lo hanno infatti impreziosito di elementi dall'elevato interesse culturale e artistico. Quali sono i maggiori edifici del periodo sabaudo della città di Torino? Visitando Torino senza dubbio si rimane colpiti dalla maestosità del Palazzo Reale come pure dal complesso di ville ed edifici con parchi e giardini situati anche nel territorio extraurbano che, con la denominazione di “Residenze della casa reale dei Savoia”, sono state inserite nel 1997 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità preservati dall’UNESCO. Le origini dell’urbanizzazione di impronta sabauda risalgono al 1562 quando il duca Emanuele Filiberto I di Savoia trasferì la capitale del ducato a Torino. Da qui l’inizio di uno dei più ambiziosi progetti di urbanizzazione europei. Gli edifici della zona di “comando” presero forma, appunto, con Palazzo Reale, e poi Palazzo Madama e Palazzo Carignano. Il primo ha rappresentato il cuore del regno. In posizione centralissima (adiacente a Piazza Castello da cui partono le strade principali del centro storico: via Roma, via Po, via Garibaldi e via Pietro Micca) si apre posteriormente sui maestosi e sconfinati Giardini Reali. Il secondo, nel cuore della stessa piazza, è stato la residenza dei Savoia fino alla fine del XVIII secolo e attualmente è sede del Museo Civico d’Arte Antica di Torino. Infine Palazzo Carignano, tra i migliori esempi di arte barocca, è stato sede del primo Parlamento italiano e ospita il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Molto suggestivi sono inoltre il Castello del Valentino, situato nell’omonimo parco sulle rive del fiume Po, e la seicentesca Villa della Regina, adagiata sulla collina torinese. Ma il potere della casa Savoia non si ridusse alla sola città ma anche ai territori limitrofi, in cui sorgono le residenze per lo svago e per la caccia. Alcune sono il risultato di lavori di modifica su edifici già esistenti, come i castelli di Racconigi, di Rivoli, di Moncalieri, di Agliè, di Govone e di Pollenzo, altre interamente edificate come il Castello di Venaria Reale oppure la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Si tratta di magnifici esempi di eleganza architettonica, resa maestosa e arricchita da decori preziosi, dalla cura dei dettagli e da meravigliosi parchi e giardini, oggi polo attrattivo e riferimento indiscusso del turismo piemontese. ![]() Dal 1995 il centro storico di Siena è Patrimonio dell'Umanità. Quali sono i monumenti più importanti da non perdere quando si visita la città toscana? Siena ha un'origine molto antica. Fondata dagli Etruschi, è stata colonia romana e ha raggiunto il suo massimo splendore nel periodo medievale. Immersa in un paesaggio florido e ridente, Siena è universalmente apprezzata per i suoi monumenti storici e per il fascino che è riuscita a conservare nel tempo. Tra le colline del Chianti e le valli dei fiumi che la circondano, la città conserva magnificamente un arredo urbano in stile medievale. Per la sua bellezza rimasta intatta nonostante il passare del tempo, il centro storico è parte dal 1995 dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO. Il punto di riferimento quando si decide di visitare Siena è senza dubbio Piazza del Campo, di forma semicircolare, nella quale confluiscono le tre antiche strade che attraversavano la città e verso la quale degradano le colline sulle quali si estende l’abitato. Sulla parte inferiore della piazza si affaccia il Palazzo Pubblico (o Comunale) con la Torre del Mangia, superbo esempio di architettura gotica civile, per secoli sede del massimo potere cittadino. Ai piedi della torre troviamo la Cappella di Piazza, ovvero il tabernacolo marmoreo che sporge rispetto alla superficie complessiva, edificata nel 1352 per ringraziare la Madonna di aver risparmiato la città dalla peste nera. Ulteriore elemento artistico della piazza è Fonte Gaia, fontana monumentale inaugurata nel 1346. Il meraviglioso patrimonio artistico senese è la rappresentazione perfetta dello splendore che la caratterizzò durante l’epoca medievale e quella rinascimentale. Sono tanti i monumenti religiosi che catturano l'attenzione del turista. Su tutti c’è il Duomo, emblematico esempio di architettura romanico-gotica italiana, con la sua facciata in marmo bianco ricca di decorazioni scultoree. Ci sono poi il Battistero di San Giovanni, iniziato nel 1317, le cui volte sono magnificamente affrescate con un ciclo religioso tra i migliori del Quattrocento toscano; la Chiesa della Santissima Annunziata in stile rinascimentale-barocco, di fronte alla cattedrale, parte del complesso dell’antico Spedale di Santa Maria della Scala; la Basilica di San Francesco, in stile gotico. Tanti e ben conservati i palazzi signorili presenti a Siena, che ne conferiscono un aspetto complessivo aristocratico, ordinato ed elegante. La città è inoltre conosciuta in tutto il mondo per il suo Palio, una tradizione che si affermò durante il XVI secolo e che tutt’oggi rappresenta attrazione per turisti e curiosi che accorrono in Piazza del Campo. ![]() Alla scoperta della Toscana rinascimentale attraverso le bellezze di Pienza, il cui centro storico è Patrimonio dell'Umanità fin dal 1994. Ad appena dieci chilometri da Montepulciano e a circa cinquanta da Siena, immerso in un paesaggio collinare tra i più belli della Toscana, sorge Pienza, tra i borghi più ammirati e rinomati della Val d’Orcia. Il comune rappresenta un magnifico esempio di organizzazione urbanistica di tipo rinascimentale, che il tempo non ha scalfito, lasciando inalterato tutto il fascino sempre attuale. Proprio per questo motivo principale il caratteristico centro storico di Pienza nel 1996 è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Umanità italiani da parte dell’UNESCO, seguito nel 2004 dalla stessa Val d’Orcia. La città vanta inoltre il primato di essere stata tra le prime a essere ideate nel rispetto dell’ambiente circostante, con un progetto affidato da Papa Pio II all’architetto seguace di Leon Battista Alberti, Bernardo Rossellino. Ciò che immediatamente salta all’occhio girando per Pienza, oltre all’indiscutibile atmosfera creata dal paesaggio toscano che la circonda, è la raffinatezza della composizione degli elementi decorativi. La maggior parte del patrimonio artistico e storico è concentrata nella piazza dedicata al pontefice che ha dato il maggiore contributo nella sua edificazione di “città ideale”. Tra i maggiori monumenti troviamo la Cattedrale, con il suo maestoso campanile ottagonale, che ospita importanti opere di scuola senese. Di fronte sorge il Palazzo Comunale, o Palazzo Pretorio, (1462) abbellito da un bel porticato e da una torre merlata, mentre accanto troviamo il Palazzo Piccolomini, edificato nel 1463 e ispirato a Palazzo Rucellai di Firenze. Interessanti anche i vicini Palazzo Vescovile, nel suo stile altamente sobrio, Casa dei Canonici e Palazzo Borgia. Anche in corso Rossellino si innalzano numerosi palazzi con struttura tipica del XV secolo, tra cui Palazzo Ammannati, mentre tra gli edifici religiosi merita una visita la gotica Chiesa di San Francesco, ricca di magnifici affreschi del XIV e XV secolo. Ricco di fascino e suggestione, per chi decide di visitare Pienza, è anche il vicino “Romitorio”, un complesso sacro fatto di piccoli vani scavati nell’arenaria dai monaci eremiti, all’interno dei quali si conservano preziose tracce di sculture rupestri. Tra i siti Unesco della Campania spicca il Palazzo Reale di Caserta che, insieme all’Acquedotto del Vanvitelli e al borgo manifatturiero di San Leucio, è destinazione prediletta dal turismo.
Un complesso monumentale maestoso, caratterizzato dalla sontuosità degli ambienti interni e da un parco immenso, realizzato in base agli schemi delle migliori regge europee settecentesche: è il Palazzo Reale di Caserta, dal 1997 Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO con l’Acquedotto del Vanvitelli e San Leucio. Il progetto della reggia casertana fu voluto da Carlo di Borbone nel 1750, quale simbolo di potere del suo regno che potesse competere per importanza e sfarzo con la francese Reggia di Versailles. Incaricato della realizzazione fu il Maestro Luigi Vanvitelli. I numeri del Palazzo Reale sono davvero sconvolgenti: 1742 finestre, 1200 stanze, 34 scale interne per cinque piani che si allargano su una superficie di 50.000 metri quadrati. La maestosità degli interni eguaglia quella degli spazi esterni. Il parco, anch’esso frutto del lavoro creativo di Vanvitelli, sebbene terminato e in parte modificato dopo la sua morte, è strutturato con un asse principale lungo tre chilometri e scandito da fontane barocche e gruppi statuari che terminano con la Grande Cascata, fortemente scenografica. Sulla destra si aprono i venticinque ettari di Giardino Inglese, in cui trovano luogo piante esotiche, vegetazione rara, statue e ruscelli. Il suo volume (oltre due milioni di metri cubi) ha decretato la Reggia di Caserta la più grande residenza reale al mondo. Essa rappresenta inoltre un importante polo attrattivo del Sud Italia, meta quotidiana del turismo mondiale. Il sito casertano comprende anche l’Acquedotto e San Leucio. Il primo, i cui lavori coordinati dal Vanvitelli presero il via nel 1753, fu creato per fornire il giusto apporto idrico alla Reggia e al complesso di San Leucio prelevando le acque dalla fonte del Monte Taburno. Esso è ancora oggi un magnifico esempio di ingegneria idraulica e architettonica. Nel borgo di San Leucio troviamo infine il complesso tessile per la lavorazione della seta voluto da Ferdinando IV. Era da qui che partivano un tempo per tutto il mondo alcune delle migliori lavorazioni in seta mai realizzate, che conquistarono presto la fama internazionale. Ancora oggi nel Museo della Seta è possibile ammirare i macchinari del Settecento adoperati e, visitando il borgo, apprezzare questo gioiello dell’archeologia industriale. ![]() Dal 1980, il centro storico di Roma è Patrimonio dell'Umanità: ecco un breve viaggio tra le meraviglie della Capitale preservate dall'UNESCO. Tra i primi siti italiani a ricevere la denominazione di Patrimonio dell'Umanità, ci sono il centro storico di Roma, le proprietà extraterritoriali della Santa Sede nella città e San Paolo Fuori le Mura. E come poteva essere altrimenti. Inseriti nel 1980, e poi estesi nel 1990, questi luoghi sono entrati di diritto nella lista delle meraviglie del Pianeta. Nell’antichità Roma era definita “Caput Mundi” e ancora oggi, come allora, rappresenta una destinazione imprescindibile del turismo mondiale, testimone delle origini dell’intera cultura occidentale, ricca di bellezze artistiche e storiche, luogo che ammalia qualunque visitatore, che ispira registi, cantanti, artisti. Roma incanta, e il suo centro storico ne è la rappresentazione più tangibile. Esso è racchiuso tra le Mura Aureliane, a sinistra del Tevere, e le Mura Gianicolensi, a destra, e vanta centinaia di punti di interesse artistico e archeologico. Fu solo nel III secolo dell’era cristiana che l’imperatore Aureliano fece costruire la cinta muraria intorno alla “Urbs”, a dimostrazione che il cuore dell’Impero non era più al sicuro dalle minacce esterne. La città infatti ne era sprovvista fin dai tempi della monarchia. All’intero di esse oggi continua a vivere un tesoro fatto di storia e di arte di inestimabile valore. La città del suo nucleo storico si suddivide in ventidue rioni, tutti contenuti nelle mura a eccezione di Borgo e Prati. Impossibile annoverare tutte le bellezze presenti nel centro cittadino. Ma sicuramente da non perdere in occasione di una visita a Roma c’è Campo Marzio, che include Piazza di Spagna e Piazza del Popolo, il Foro Romano e il Campidoglio, Piazza Navona, il Pantheon e Piazza Venezia, Castel Sant’Angelo e Via della Conciliazione, la Porta Maggiore, e ancora come dimenticare il Colosseo e l’Arco di Costantino oppure il folklore e la vivacità del caratteristico rione di Trastevere “trans Tiberim” (al di là del Tevere). Tra le proprietà extraterritoriali della Santa Sede sul territorio italiano, anch’esse incluse nella denominazione dell’UNESCO, troviamo invece alcuni dei maggiori luoghi di culto del territorio. A partire dalla Basilica di Santa Maria Maggiore, e ancora la Basilica di San Giovanni in Laterano, il Palazzo del Laterano, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Villa Gabrielli al Gianicolo, le Ville Pontificie di Castel Gandolfo, fuori le mura romane. E, in particolare, la Basilica di San Paolo Fuori le Mura, la seconda basilica papale di Roma dopo San Pietro in Vaticano, splendida rappresentazione dell’architettura paleocristiana. ![]() Tra i Patrimoni dell'Umanità più caratteristici del Sud Italia c'è Matera, massimo esempio di città nata dalla montagna e unica al mondo per la sua tipica conformazione. Siamo in Basilicata, nella zona orientale, rocciosa e ricca di bellezze naturalistiche, al confine con le province di Bari e Taranto. Tra le molteplici caratteristiche peculiari di Matera, c'è anche quella che la vuole primo sito dell'Italia Meridionale a essere stato eletto nel 1993 Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO nel 1993 per la sua incantevole conformazione morfologica e i suoi affascinanti Sassi. La storia di questo luogo si perde nella notte dei tempi. Risale infatti al periodo del Paleolitico la presenza umana, testimoniata, mentre è nel Neolitico che si sono formati i primi tre insediamenti: Murgia Timone, Murgecchia e la collina che poi avrebbe ospitato Matera, tutti caratterizzati dalla presenza delle tipiche abitazioni cavernicole. La topografia e la struttura geologica del luogo l'hanno resa destinazione perfetta per un veloce stanziamento umano, con spazi adattabili alla coltivazione e all'allevamento. Le prime comunità preistoriche si sono stabilite sul piccolo contrafforte che separa le due gravine, lì dove è stata poi innalzata la città. Con il passare del tempo iniziano a confluire nuovi individui, con il conseguente proliferare di nuove abitazioni che, per mancanza di spazio, si sono sviluppate in altezza, in sovrapposizione, per l'esattezza, a quelle precedentemente costruite. La struttura che si andava formando, diveniva in questo modo sempre più articolata e architettonicamente affascinante e complessa. Sono nati così il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso che, insieme al rione “Civita”, costituiscono gli elementi portanti del nucleo urbano che ancora oggi affascina i numerosi turisti provenienti da tutto il mondo, che si recano in Basilicata per visitare questa meravigliosa realtà. A partire dal XVII secolo, la città continua a espandersi sempre più verso l’alto, riempiendo ogni più piccolo spazio disponibile, dando quindi forma a edifici simbolo di Matera, come il Seminario, la Chiesa del Purgatorio e la Chiesa di San Francesco d’Assisi, magnifici esempi di strutture religiose in stile barocco. Ricco di fascino e meritevole di visite è il parco delle chiese rupestri, scavate nel tufo, un patrimonio che si compone di decide e decine di strutture religiose che risalgono per la maggior parte all’Alto Medioevo. Tra queste ricordiamo la Cripta del Peccato Originale, che contiene un ciclo di affreschi tra i più importanti del X secolo, la Madonna della Croce, risalente al XI secolo, e il Parco dei Monaci, un complesso del XI secolo interessante anche dal punto di vista paesaggistico. Matera è una città che affascina fin dal primo momento. Con una conformazione talmente unica e inaspettata da lasciare senza parole. La sua peculiarità risiede in modo particolare nella perfetta combinazione di un ecosistema urbano che unisce tratti originari di uno stile di vita a impronta preistorica agli adeguamenti con la modernità, comunque rispettosa del lungo e importante passato. Siti Unesco in Italia: in sicilia, alla scoperta delle città tardo-barocche del Val di Noto17/5/2019 ![]() Idee per un viaggio culturale primaverile? Tra le bellezze della Sicilia, ci sono le città barocche del Val di Noto, Sito Unesco e meta del turismo mondiale con il suo patrimonio artistico. La denominazione Val di Noto comprende otto comuni siciliani molto noti per i loro tesori artistico-culturali: Caltagirone, Catania, Militello in Val di Catania, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli. Nel 2002 l’arte barocca della Sicilia sud-orientale è entrata a far parte della prestigiosa lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO, rappresentando il punto più elevato del tardo Barocco europeo. Tutte città incluse nella denominazione avevano subito i devastanti danni del terremoto del 1693, e sono state successivamente ricostruite con criteri barocchi che hanno aggiunto grande innovazione nella progettazione architettonica ed estetica. Un esempio emblematico di ricostruzione di successo in un territorio che deve fare i conti con il rischio terremoti e le eruzioni vulcaniche. Il riassetto ha portato alla ricostruzione (e costruzione) di chiese e palazzi signorili, a rappresentare l'imponenza delle numerose congregazioni religiose allora presenti nella zona, della nobiltà che voleva affermare il proprio ruolo sociale e l’opulenza attraverso arte e decori. In questo modo si favorirono espressioni artistiche molto interessanti, e l'imponenza decorativa ed espressiva è proprio la caratteristica più spiccata dello stile tardo-barocco siciliano. In giro tra le bellezze barocche delle otto città del Val di Noto Premettendo che sarebbe davvero troppo difficile parlare di queste città in un unico post, perché sono davvero un patrimonio immenso di storia, arte, folklore, natura e architettura, facciamo qui un breve excursus per scoprire quali sono le bellezze tardo-barocche più emblematiche di ognuna di esse (in attesa di approfondirle singolarmente). Iniziamo con Catania, nella quale troviamo la monumentale Piazza del Duomo, dominata dalla facciata del Duomo appunto (risalente alla fine del XI secolo ma ricostruito in seguito al terremoto del 1693), delimitata da begli edifici barocchi e impreziosita da elementi quali la Fontana dell’Elefante, simbolo della città, e dalla Badia di Sant’Agata. In provincia di Catania troviamo Caltagirone, notoriamente conosciuta e apprezzata come “città della ceramica”, un turista che la visita non potrà non apprezzarne il Duomo di S. Giuliano, che si affaccia su Piazza Umberto I. Molto suggestiva la lunga Scala di Santa Maria a Monte, che congiunge la città vecchia, in alto, a quella nuova. Lungo i due lati, si sviluppano gli antichi quartieri di San Giacomo e di San Giorgio, preziosi scrigni di palazzi ed edifici religiosi, tra intricate viuzze pittoresche. C'è poi la caratteristica cittadina di Militello in Val di Catania, con il suo assetto barocco su cui spiccano il Monastero Benedettino in Piazza del Municipio, l’oratorio di Santa Maria alla Catena, la Chiesa del SS. Sacramento al Circolo e Maria SS. della Stella. Un altro capoluogo di regione tardo-barocco è Ragusa, con la sua magnifica Basilica di San Giorgio, esempio emblematico del barocco siciliano, la Chiesa di San Giuseppe in Piazza Pola e Palazzo Cosentini. Nella sua provincia, anche Scicli, in cui spicca la Chiesa Madre delle Madonne delle Milizie e Palazzo Beneventano; e Modica tra le più pittoresche cittadine siciliane, molto bella è la sontuosa Chiesa di San Giorgio. Ma ciò che rende affascinante la città è proprio l’assetto barocco che la caratterizza nella sua interezza, suggestiva da scoprire e da girare perdendosi nei vicoletti che la attraversano. Ci spostiamo infine nella provincia di Siracusa, dove troviamo Noto, di cui colpisce subito il suo centro barocco attraversato da corso Vittorio Emanuele e scandito da tre piazze principali: Piazza Immacolata, con la Chiesa di San Francesco all’Immacolata, Piazza Municipio, con la Cattedrale e Palazzo Ducezio, e Piazza XVI Maggio, con la Chiesa di San Domenico. Infine, Palazzolo Acreide (Sr), riedificata nel 1700, di cui ricordiamo in particolare la maestosa facciata di San Sebastiano, la Chiesa dell’Immacolata e la Chiesa di San Paolo. ![]() Tra i paesaggi marini italiani, la Costiera Amalfitana è un angolo di paradiso del territorio campano dichiarato Patrimonio dell'Umanità: ecco i suoi tesori. La Costiera Amalfitana si affaccia sul golfo di Salerno e comprende il litorale delimitato a est dalla città di Vietri sul Mare, a ovest da Positano. Ben nota e ammirata in tutto il mondo per le sue bellezze paesaggistiche, culturali e gastronomiche, è stata inserita nel 1997 nell'elenco dei Patrimoni dell’Umanità protetti dall’UNESCO. I motivi della scelta ricadono non a caso sull’importanza di un tesoro naturalistico e culturale di elevatissimo valore. L’area comprende quattro insediamenti litoranei più importanti che sono Amalfi, Atrani, Maiori e Minori, ai quali si aggiungono Cetara, Erchie, Positano e Praiano, alcuni abitati montani come Ravello, Scala e Tramonti e i piccoli borghi di Conca e Furore. Si tratta nella maggior parte dei casi di piccoli porti pittoreschi, dove il tempo sembra essersi fermato e per questo molto suggestivi, ma anche di città rinomate che hanno fatto e fanno tendenza con il loro stile unico. Florida e rigogliosa la vegetazione, che vanta abbondanza di uliveti, vigneti e terrazzamenti di aranci e limoni, tra i prodotti più tipici della zona. Il paesaggio è ricco di scorci romantici, strapiombi sul mare da mozzare il fiato, scogliere rocciose, angoli di paradiso dai colori intensi che ispirano forti emozioni. E poi c'è il mare, dolce e impetuoso allo stesso tempo. Chi si trova in Costiera Amalfitana non può fare a meno di provare un piatto a base di pescato del giorno, in particolare le specialità che vedono protagoniste le alici di Cetara e le conserve di pesce che lì vengono prodotte. Come dimenticare, poi, il rinomato liquore “limoncello”, caratteristico della zona a base di succo di limone (anche nella variante di crema). Insieme alla pesca, attività economica primaria resta senza dubbio il turismo. Tra le bellezze artistiche che si possono apprezzare visitando questi comuni molto noti sono il Duomo di Amalfi, risalente al XI secolo, il Duomo e la Villa Rufolo di Ravello, la Torre normanna di Cetara e la Chiesa di San Salvatore de Bireto di Atrani. Tra le antiche attività artigianali che si tramandano nel tempo, infine, troviamo la tipica manifattura di ceramica di Vietri sul Mare, vero e proprio vanto della produzione artistica campana nella doppia variante di ceramica tradizionale e ceramica artistica contemporanea. ![]() Per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, sono tantissime le celebrazioni del genio italiano: ecco il nostro focus sulla Chiesa Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo a Milano, Patrimoni dell'Umanità. Il 2 maggio 1519, mentre era ospite del re di Francia Francesco I ad Amboise, moriva Leonardo da Vinci, che continua a essere uno dei personaggi più conosciuti e ammirati nella storia dell'umanità. A lui si devono sensazionali intuizioni e invenzioni, un patrimonio di disegni, ritratti e dipinti di eterna bellezza, creazioni e studi in architettura, scultura, scenografia, anatomia, musica. Insomma, non a caso tutti parlano di lui come "Il genio". Nato ad Anchiano, frazione del comune di Vinci nella città metropolitana di Firenze, il 15 aprile 1452, Leonardo è il protagonista indiscusso di questo 2019. E anche noi, nella nostra rubrica dedicata a Viaggi-Turismo, vogliamo ricordare la sua figura con un approfondimento su una delle sue più celebri creazioni, divenuta Patrimonio dell'Umanità nel 1980, il "Cenacolo", insieme alla Chiesa Santa Maria delle Grazie di Milano, in cui è custodito. Si tratta della seconda assegnazione da parte dell'Unesco per l'Italia in ordine cronologico (la prima era stata le incisioni rupestri in Val Camonica). La Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Milano è tra le più illustri rappresentazioni del Rinascimento italiano settentrionale. Edificata nella seconda metà del XV secolo da Guiniforte Solari su espresso volere dell’Ordine Domenicano, è stata successivamente terminata e ampliata dall'architetto Donato Bramante, la cui opera era stata commissionata dal duca Ludovico Sforza. Suo desiderio era quello di collocarvi al suo interno la tomba che avrebbe contenuto le proprie spoglie e quelle della moglie. A Bramante fu affidata anche la realizzazione del grande refettorio. Oltre a rappresentare un importante monumento architettonico italiano, il valore della Chiesa risiede anche nel fatto che in essa è custodito uno dei più grandi capolavori di Leonardo da Vinci, il “Cenacolo”, custodito nell’ex refettorio. Databile tra il 1497 e il 1498, esso rappresenta la più pregiata rappresentazione dell’Ultima Cena. In particolare, spicca la prorompente carica innovativa rispetto alle precedenti raffigurazioni della medesima scena: il dipinto leonardesco, infatti, va oltre la staticità più tipica delle precedenti rappresentazioni e infonde movimento a tutte le figure. Tutte, compresa quella di Giuda, non più isolato dal resto degli apostoli fisicamente ma solo a livello emozionale, come dimostrato dall’incredulità che si legge sul suo viso e dal gesto involontario e improvviso del suo braccio appoggiato al tavolo. Espressività nei volti e nelle mani, colori brillanti, eccezionale effetto prospettico che consente alle figure di risaltare sullo sfondo. Elementi che ne evidenziano la straordinaria unicità. Il sito milanese accoglie ogni giorno innumerevoli visitatori provenienti da tutte le parti del mondo ed è un solido punto di riferimento nell’ambito del percorso Vinciano che prende forma nel capoluogo lombardo e che consente di scoprire i capolavori del periodo milanese di Leonardo da Vinci. |