Siti Unesco in Italia: le Residenze Reali Sabaude. un giro nella storia d'italia a torino e dintorni20/9/2019 ![]() Dal 1997 le residenze sabaude di Torino e dei suoi immediati dintorni sono state proclamate Patrimonio dell'Umanità: ecco quali sono e dove si trovano. Nel territorio del capoluogo piemontese e nel suo hinterland sono presenti numerose residenze della casa reale dei Savoia che, a partire dalla metà del Cinquecento, hanno contribuito alla ristrutturazione urbanistica del territorio. Lo hanno infatti impreziosito di elementi dall'elevato interesse culturale e artistico. Quali sono i maggiori edifici del periodo sabaudo della città di Torino? Visitando Torino senza dubbio si rimane colpiti dalla maestosità del Palazzo Reale come pure dal complesso di ville ed edifici con parchi e giardini situati anche nel territorio extraurbano che, con la denominazione di “Residenze della casa reale dei Savoia”, sono state inserite nel 1997 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità preservati dall’UNESCO. Le origini dell’urbanizzazione di impronta sabauda risalgono al 1562 quando il duca Emanuele Filiberto I di Savoia trasferì la capitale del ducato a Torino. Da qui l’inizio di uno dei più ambiziosi progetti di urbanizzazione europei. Gli edifici della zona di “comando” presero forma, appunto, con Palazzo Reale, e poi Palazzo Madama e Palazzo Carignano. Il primo ha rappresentato il cuore del regno. In posizione centralissima (adiacente a Piazza Castello da cui partono le strade principali del centro storico: via Roma, via Po, via Garibaldi e via Pietro Micca) si apre posteriormente sui maestosi e sconfinati Giardini Reali. Il secondo, nel cuore della stessa piazza, è stato la residenza dei Savoia fino alla fine del XVIII secolo e attualmente è sede del Museo Civico d’Arte Antica di Torino. Infine Palazzo Carignano, tra i migliori esempi di arte barocca, è stato sede del primo Parlamento italiano e ospita il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano. Molto suggestivi sono inoltre il Castello del Valentino, situato nell’omonimo parco sulle rive del fiume Po, e la seicentesca Villa della Regina, adagiata sulla collina torinese. Ma il potere della casa Savoia non si ridusse alla sola città ma anche ai territori limitrofi, in cui sorgono le residenze per lo svago e per la caccia. Alcune sono il risultato di lavori di modifica su edifici già esistenti, come i castelli di Racconigi, di Rivoli, di Moncalieri, di Agliè, di Govone e di Pollenzo, altre interamente edificate come il Castello di Venaria Reale oppure la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Si tratta di magnifici esempi di eleganza architettonica, resa maestosa e arricchita da decori preziosi, dalla cura dei dettagli e da meravigliosi parchi e giardini, oggi polo attrattivo e riferimento indiscusso del turismo piemontese.
1 Commento
MAu
21/9/2019 09:28:14
Le residenze torinesi sono assolutamente da visitare per il loro valore artistico è perché molti palazzi ospitano musei e opere di grande valore.
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